Se c'è una cosa che aiuta noi di IndieVision a combattere l'afa estiva, o quantomeno a non pensarci troppo, è sicuramente l'abbondanza di festival musicali che attraversa il nostro Bel Paese. E siamo sicuri che, per voi che state leggendo questo articolo, è la stessa cosa.
In particolare, quest'estate siamo rimasti positivamente impressionati da un Festival che è al suo primo giro di boa, si chiama "Transumare Fest", ed è una chicca tutta abruzzese.
Ideato, organizzato e promosso da Rosangeles, un'associazione di promozione sociale, la prima edizione del Transumare ha avuto luogo in un punto del Lungomare di Roseto degli Abruzzi, cittadina abruzzese affacciata sul Mar Adriatico. Insieme al patrocinio e la co-progettazione del Comune di Roseto degli Abruzzi e la direzione tecnica di ACS - arte e spettacolo Abruzzo/Molise, la rassegna di concerti che si è tenuta dal 22 al 24 agosto, è stata una piacevole sorpresa.
Candidato a diventare evento di punta dell'estate abruzzese e uno dei più importanti festival musicali del Centro Italia, siamo rimasti senza parole per il fermento e la partecipazione della città nei riguardi dello stesso, quasi come fosse il Carnevale di Rio. Segno che Roseto degli Abruzzi non è solo una cittadina sul mare, ma anche una comunità unita e vogliosa di valorizzare il proprio territorio con iniziative così interessanti.
Molte volte durante le nostre passeggiate per la città gli abitanti del posto ci hanno chiesto "Andate al festival, vero? Sarà bellissimo". Inclusa la proprietaria di un ristorantino di pesce delizioso che, dopo averci portato il conto al tavolo ci ha confessato "Adesso però sbrigatevi, che tra poco suona Marco Castello al Transumare, godetevelo anche per me che sono a lavorare". Bene, questo articolo è anche per lei, gentile signora che ci ha fatto lo sconto. Abbiamo goduto sia della bravura del polistrumentista siciliano, che di tutti gli altri artisti in lineup. Non solo Castello, ma anche Cosmo, Queen of Saba, Tre Allegri Ragazzi Morti, Whitemary, Dov'è Liana e tanti altri, per 3 giorni all'insegna dell'indie contemporaneo, dell'alternative rock e di tanta musica elettronica sperimentale.
Il nome "Transumare" deriva dal concetto, intimamente abruzzese, della "Transumanza", nome che fonde la parola "Mare", simbolo della cittadina di Roseto degli Abruzzi, con il prefisso "Trans" di matrice latina, che esprime l'idea di andare oltre. Missione compiuta! Si è decisamente andati oltre, perchè durante questa rassegna musicale si è deciso di abbracciare le arti e le realtà locali per dare spazio a tanti strati di bellezza: a cominciare dai mercatini di vestiti e artigianato presenti all'interno del luogo del festival. Inoltre, si è dato ampio spazio alla sostenibilità, organizzando l'evento all'interno di un ampio parcheggio, per l'occasione chiuso al transito dei veicoli. Per raggiungerlo sono bastate una bicicletta o un monopattino, oppure due piedi vogliosi di fare una passeggiata sul lungomare. Non a caso Roseto è una città adatta ad una piena mobilità green, grazie agli oltre 10 chilometri di pista ciclabile. Mentre il sistema di ticketing digitale, grazie a Dice, e i bicchieri riciclabili brandizzati "Transumare" presenti all'interno, hanno fatto il resto.
La bravura degli organizzatori è stata anche quella di far avvicinare le persone all'evento attraverso anticipazioni interessanti come il "Transumare TEST", una serie di appuntamenti in anteprima, come il concerto di Anna and Vulkan di sabato 20 luglio al Lido Mediterraneo di Roseto degli Abruzzi. A concludere il tutto in bellezza, sono state organizzate una serie di attività non legate alla musica nei giorni di festival, come il Trekking a Campo Imperatore, vasto altopiano abruzzese, oppure delle sessioni di yoga al mare al tramonto.
Tutto ciò è stato frutto degli sforzi di chi ha organizzato il festival con la voglia di dare spazio alla bellezza, ce ne ha parlato Luca Marini, uno degli organizzatori del festival.
"Oltre ad una proposta musicale innovativa, vogliamo che Transumare sia un evento libero: libero da discriminazioni, libero da barriere, libero da automobili, libero da plastica; per provare, nel nostro piccolo, a mostrare come si possano cambiare dei paradigmi e sviluppare un’idea sana di sviluppo culturale.”
Durante questi tre giorni abbiamo potuto assistere ad una rassegna di eventi organizzati in maniera attenta e minuziosa, con due palchi su cui i vari artisti si sono alternati senza ritardi o cambi di programma. Abbiamo goduto della musica suonata live con un visionario come Marco Castello, ballato fino a non sentire più i piedi a terra, grazie a Cosmo, Whitemary e Dov'è Liana. Ci siamo lasciati coccolare dalla raffinatezza di Laila e dall'esperienza della trentennale carriera dei Tre Allegri Ragazzi Morti, per una lineup che ha saputo accontentare tutti i gusti e le età. Sono questi gli eventi che ci fanno combattere il caldo con più forza, e che ci fanno scoprire la bellezza di cittadine che si muovono come fossero un unico organo. L'unione fa la forza, e noi siamo già in attesa della prossima Transumanza.
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