Uscito da pochi giorni il nuovo singolo di VV dal titolo "Domani", nel quale affronta tematiche profonde legate al futuro e al presente, trasmettendo un messaggio di sfida e cambiamento: "C’è una possibilità nel domani che dipende solo dalle scelte e dalle azioni di oggi" afferma VV, sottolineando l'importanza di non rimandare. La collaborazione con Nashley ha arricchito il brano di una prospettiva preziosa e riflessiva, confermando la capacità di VV di coniugare introspezione e creatività. Con un approccio alla produzione sempre più maturo e sperimentale, VV continua a evolversi, mantenendo fede alle sue radici psicologiche e artistiche. "Domani" rappresenta non solo una canzone, ma un appello a prendere in mano il nostro destino prima che sia troppo tardi.
Bentornata VV su IndieVision. Da pochi giorni è uscito il tuo nuovo singolo "Domani", che sembra affrontare tematiche profonde sul futuro e sul presente. Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere attraverso questa canzone?
Grazie! Non c’è un solo messaggio, ma sicuramente quello che più emerge è una sfida a fare qualcosa verso una situazione che non funziona più, il ritornello lo dice molto chiaramente “domani stravolgimi, se rimani”. C’è una possibilità nel domani che dipende solo dalle scelte e dalle azioni di oggi e, per me, è necessario non aspettare che sia troppo tardi.
Come è nata la collaborazione con Nashley per questo singolo? Qual è stata la dinamica creativa tra voi durante la produzione?
Ci siamo trovati in studio che già avevo in testa questo ritornello, gli ho raccontato di cosa avrei voluto parlare e lui è andato dritto al punto e ha tirato fuori la sua strofa che per me è un punto di vista prezioso, che mi ha fatto riflettere.
Hai menzionato che "domani" è una delle tue parole preferite e che può rappresentare sia un’opportunità che una scusa. Puoi raccontarci un episodio in cui il "domani" ha giocato uno di questi ruoli nella tua vita?
“Domani” è stato per me una scusa per molto tempo: mentre mi laureavo in psicologia, stavo rimandando me stessa da un po’, mettendo in primo piano quello che avrebbero voluto gli altri che io diventassi. Ma poi è arrivato quel punto di rottura di cui parlo anche in questa canzone e ho letteralmente stravolto la mia vita.
Hai recentemente ampliato il tuo repertorio con nuove produzioni in studio. Qual è stato il più grande cambiamento nel tuo approccio alla produzione musicale da quando hai iniziato?
Beh ho iniziato in una cameretta senza grandi mezzi, con un computer, una scheda audio e un microfono mezzo rotto e non mi è mai servito molto per produrre, ora ho più mezzi a disposizione e ho potuto sperimentare molto anche grazie al fatto che non lavoro più da sola.
Oltre alla musica, ci sono altre forme d’arte o letteratura che influenzano la tua scrittura e produzione?
Sicuramente la letteratura che tratta di psicologia, ho di recente riletto “il disagio nella civiltà” di Freud, un libro che consiglio di leggere almeno una volta nella vita, ma sono attratta da tutte le forme di espressione, mi piace andare a vedere mostre quando riesco, visitare capolavori di architettura.
Quando crei musica, ti capita di associare suoni a colori, odori o altre sensazioni? Se sì, come influenza la tua composizione?
Diciamo che questo tipo di scrittura appartiene più al passato, quando scrivevo i testi praticamente in libera associazione e lasciavo fluire le parole senza seguire un filo logico. Oggi mi interessa di più sviscerare e sviluppare un argomento, ma dipende anche molto da brano a brano. Non seguo mai una sola strada, sono molto istintiva.
Per salutarci ti chiedo: Se potessi viaggiare nel tempo e incontrare te stessa tra dieci anni, cosa le chiederesti e quale consiglio pensi che la te del futuro ti darebbe oggi?
Tra dieci anni mi chiederei non se sono felice, perché la felicità è sempre in movimento, ma se sono riuscita a costruire quello che ho in mente ora, non so cosa mi risponderei sinceramente, ma vorrei sentirmi dire “passo dopo passo i risultati arrivano e credi sempre in te stessa”.
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