Uscito lo scorso 9 Febbraio "Peach Fuzz" è l'ultimo lavoro in studio di Galapaghost, l'alter ego musicale del musicista e songwriter Casey Chandler da Woodstock, un progetto stratificato e complesso che, tra le altre cose, ha composto le musiche per "Il Ragazzo Invisibile" di Gabriele Salvatores e contribuito alla promozione della serie Netflix "Tredici".
Il disco è stato anticipato dai singoli "Trapeze" e dalla title-track "Peach Fuzz", una storia di amicizia, arte e redenzione, tutto racchiuso in una canzone, che condensa un EP che si rivela essere una densa autobiografia musicale, dove convivono incontri, racconti dal passato, amori e amicizie. Un piccolo disco che ci lascia intravedere la concezione del songwriter americano della musica, libera da vincoli esterni e riflesso di qualcosa di interiore. Ne abbiamo parlato insieme nell'intervista qui sotto.
"La musica è qualcosa di speciale proprio perché non segue regole prestabilite - ci racconta lui stesso - Ci sono già abbastanza aspetti della vita soggetti a regole, quindi attraverso la musica trovo uno spazio di totale libertà"
Ciao e benvenuto su IndieVision! È appena uscito il tuo ultimo lavoro “Peach Fuzz”, come lo descriveresti a chi non lo ha ancora ascoltato?
Grazie! Descriverei 'Peach Fuzz' come una raccolta di brevi racconti sulla compassione, l'amore e l'amicizia. È un album che ho registrato dopo un periodo piuttosto buio della mia vita e volevo creare qualcosa di positivo e incoraggiante. Volevo che fosse intenso, ma dolce.
“Peach Fuzz” viene descritto come un disco che parla di nuovi inizi e celebra la bellezza dell’innocenza, ci sono particolari episodi o incontri che ti hanno ispirato per la creazione di questo EP?
Prendo sempre frammenti e pezzi della mia vita e li inserisco nella mia musica, ma le principali fonti d'ispirazione per questo EP sono stati mia moglie Elisa e il mio migliore amico d'infanzia, Jasper. Hanno avuto entrambi un impatto profondo sulla mia vita e volevo celebrarli.
Per questo disco hai raccontato di aver sentito il bisogno di isolarti per comprendere appieno il mondo e trasmettere emozioni attraverso la tua musica. Come gestisci il processo creativo quando traduci emozioni intime in brani musicali?
Fare musica è una cosa particolare. Si crea letteralmente qualcosa dal nulla, partendo solo da idee. Quando scrivo, cerco di lasciare che siano le mie emozioni e istinti a guidarmi, non uso mai una "formula" per creare musica. Non riesco mai a prevedere il percorso di una canzone, e questa incertezza mi affascina. La musica è qualcosa di speciale proprio perché non segue regole prestabilite. Ci sono già abbastanza aspetti della vita soggetti a regole, quindi attraverso la musica trovo uno spazio di totale libertà.
Hai composto le musiche per “Il Ragazzo Invisibile” di Gabriele Salvatores e contribuito alla serie Netflix “Tredici”. Come l’esperienza nel campo cinematografico ha influenzato il tuo approccio alla musica?
Ha sicuramente ampliato i miei orizzonti e ha cambiato il mio approccio alla scrittura musicale. Quando si crea musica per un film, si collabora alla visione del regista. Il percorso creativo non può essere più considerato un percorso individuale.
Recentemente hai vinto premi per il video del singolo “Trapeze” e hai esperienze nel campo degli effetti visivi. Come coinvolgi il tuo lato visivo nella creazione musicale e quanto ritieni che l’aspetto visivo sia importante per la musica?
Ad essere sincero, non ho un vero e proprio lato visivo. Non mi immagino delle scene precise quando scrivo o registro. Mi concentro di più sulle emozioni che voglio comunicare, e penso questo faccia sì che la canzone si adatti poi a specifiche scene o effetti visivi.
Proiettando lo sguardo al futuro, ci sono generi musicali o collaborazioni che vorresti esplorare? Quali sono le tue aspirazioni a lungo termine come artista?
Sto cercando di produrre musica più orientata all'hip-hop e le nuove tracce a cui sto lavorando vanno sicuramente in quella direzione. Non significa che inizierò a fare rap (per il momento!) ma durante l'adolescenza ho ascoltato molto hip-hop e ho sempre desiderato integrarlo maggiormente nella mia produzione musicale. I miei obiettivi a lungo termine sono semplicemente continuare a spingermi fuori dalla mia zona di comfort come artista e continuare a creare musica di cui possa essere fiero.
Per salutarci, giochiamo con la fantasia: Se “Peach Fuzz” fosse la colonna sonora di un film ancora da realizzare di che genere sarebbe?
Ottima domanda! Penso che sarebbe un film psichedelico e stravagante ma...per bambini!
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