Di Martina Strada e Michela Ginestri
Per l’ultima volta quest’anno, buongiorno e benvenuti all’ultima cronaca onesta della 75esima edizione del Festival di Sanremo. Qui Martie e Michi pronte a riassumervi come è andata non solo la finale ma anche questa prima edizione dell'era Conti.
La serata inizia con il jingle di Gabry Ponte presente al teatro Ariston in apertura e il solo pensare che non la sentiremo più ci rasserena un po’. Subito dopo Carletto nostro ci dà i codici per il televoto.
Prima artista in gara quel cuoricino di Francesca Michielin: senza vergogna vi devo ammettere che sono in piedi davanti alla tele a urlare il brano come fossi a San Siro piena di friendship bracelets. Oggi l’esibizione è sentita e movimentata… nel senso che si muove sul palco, sembra, con meno dolore alla caviglia.
Alessandro Cattelan co-conduttore di bianco vestito regala a Conti il braccio rotto della sua statua sanremese. Sogniamo un Sanremo condotto solo da lui, fresco, spontaneo e movimentato.
Per l'esibizione di Willie Peyote ci aspettavamo da giorni una gag degna di nota con Luca Ravenna ma dobbiamo accontentarci di un ennesimo "Grazie, ma no grazie". Il brano ci piace dal primo ascolto ed essercelo giocati così presto in scaletta ci spiace. In ogni caso grazie Willie per questo servizio pubblico, te ne saremo sempre grate.
Alessia Marcuzzi fa il suo ingresso con la solita ironia di dubbio gusto da ospite generico a Sanremo e nei panni dell’Orso Abbraccia Tutti abbraccia gente a caso tra il pubblico.
Marcella Bella con una tutina diamanti ci lascia un po’ impassibili con la sua canzone altamente dimenticabile, abbiamo per caso assistito all’ultimo posto in classifica?
Bresh con “Crueza De Mar”, ah no, “La tana del granchio”, un brano che voglio definire ligure. Al primo ascolto è un brano che non ti piace e non ti dice nulla ma più lo ascolti, più gli presti attenzione, più scopri un mondo intero. In sostanza, nel caso non l’aveste percepito, ho voglia di andare al mare cari amici lettori.
“Cantano i Modà!”...come? Scusate, mi stanno chiamando.
Rose Villain scende le scale con due valletti che le tengono lo strascico. Deve essersi fatta prendere dal mood di Carlo Conti perché sembra di corsa mentre canta. Ha una voce assurda anche se il brano ha poco elemento novità rispetto allo scorso anno.
Tony Effe sceglie una nuova collana e scende in pista. Il suo finto battibecco con Carlo Conti vale la sua presenza al festival mentre il brano lo rimandiamo a quando saprà interpretarlo a dovere.
Il brano di Clara è sulla carta un brano con un bel messaggio ma non arriva subito, lei lo canta divinamente ma con meno emotività del solito.
Serena Brancale e il suo brano meraviglioso ci fa ballare e vogliamo sentirlo fino alla prossima estate e speriamo che si prenda tutto il successo possibile perchè è veramente una fuoriclasse.
Vestito come Marty McFly quando torna nel 1955, chitarra compresa, Brunori del nostro cuore esegue egregiamente il suo brano e noi, anche senza avere una prole, ci commuoviamo un po’. Se ne va dicendo “è stata un’esperienza bellissima”. Lacrimone.
Scende la scalinata il divulgatore più amato d’Italia: Alberto Angela! Questa sera sul palco dell’Ariston anticipa e promuove la Puntata speciale di “Ulisse” dedicata ai 100 anni della nascita di Andrea Camilleri: un viaggio nei luoghi del Commissario Montalbano oltre ad anticipare che ci sarà anche una puntata tutta sulla musica girata a Londra. Molto fico. Tutto.
Francesco Gabbani torna sul palco emozionato con il suo brano. Lui ci piace e coinvolge, ma il brano ha un testo un po’ debole rispetto ad altri del repertorio.
Noemi, stupenda, si fa andare a prendere sulle scale da Conti e poi risulta impeccabile nella sua esecuzione. Forse non vincerà, ma è comunque un brano che ci piace molto.
Segue Rocco Hunt che gioca la carta “saluto mamma” e infatti lo troviamo in platea a cantare abbracciato a lei, molto dolce. Che questo gli faccia vincere voti da casa è possibile ma non ci sbilanciamo o rischiamo la querela da parte di un’intera regione.
In diretta dal Suzuki Stage Tedua si esibisce con la sua “Bagagli”, brano davvero iconico ed è un peccato che il collegamento duri così poco.
In che senso siamo solo al 14esimo artista con i The Kolors? Sembra proprio il momento perfetto per fare un pisoletto quando Fru dei The Jackal si palesa sul palco e balla come solo lui sa fare. Impazzisce la redazione di IndieVision. Poesia.
“È arrivato il momento di Olly!” e l’Ariston è in tripudio. Non se ne esce, questo brano piace ed è canticchiabile dal primo ascolto. Forse una maledizione, forse no. In ogni caso eccomi qui a usare TV Sorrisi e Canzoni come microfono mentre canto a squarciagola. Il merito di Olly è stato senza dubbio il riuscire nel tempo a costruire una fanbase unita e appassionata, pensiamo che questo lo aiuterà molto stasera.
Al ritorno dalla pubblicità il jingle dei nostri incubi anticipa Antonello Venditti che esegue “Ricordati di me” e “Amici mai”, ritira il premio alla carriera e ammette di avere la febbre e anticipa il tour per il 40esimo anniversario di “Notte prima degli esami”.
La Marcuzzi torna con la mossa dell’abbraccio e si accolla ad Achille Lauro che non sembra essere troppo disturbato dalla cosa. Il brano di Lauro è ormai coinvolgente ad alti livelli, ci piace molto la sua trasformazione, è un Lauro più maturo e con dei brani ben pensati e in linea con la sua figura, naturali e decisamente melodici.
I Coma_Cose con la loro “Cuoricini” hanno fatto il tormentone dell’anno e lo confermerà la rotazione nelle radio per tutta l'estate. Mastermind della musica.
Per Giorgia una standing ovation per la performance di questo brano di Blanchito Beibe ed è meritata perchè è stata magistrale nella sua interpretazione. Mettiamo le mani avanti dicendovi che la possibilità che vinca, c’è. (Spoiler del futuro: qui l'abbiamo gufata).
Ci colleghiamo con i Planet Funk che ci caricano con i loro brani più iconici per qualche minuto.
Cristicchi ha puntato tutto sull’emotività e sulla profondità di un brano non facile neanche da commentare. Si emoziona sul palco e possiamo solo dire che il suo percorso a Sanremo è stato coerente con la sua figura, anche se forse avrebbe potuto sbilanciarsi un po’ di più come hanno fatto altri cantautori alla Brunori, sia nelle interviste che nel suo modo di raccontare i cinque anni spesi per la composizione del brano. La retorica del "già predetto vincitore" un po' sulle sue non lo aiuterà.
Il calciatore Edoardo Bove, che qualche mese fa aveva fatto preoccupare i suoi cari per un problema di salute durante una partita in diretta, viene invitato personalmente da Carlo Conti e ringrazia l’eccellenza della sanità italiana.
Se solo il brano di Elodea fosse bello come lei ora avremmo un capolavoro, invece lei bellissima mentre la canzone non è niente di memorabile, anzi è dimenticabile alle 7, alle 8, alle 9…
Lucio Corsi e la sua chitarra pazzesca si presentano sul palco e l’atmosfera all’Ariston cambia: diventa tutto più bello e delicato. Con la sua canzone riesce ad esprimere tutta la bellezza della fragilità e toccare delle corde profonde di ognuno di noi. La rivoluzione di Lucio Corsi è la gentilezza, e ogni volta che canta cura una parte di me. Il sogno sarebbe Lucio all’Eurovision.
Irama voleva cantare “The smallest man who ever lived” ma gli han detto di no per cui si è dovuto accontentare di cantare “Lentamente”.
La canzone di Fedez continua a piacerci ma le sue ultime strategie di marketing, più che di quelle di gossip, ci fanno pensare che non meriterebbe la finalissima.
Shablo and people portano il loro brano con grande carica, un brano forse un pelino sottovalutato di questo festival ma che ci ritroveremo spesso in radio e in cuffia.
Momento sport dove due campioni di curling regalano a Carlo la maglietta della nazionale. Noi abbiamo ufficialmente sonno.
Al primo ascolto non avevamo mica capito quanto fosse bello il brano di Joan Thiele. Le chiediamo scusa anche a nome di tutti quelli che non lo capiranno mai. Lei dolce e appassionata nell'interpretarlo, porta la quota indie più in alto e il brano va sentito più volte per apprezzarne le delicate sfumature.
In modalità gelataio Massimo Ranieri non raggiunge i suoi acuti e lo vediamo un po’ sottotono.
Ma dove sono finite le sopracciglia di Gaia? Il brano stasera c’è, ha puntato alla hit radiofonica e se la porta a casa.
Ale Cattelan presenta in corsivo il pezzo di Rkomi e basta, questo è il momento alto di oggi. La mia cosa preferita di questa canzone è la - probabilmente involontaria - citazione a “Sessanta milioni di partiti” de Lo Stato Sociale: “Il resto è inferno / a fuoco lento”.
Ultima cantante in gara: Sarah Toscano porta la sua “Amarcord” e si diverte molto sul palco, portando se stessa e la voglia di ballare.
Ore 1:11 Carlo chiude il televoto.
L'inspiegabile classifica di questa edizione dall’ultimo posto fino al sesto
6. Giorgia
7. Achille Lauro
8. Francesco Gabbani
9. Irama
10. Coma_Cose
11. Bresh
12. Elodie
13. Noemi
14. The Kolors
15. Rocco Hunt
16. Willie Peyote
17. Sarah Toscano
18. Shablo ft Guè, Joshua Tormento
19. Rose Villain
20. Joan Thiele
21. Francesca Michielin
22. Modà
23. Massimo Ranieri
24. Serena Brancale
25. Tony Effe
26. Gaia
27. Clara
28. Rkomi
29. Marcella Bella
La top five casuale:
Fedez
Cristicchi
Brunori
Lucio
Olly
Ci rialza il morale Mahmood con il nuovo singolo.
Premi consegnati da Bianca Balti:
Premio Sergio Bardotti, miglior testo: L’albero delle noci - Brunori Sas
Premio Giancarlo Bigazzi, miglior composizione musicale votato dai maestri dell’orchestra: Quando sarai piccola - Simone Cristicchi
Premio Mia Martini: Volevo essere un duro - Lucio Corsi
Premio Lucio Dalla: Quando sarai piccola - Simone Cristicchi
Premio MyTim: Giorgia
Inizio della classifica top 5 non più casuale:
3. Brunori Sas
4. Fedez
5. Simone Cristicchi
Chiamano il sindaco per leggere la busta col vincitore e all’1.50 questo si mette a ringraziare gli sbirri. *Sospiro*.
Vince la 75esima edizione del Festival di Sanremo, Festival di Sanremo 2025:
Olly
Lucio Corsi
In giro per internet e su qualche testata italiana iniziano a sorgere i primi dubbi sul televoto, sempre con il solito problema dei voti non confermati ed sms bloccati. Considerando che quest'anno il televoto è stato decisivo per la vittoria di Olly, sarebbe surreale scoprire tra qualche settimana o mese di un nuovo caso a riguardo (ricordiamo quello di Geolier e Angelina Mango dello scorso anno). Riusciremo mai ad avere un sistema di votazione migliore?
Critiche alle votazioni a parte, ci portiamo a casa un Sanremo musicalmente niente male, che vede nella top 10 finale una forte rivalutazione del cantautorato italiano. Da Cristicchi (quinto posto) a Brunori SAS e Lucio Corsi (terzo e secondo) di questa edizione a stampa e pubblico è piaciuta la spontaneità delle canzoni e la penna dei cantautori. Singolare anche che la discussione portata avanti già da prima del festival sul vedere pochi nomi di autori spesso anche ripetuti tra le varie firme delle canzoni in gara sia finita con vedere una classifica che ha premiato tre artisti che hanno al contrario firmato da soli o quasi il proprio brano.
Ci dispiace anche un po' vedere una top 5 solo uomini, un peccato visto che in gara canzoni meritevoli di artisti donne, evidentemente dalla serate precedenti, c'erano.
Da un punto di vista di show sanremese, rimaniamo come per le serate scorse, un po' delusi. Carlo Conti è stato molto rigido nel suo modo di condurre, poco spontaneo e molto ligio alla scaletta. Non un male aver recuperato qualche ora di sonno, ma riempire il tempo con dei dialoghi privi di senso (vedi siparietto sulla "deficienza artificiale" o l'intervista a tre con Elettra Lamborghini, Miriam Leone e Katia Follesa o ai ragazzi di Mare Fuori) mi fa dubitare molto sulla qualità dello show che abbiamo visto in questi giorni. Si è sentita anche un po' la mancanza di qualche monologo ben fatto, che se negli scorsi anni prendevano un po' troppo spazio, qui non ne hanno proprio preso. Sembra come se Carlo Conti avesse voluto fare un sanremo più politicamente corretto possibile. Non ci stupisce, ma siamo tornati all'era pre-Amadeus, peccato.
Come sempre è stato un onore commentare insieme questo festival, vi siamo grati per tutta la condivisione e l'affetto di questi giorni, viviamo di queste emozioni. Grazie. Ci sentiamo dopo le 21 sul nostro canale whatsapp e nelle nostre storie per scoprire insieme un altro vincitore, quello della nostra lega FantaSanremo!
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