Dopo esser stato anticipato dai singoli "Parco giochi" e "Fai quel che sei", il 10 dicembre scorso è uscito per Garrincha Dischi "SPAZIO", il primo EP delle lili, una delle più interessanti novità del roster della storica etichetta indipendente bolognese.
Oltre a presentarvi in anteprima esclusiva il videoclip del loro ultimo singolo "Tutto e niente", abbiamo fatto quattro chiacchiere con questo elettronico e melodico duo, composto da Lisa e Marina, per parlare sia della genesi e dei brani presenti in "SPAZIO", sia della loro precedente carriera musicale in inglese, condotta sotto lo pseudonimo di "Lilies on Mars" e supportata dai consigli del loro scopritore e maestro, Franco Battiato.
Ciao lili, benvenute su Indievision! Per prima cosa volevo chiedervi come state? Come si sono conosciute e formate le Lili? Ciao Indievision, è un piacere, stiamo abbastanza bene e incasinate grazie, fortunatamente abbiamo tanti impegni legati alla musica che ci aiutano a distrarci un poco da questo periodo storico complicato. Le lili, si sono conosciute moooolto tempo fa, attraversando progetti musicali, mutamenti ed esperienze che ci hanno sempre viste insieme. Possiamo considerarlo un rapporto più che famigliare, con la differenza che noi ci siamo scelte anche se in questo periodo purtroppo siamo lontane. lili è il nostro nuovo progetto, ha compiuto di recente il primo anno di vita.
Leggendo la vostra biografia su Spotify ho scoperto che siete state lanciate dall’immenso Franco Battiato, com'è stato collaborare con uno dei più grandi artisti della musica italiana? Cosa vi portate dentro da questo incontro?
Questo per noi è ancora un discorso difficile da affrontare. Franco ci manca infinitamente e ci chiediamo spesso come avrebbe visto questo nostro nuovo percorso che lui da tempo ci suggeriva: "Ma perché non provate a cantare in italiano?" Ed eccoci qui. È inevitabile che sia dentro le nostre corde e tutta la musica che componiamo. Abbiamo collaborato con lui per circa 7 anni suonando nella sua band e poi creando il progetto Lilies on Mars anche con i suoi preziosi consigli. Ci portiamo dentro tutte le esperienze vissute insieme, le opportunità che ci ha dato, le parole, i silenzi, i momenti indimenticabili sul palco e fuori dal palco. Ripeto, manca tanto, davvero tanto, è stato, ma anzi è ancora un punto di riferimento fondamentale dal punto di vista musicale ma anche umano, un grande mentore e amico.
Il vostro è un sound elettronico ma allo stesso tempo melodico caratterizzato da una forte presenza di synth e drum machine, come mai questa scelta stilistica soprattutto in una scena musicale italiana in cui spesso queste sonorità sono sottovalutate e poco esplorate? Forse quella che è sottovalutata oramai è proprio la melodia in questo genere, perché con l’elettronica ci stanno giocando tanti progetti musicali. Noi abbiamo voluto valorizzare proprio il concetto di melodia e di ricerca del suono, dentro la musica elettronica, siamo sempre molto attratte dal contrasto tra l’utilizzo di suoni sintetici, acustici, beat elettronici e melodia, il nostro percorso di sperimentazione ci ha portate ad analizzare tantissimo le nostre composizioni e in un certo senso a renderle sempre più minimali, anche se in realtà ci dobbiamo sempre dosare un po’! Il focus di questo disco sono fondamentalmente le canzoni che abbiamo scritto insieme, che nonostante siano elettroniche sono anche fortemente acustiche in quanto canzoni, e anche i testi per noi hanno un valore importante.
L'anno scorso siete entrate in Garrincha Dischi, una delle etichetta indipendenti più importanti della scena italiana, com'è lavorare con loro? come vi trovate all'interno di questa nuova realtà? È un’esperienza molto nuova per noi, che siamo sempre state abituate a gestire in prima linea i nostri progetti musicali anche con le etichette con cui abbiamo lavorato in passato, specialmente nel coordinare le release con etichette estere e italiane, un lavoro manageriale a 360 gradi in sostanza. Garrincha è una grande famiglia, un grande team di appassionati del settore. Siamo felici di essere state scelte, di farne parte, anche perché siamo un progetto diverso e unico dell’etichetta, quindi è una bella e nuova esplorazione per tutti.
Prima di esordire in italiano all'interno di “Garrincha Mixtape Vol. 8 - Garrincha Libera Tutti” con il brano "Ritornare" avete pubblicato diversi album in inglese sotto lo pseudonimo Lilies on Mars, perché avete scelto di esordire cantando in inglese? Per caso il nome del duo deriva dal celebre brano di David Bowie, "Life on Mars"?
Il percorso con "Lilies on Mars" in inglese nasce perché per quasi 15 anni abbiamo vissuto a Londra e la nostra formazione musicale è nata proprio lì. Per quanto Bowie sia immenso per noi, la ragione del nome del gruppo è legata ad una visione ed un immaginario spaziale ed onirico con dei fiori delicati come i gigli che crescono su Marte e non per celebrare il meraviglioso brano di David Bowie. Però volendo, abbiamo concretizzato la presenza di vita su Marte no?
Ora passiamo all'Ep "SPAZIO", anticipato dai singoli "Parco giochi" e "Fai quel che sei". Come mai avete scelto questo titolo? Quali esigenze vi hanno spinto a scrivere e realizzare brani in italiano?
"SPAZIO" è il primo capitolo di un racconto più ampio. Abbiamo voluto raccontare di uno spazio che racchiude tutte le cose, anche le distanze che abbiamo vissuto durante la composizione. L’assenza di vuoto ed il vuoto stesso, il tutto e il niente, il qui ed ora, rappresentato come luogo non luogo, indefinito ed illimitato. Lo scrivere in italiano è arrivato come un’esigenza di comunicazione. Siamo tornate in Italia da qualche anno oramai ed è stata una bella sfida che abbiamo voluto vivere ed approfondire. Onestamente scrivere in inglese è più semplice, anche per una questione di musicalità della lingua, ma esprimerci nella nostra lingua ha una completezza unica colma di sfumature.
In "Tutto e niente" cantate "E quando il vinile è sul piatto che gira", ed io, essendo un appassionato di questo affascinante formato, volevo chiedervi qual è il vostro primo ricordo legato a questo vecchio ma popolare supporto musicale?
Anche noi siamo molto legate al vinile e siamo delle buone collezioniste! Il mio primo ricordo (Lisa) è legato alle opere liriche in vinile dei miei, che tutt’ora conservo maniacalmente e che ascoltavo nei lunghi pomeriggi da bambina. Ore ed ore in catalessi. Insieme ai miei primi lp di pop francese che i miei genitori mi portavano da Parigi. Su "Tutto e Niente", il testo è stato scritto e racconta proprio di un momento ascoltando un vinile di Paolo Conte, pioveva a dirotto e suonava: “Canto tutto e niente, una musica senza musica. Dove tutto è niente. Come musica nella musica…”.
In "Parco Giochi" cantate "Sei il parco dove vorrei giocare, nascondermi per ore ed ore" voi nella vita avete un vostro "parco", ossia un luogo speciale in cui vi ritirate e nascondete? Assolutamente si, lo abbiamo scritto tutto su questo brano in musica e parole e siamo convinte che per noi non ci sia un posto migliore di quello.
In "Ritornare" mi hanno colpito i versi iniziali "Adesso so che ritornare non si può, non più come prima o mai", per caso, nonostante non si possa tornare indietro, ci sarebbe un momento nella vostra carriera musicale o della vostra vita a cui vi piacerebbe far ritorno?
A noi piace ritornare è evidente e ci piace farlo in modo nuovo, perché crediamo e supportiamo le evoluzioni. Le esperienze fatte sono molteplici e ancora ci riempiono. Abbiamo tour on the road tra Europa e Stati Uniti che ci hanno formate ed ispirate ed ovviamente ripetendoli ora sarebbero diversi, perché siamo cambiate anche noi. Certamente però, per una forte nostalgia purtroppo irripetibile, essere catapultate nuovamente sul palco con Franco sarebbe meraviglioso, ma a volte ci basta chiudere gli occhi.
In "Fai quel che sei" incitate a fare quello che si è, a seguire il proprio istinto, secondo voi oggigiorno quanto è importante per un artista seguire la propria natura ed essere il più possibile sé stesso, autentico?
Oggigiorno, come ieri e domani e dopo ancora è la cosa più importante in assoluto. Fa parte della natura stessa dell’Artista. Altrimenti non potrebbe essere. Ma aggiungiamo anche che fa parte della natura stessa dell’essere umano in generale, in quanto essere unico, libero di scegliere e felice profondamente solo quando si riconosce e sceglie di essere ciò che è.
"Suonano i Cure nelle cuffie Friday I'm In Love sempre di più" (da "Fai quel che sei")
"Non dormi mai", mi è sembrato il pezzo più romantico e delicato di "SPAZIO", qual è stata la sua genesi? Perché l'avete scelto come traccia di chiusura del vostro Ep? È vero è un brano estremamente personale e delicato che prende forma dall’insonnia e solitudini più intime. È un atto d’amore e racconta di un bene profondo. C’è l’amicizia tra due donne di età completamente differenti ed il passaggio tra la vita e la morte. È romantico e pieno di rispetto. Abbiamo scelto di chiudere questo "SPAZIO" con "Non Dormi Mai", per lasciare a chi ascolta tutte queste sensazioni in un loop ipnotico che si ripete con una densità che incalza un crescendo delicato e avvolgente. Non è una vera e propria chiusura è più un ‘to be continued…’
"Ciao come stai? Quanti viaggi ho fatto Quelli che tu, non hai fatto mai E sei felice per me, ti racconto di te Ti porto con me, ascolta bene" (da "Non dormi mai")
Dopo "SPAZIO", il 2022 ci riserverà altre sorpresa dalla galassia delle lili?
Assolutamente! Vorremo dire di più ma saremo caute per ora. Il racconto è appena cominciato, vi invitiamo a stare con noi. Ed ovviamente speriamo che si risolva presto la situazione dei concerti dal vivo, perché non vediamo l’ora di salire sul palco e perché questo progetto suona e vuole suonare fortemente!
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