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Immagine del redattoreLuca Boccadoro

Passione viscerale al servizio del pianoforte, il Rock 'N' Roll di Matthew Lee - Intervista

Collaborazioni con nomi del calibro di Paolo Belli e Bobby Solo. Partecipazioni a programmi importanti come "L'anno che verrà", "Musicultura" e il "Coca Cola Summer Festival", di cui è stato vincitore nel 2015 per la categoria giovani. E siamo solo ad un quarto del palmares di Matteo Orizi, in arte Matthew Lee, un ragazzo di Pesaro che da piccolo si è innamorato di Elvis Presley e Jerry Lee grazie ai dischi del padre.


Un amore verso il canto e il pianoforte, strumenti essenziali per poter diffondere il suo "Rock 'N' Roll" nel mondo, o forse dovrei chiamarlo "Rock 'N' Love", proprio come uno dei suoi album più belli, uscito nel 2020. Sono tanti anni che Matthew non si ferma, e attraverso le note di "Can't Help Falling In Love", duettata con Bobby Solo, riparte il suo tour, che lo vedrà impegnato in giro per il mondo anche quest'estate.


Matthew è un talento inesauribile che alterna improvvisate al pianoforte negli aeroporti e nelle stazioni - tanto che l'aeroporto di Bruxelles lo ha nominato Ambasciatore dell'aeroporto di Charleroi - a date in giro per il mondo, dove grazie alla sua voce e all'eccezionale bravura al pianoforte, riesce a creare dei veri e propri show. Vi lascio all'intervista.


Come nasce la tua passione per la musica e come mai la scelta di questo nome?

Mio padre è un grande fan di Elvis Presley, e sono cresciuto in mezzo ai dischi di pianisti famosi. Poi, sono stato iscritto al Conservatorio all’età di 11 anni, il pianoforte ha cominciato a piacermi molto, e pian piano mi sono avvicinato al Rock and Roll. Non amavo la musica classica perché non c’era molto margine per poter cambiare melodia ed inserire del mio, anche se ad oggi, nel mio repertorio cerco di inserire anche qualcosa di classico. Il nome “Matthew Lee” è venuto abbastanza automatico sia perché mi chiamo Matteo, sia perché ispirato da molti artisti come Alvin Lee o Jerry Lee, perciò ho ripreso anche il cognome.


Hai un palmares di tutto rispetto, tra le tante cose hai vinto l’edizione del Coca Cola Summer Festival del 2015 per la categoria giovani, con il brano “è tempo d’altri tempi”, estratto dal tuo album del 2015 “d’altri tempi”, che hai pubblicato con la Carosello Records. Che esperienza è stata partecipare ad un evento così e vincerlo?

Di televisione ne ho fatta parecchia, la sfida in quel format fu quello di portare il Rock and Roll nel pop, e questa vittoria rappresenta il fatto che ci sono riuscito. Sicuramente il pubblico di riferimento del Coca Cola non era precisamente il mio, ma è andata bene e sono contento.


Tra le tante cose che hai fatto, ci sono anche molti tour in giro per il mondo! Sono andato a spulciare un po’ la tua pagina Youtube, dove hai raccolto alcune delle tue esibizioni. Come riesci a conciliare la scrittura della musica, insieme al tour e alla tua vita privata?

è dura riuscire a fare tutto. In tour si scrive poco, sei sempre sballottato a destra e sinistra. Non c’è mai un momento tranquillo per scrivere, perciò cerco di scrivere tra un momento di pausa o di viaggio. Se hai la passione, riesci a fare tutto. Sono sempre stato concentrato sul mondo che volevo portare avanti, sul tipo di musica che volevo fare. E tutti all’inizio mi dicevano “Tu con questa roba farai solo le balere”. Addirittura, quando ho iniziato con la band della scuola, c’erano delle serate in cui ero io stesso a pagare per potermi esibire. Alla fine, suono in posti meravigliosi nel mondo, faccio il lavoro che amo. poi è importante suonare anche nelle balere, le ho fatte e bisogna suonare in posti piccoli per saper poi tenere posti più ampi. Nulla è gratis.


C’è un tipo di pubblico che hai trovato più caloroso nel mondo? Apparte l'Italia!

L’Italia si difende sempre bene. Uno dei migliori pubblici è sicuramente l’America, che è la patria del Rock and Roll. E se tu vai lì a portare un qualcosa che hanno creato loro, inserendo qualcosa di tuo che lo valorizzi, loro sono contentissimi e ti rispettano. Anche il pubblico cinese e quello russo sono molto calorosi.


Hai fatto collaborazioni importanti, come quella con Paolo Belli nel tuo album “Rock ‘N’ Love” del 2020, e adesso sei uscito da poco con una fantastica cover di “Can’t Help Falling In Love” insieme al mostro sacro Bobby Solo. Parlami di questa tua collaborazione recente, com’è nata?

Con Bobby siamo amici da almeno 10 anni, ci siamo stati simpatici dal primo momento. Ci eravamo ripromessi di fare qualcosa insieme, e dato che eravamo entrambi fan di Elvis, abbiamo pensato di fare una versione particolare della sua grande ballata “Can’t Help Falling In Love”. Abbiamo cercato di dare una nuova vita a questo pezzo.


Proprio come questo singolo appena uscito, spesso al pianoforte hai eseguito anche grandi classici, penso a “L’isola che non c’è” di Bennato, tratta sempre da “D’altri tempi”. Preferisci suonare e cantare qualcosa di tuo, o le cover? Tra le cover che hai interpretato, ne hai una preferita?

Non ho una cover preferita, mi piacciono tutte. La cover ti permette di arrivare a tutti, quando becchi quella giusta e senti tutti che cantano, è una grande emozione. Io non faccio mai una cover tanto per farla, ma devo farla mettendoci del mio, e la gente questo lo capisce subito. Anche Elvis fece tantissime cover, se ci metti quel qualcosa in più che ti contraddistingue, allora fa la differenza.


Che rapporto hai con i social e in generale cosa ne pensi? Ho visto che hai moltissimo seguito…

Sono particolarmente attivo nei social, mi piacciono. Sono la nuova televisione. Poi ovviamente si può sempre fare meglio, quello dei social è parte del lavoro di distribuzione e pubblicità del mio progetto. È la mia televisione. Pensa che durante il covid mi sono inventato un programma che giravo da casa mia, ho creato una sorta di studio, e ogni giorno trasmettevo. È stato un appuntamento che mi ha tenuto in vita durante quel periodo. Andavo in onda 3 volte alla settimana, avrò fatto almeno 80 puntate.


Qual è la tua opinione riguardo al mercato musicale odierno? Ti capita di averela sensazione di fare un genere ormai diventato di nicchia, soprattutto davanti a generi come la trap, che stanno spopolando?

Secondo me in Italia c’è un bel problema. Il mercato discografico è diviso in fette, come fosse una torta. La più grande sicuramente in questo momento andrà alla trap, il problema è quando questa fetta arriva al 99,99%. Però se esci dall’Italia, le cose cambiano. Per esempio, in Svizzera c’è un folto gruppo di persone che segue il Country, oppure il Jazz. Mentre in Italia si tende ad ascoltare un solo genere e non dare spazio agli altri. La cosa bella però è che alla fine si torna sempre a suonare dal vivo, penso ai Måneskin, che stanno spopolando, ritornando ai suoni che hanno fatto la storia di band come i Led Zeppelin. La gente va a vederli, quindi vuol dire che c’è un pubblico per quella roba lì. Perciò, è importante che la discografia si aggiorni e non rimanga ferma su un solo genere. Nonostante ciò, sono convinto che se uno le cose le fa con un certo cuore, poi il tuo nome viene fuori. Io non sono proprio mainstream, ma ho comunque una casella nel mercato.


Cosa pensi degli artisti più recenti, c’è qualcuno che ti è rimasto impresso?

Artisti più recenti non tanto, degli ultimi anni mi piacciono molto Ed Sheeran e Charlie Puth. Invece in Italia sicuramente Mario Biondi, Raphael Gualazzi, Simona Molinari.


Quali sono le prossime date live? Hai in programma un tour per quest'estate?

Domani sono a Malaga, poi andremo a Gibilterra. Tra pochi giorni uscirà il mio tour estivo, potrete vedere tutto sul mio sito www.matthewlee.it


Hai un tuo rito scaramantico che fai di solito prima di salire sul palco?

In realtà no, me lo chiedono spesso anche i miei amici. Solo che quando salgo sul palco, per me risulta una cosa naturale, non vedo l’ora di esibirmi, e quindi vado di getto.


Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?

Il mio sogno sarebbe cantare con Elton John, sarà difficile, ma sognare non costa nulla.


Stai preparando dei nuovi progetti?

Abbiamo appena firmato con il produttore per il nuovo album, intanto sono uscite queste cover di cui abbiamo parlato. Ho scritto quasi 50 canzoni in questo periodo, che dobbiamo provinare con il nuovo produttore per scegliere quali inserire nell’album. Sicuramente usciremo con qualche singolo prossimamente, poi arriverà il nuovo album!



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