Coma_Cose, con Vita_Fusa ci muoviamo tra ballate d’amore, malinconia e gattini - Recensione
- Martina Strada
- 7 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Pubblicato il 7 marzo, Vita_Fusa è il nuovo album dei Coma_Cose, un lavoro che sorprende e coinvolge fin dal primo ascolto, confermando la capacità unica del duo milanese di mescolare sonorità e parole in una narrazione intima e autentica.
Ogni album dei Coma_Cose è un mondo a sé stante e Vita_Fusa non fa assolutamente eccezione. Fausto e California sanno giocare con le parole e con le melodie con la delicatezza e l’attenzione che contraddistingue chi fa questo lavoro da anni e ne è ormai diventato maestro.
Il disco si compone di nove tracce, tre delle quali già note al pubblico: "Cuoricini", presentata a Sanremo 2025, "Malavita", tormentone dell’estate scorsa, e "Posti Vuoti". Le restanti sei inedite si muovono tra ballad sognanti e brani più ritmati, mantenendo sempre il tratto distintivo del duo: testi che scavano nel personale e lasciano il segno, sospesi tra ironia e dolcezza.

I brani di Vita_Fusa raccontano i Coma_Cose, ma non si fermano mai al semplice autoracconto. Con la loro consueta capacità di coinvolgere, riescono a trasformare ogni storia personale in una narrazione collettiva, in cui chi ascolta si riconosce, anche senza condividere età, esperienze o traiettorie di vita. È come se, per la durata di un disco, si fosse tutti dentro la stessa relazione, nella stessa città, nello stesso tempo emotivo. Non è un caso che, come hanno raccontato con ironia in conferenza stampa, ai loro concerti si ritrovi un pubblico variegatissimo: famiglie, adolescenti, coppie, amici tutti a cantare con lo stesso trasporto.
I riferimenti alla loro storia d’amore – che ha conquistato anche i non fan, specie dopo Sanremo 2023 quando, dopo un periodo di crisi, è arrivata la proposta di matrimonio di Fausto – sono tra i fili conduttori del disco. “Quando Ti Ho Conosciuto”, che apre l’album, è una dedica sincera e dolcissima che racconta l’inizio di un amore diventato casa e progetto artistico. In “Salici”, invece, si torna alle radici: un brano intimo e malinconico, in cui Fausto si concede un lungo rap che riecheggia lo stile degli esordi. Con parole dirette e senza filtri, ripercorre la loro storia, parlando di chi c’è stato e chi è rimasto, tra ricordi, strappi e consapevolezze.
La traccia conclusiva del disco, “G.O.O.D.B.Y.E.”, ha delle vibes che mi ricordano un po’ gli Articolo 31. In conferenza stampa, i Coma_Cose ci hanno parlato di Vita_Fusa come della chiusura di un cerchio: un punto fermo che apre, però, a nuove possibilità. Non è detto che il futuro li vedrà sempre insieme lavorativamente, ma il progetto musicale non si interromperà prima dei due grandi live nei palazzetti di Milano e Roma, previsti per l’autunno.
Sarà che ormai ci siamo affezionati alla signorina California e al buon Fausto Lama che dal 2017 portano avanti il loro progetto ma l’idea che questo album possa essere una pausa più o meno definitivo ci fa ascoltare l’intero disco con un filo di tristezza nel cuore.
In ogni caso, Vita_Fusa resta un ottimo lavoro, capace di raccontare il bello e il brutto della vita nascosti tra il rosa della copertina e la dolcezza apparente di melodie leggere e ballabili. Forse non è davvero la fine, forse è solo una pausa, una trasformazione. Intanto, non possiamo fare altro che ascoltare in loop questa Vita_Fusa e lasciarci trasportare in quell’universo utopico di gattini e zucchero filato che i Coma_Cose hanno saputo costruire intorno - e dentro - di noi.
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