Con un occhio nero a causa di un contatto a basket e ancora l'incredulità di quello che le sta accadendo intorno, Paola Pizzino è la vera scoperta di questo fine 2023. Ce ne siamo accorti tutti, all'unisono. Ma forse, lei ancora no.
La giovane cantautrice calabrese si destreggia tra il percorso di medicina all'università e il basket, sport che ama. Ah, certo, c'è sempre stata anche quella cosa della musica, scandita da tanti live nel corso degli anni, ma mai considerata "una cosa seria". Adesso, invece, dopo l'incontro con Macrobeats e Cromosomi Press, le cose si fanno serie. Finalmente tutte le persone che, dopo ogni live le chiedevano "dove possiamo ascoltare la tua musica?", sono state accontentate.
"Dopo di te, sarà difficile credere a chi mi chiamerà amore. Dopo di che, riprendo la vita che che dico di volere, di meritare, così ti lascio andare. Così mi lasci andare"
"Logico" è una ballad intrisa di malinconia e voglia di urlare lasciando stare la razionalità, con la conseguente paura di come andrà a riempirsi il vuoto lasciato. Attraverso una voce delicata ma cruda allo stesso tempo, l'essenza della cantautrice calabrese arriva dritta al cuore come un pugno allo stomaco. Il lavoro sapiente di Macro Beats è chiaro: less is more. Bastano solamente pochi accorgimenti melodici per risaltare la voce cristallina di questo talento, senza snaturarlo. La vera chicca è la decisione di pubblicare due versioni del pezzo: una più completa, in linea con il mercato discografico ed una chitarra e voce, che riassume l'essenza di Paola e strizza l'occhio ai fan che la seguono da sempre.
"In questa testa non c'è niente di logico, niente di logico. Hai ragione tu, solo oceani di panico. Ma fermati un attimo, che sono caduta, sto dietro di te"
Noi di IndieVision non abbiamo dubbi, Paola Pizzino sarà uno dei nomi da tenere d'occhio durante l'anno che verrà. Poi non dite che non ve l'avevamo detto.
Ciao Paola, innanzitutto come nasce la tua passione per la musica?
È nato tutto da piccolina, durante le colazioni con papà. In quei momenti cantavamo di tutto, sia in inglese che in italiano. Un giorno chiesi una chitarra come regalo di una cresima o comunione. Vedevo i miei amici suonare, e volevo fare la stessa cosa. Alla fine, è stata mia nonna a regalarmela. Poi ho iniziato il conservatorio ma, essendo uno studio prettamente sullo strumento, l’ho interrotto più avanti. Per me lo strumento accompagna la voce, quindi ai tempi credevo non fosse indispensabile. Ma tornassi indietro, credo mi sarebbe servito tantissimo continuare. All'inizio la musica per me è stata un hobby da alternare al basket ed al percorso in medicina. Poi, è stata proprio la musica a darmi sempre più soddisfazioni, così ho deciso di fare le cose sul serio.
Il tuo nome d’arte è anche il tuo vero nome e cognome. Come mai la scelta di tenerlo?
All'inizio avevo provato vari nomi d’arte. Sono un po’ di anni che mi esibisco live, quindi ne ho cambiati parecchi. Poi finalmente ho trovato una persona come Macro Marco, che mi ha detto “Se non hai ancora trovato un nome d’arte che ti soddisfa, utilizza il tuo nome e cognome, quello non potrà mai stancarti”. Non sono mega fan del mio nome, però poi mi sono detta che andava bene.
Come mi dicevi, porti avanti due percorsi paralleli, quello della medicina e quello della musica. C’è qualcosa del percorso scientifico che ti è servito in quello musicale?
Assolutamente sì. Sia nel modo di analizzare le canzoni degli altri, sia nella fase di composizione delle mie. Quando scrivo una canzone ho bisogno che abbia un senso, che ogni parola sia pesata e nel posto giusto. È un'analisi molto razionale e pragmatica di qualcosa che in realtà è tutt'altro che ragionata. Si tratta di andare a pesare qualcosa di non razionale. Penso sia una parte della mia personalità.
Il tuo primo singolo si intitola “Logico”, è uscito neanche una settimana fa e già lo vediamo in varie playlist editoriali. Che effetto ti fa?
Non voglio montarmi la testa, per adesso sono numeri su un telefono. Sono contenta, ma navigo a vista. Al momento mi spaventano i numeri in questo mondo digitale. Mi spaventa che nonostante grossi numeri si possa comunque fare flop nella musica. C’era bisogno di far uscire qualcosa soprattutto per le tante persone che, venendomi a vedere ai live, mi chiedevano dove poter ascoltare le mie canzoni. Ma ancora devo metabolizzare tutto, e non voglio montarmi la testa guardando dei numeri.
Il pezzo è veramente forte, te l’avranno detto in tanti. Sono rimasto catturato sia dal tuo timbro vocale, così potente, e anche dalla produzione che, secondo me riesce a farti emergere ancora di più, accompagnandoti attraverso tutto il brano. Com'è nato?
“Logico” è nato dopo la fine della storia con il mio ex. In quel momento pensavo di essere arrabbiata, perciò avevo deciso di sedermi a scrivere qualcosa, per sfogarmi. Alla fine, però, non c’era rabbia, e sono rimasta molto sorpresa. Con questa persona sono rimasta in buoni rapporti, e mi fa molto piacere. Nelle relazioni cerco sempre di trovare un modo per risolvere i problemi, partendo a razzo senza chiedermi però che tipo di problemi ci siano. In questo caso fortunatamente è finita bene. Ci siamo chiariti e tutt'ora ci vogliamo bene.
“Logico” è un pezzo molto emotivo, dove tu rimarchi il fatto che nella tua testa c’è un vero e proprio casino. Sei una persona che delle volte è preda delle proprie emozioni?
In generale io vivo sempre a mille all'ora. Mi butto a capofitto in tutto quello che faccio. Allo stesso tempo cerco di mantenere una linea razionale nelle mie scelte, che poi viene meno quando c’è di mezzo la musica. Quello che dico attraverso i miei testi è senza filtri e, nel caso di Logico, qualcosa che non riusciva ad uscire durante la relazione. Poi ammetto che è da poco che le persone hanno cominciato a chiedermi come mai ho scritto una determinata canzone. È un mondo nuovo per me, devo ancora abituarmi.
Quali sono quegli artisti che ti hanno portato a decidere di iniziare una carriera musicale?
Sono cresciuta ascoltando Elisa, è una delle mie artiste preferite! Ma anche Battisti e Carmen Consoli. Mi è sempre interessato capire come scrivono questi artisti, l’immediatezza e la spontaneità che ci mettono. È un qualcosa che cerco di riportare nelle mie canzoni. Ultimamente invece, ascolto di più la musica inglese. Una su tutti, Jorja Smith. Amo il modo in cui canta, mi piacerebbe molto fare un album come il suo.
Di questo pezzo ne sono uscite due versioni, una più strutturata, ed una chitarra e voce. Come mai hai deciso di registrarle entrambe e farle uscire insieme?
È stata un’idea di Macro Marco. Non appena me l’ha proposta, sono stata contentissima. È stata la conferma che lui fosse la persona giusta al momento giusto. Ha scelto di non snaturarmi, facendo uscire due versioni della stessa canzone, in cui una rappresenta veramente la mia essenza chitarra e voce. Nonostante la versione prodotta sia più ascoltata di quella unplugged, molti miei vecchi fan continuano a preferire quella chitarra e voce.
Dopo questo singolo cosa dobbiamo aspettarci?
Sto scrivendo qualcosa, sicuramente uscirà un altro singolo. Ma ancora non c’è nulla di certo, vogliamo prima vedere come va con “Logico”.
Dove potremo venirti a vedere live?
Stiamo organizzando una data a Cosenza, l’8 marzo, durante la Festa delle Donne. Durante l'anno nuovo arriveranno tutti i dettagli.
Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
Sicuramente con Elisa. Oppure con Not Good, di cui mi piacciono molto sia il timbro che i testi. Sono una grande fan della musica hip hop e di quella rap. Perciò, per lo stesso motivo ti dico anche Ugo Crepa.
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