"Guarda il cielo" è la risposta che spesso ci diamo in momenti di incertezza: la speranza tipicamente umana che il cielo possa offrirci le soluzioni di cui abbiamo bisogno. È anche il titolo dell’EP d’esordio di Numb, artista nato nel mondo rap e che ama sperimentare tra vari generi musicali alla ricerca di novità espressiva. La stessa novità che ritroviamo nei cinque brani dell'ep, dove il rap diventa il filo conduttore che si intreccia armoniosamente a sfumature più melodiche e incursioni nell'R&B, fino a esplorare territori pop e radiofonici. Nell’intro dell’EP, Numb dipinge un quadro di lotta interiore e speranza. Attraverso versi carichi di esperienza e dolore, l’artista ci invita a guardare oltre le difficoltà, trovando conforto nell'arte e nell'amore. Stessa introspezione che ritroviamo nei brani seguenti, come "Briciole di Pane" e "Lacrime dolci", dove emozioni e pensieri diventano protagonisti e le fragilità diventano forza. Immergiamoci nella diversità artistica di Numb attraverso questa intervista.
Ciao Numb e benvenuto su IndieVision! "Guarda il cielo", già dal titolo, sembra essere un invito a esplorare le emozioni più profonde e a guardare oltre per ritrovarsi. Qual è stata l'ispirazione dietro il titolo del tuo EP d'esordio e cosa rappresenta per te questa frase?
Ciao ragazzi! Quando ancora abitavo con i miei genitori non si fidavano a lasciarmi le chiavi di casa perché ho sempre avuto la testa per aria e me le sarei dimenticate su qualche panchina in piazza, quindi mi lasciavano quelle del garage e ogni volta prima di entrare, siccome facevo il giro dal giardino, mi soffermavo a guardare il cielo, mi faceva stare bene, ma non sapevo il perché. Anni dopo, dopo quello che ho vissuto, quel cielo ha ri-acquistato il suo senso e ho capito il motivo per cui amavo così tanto stare con la testa all’insù.
L'EP affronta tematiche introspettive e di crescita personale. Puoi condividere con noi un po' del processo creativo dietro la sua realizzazione?
È stato tutto naturale, si è scritto praticamente da solo tanto che certi lati di me li ho compresi solo dopo che li ho impressi sul foglio.
Nel tuo percorso artistico, hai sperimentato una varietà di generi musicali, passando dal rap all'R&B e al pop, tutte presenti in “Guarda il cielo”. Come hai integrato queste influenze diverse nel tuo stile personale?
La sperimentazione sta alla base della crescita artistica: il rap rimarrà sempre centrale nella mia comunicazione, tutto il resto è frutto di tante influenze musicali che mi hanno ispirato giorno dopo giorno.
"Fissami negli occhi e dopo dimmi la bugia che squarcia il vero" canti nella title track: questi versi sembrano toccare il tema dell'autenticità e della sincerità. Puoi approfondire il significato di questa frase? Quanto è importante per te la “verità” nelle relazioni?
Nelle relazioni la verità è importante tanto quanto una bugia, ciò che conta è l'autenticità del rapporto stesso.
Nel ritornello di "Zacinto", parli di trovare parole per arginare il dolore. Qual è il ruolo della musica nel tuo processo di guarigione e di fronteggiare le difficoltà della vita?
La musica per me è essenziale, soprattutto la scrittura funziona come una terapia.
Mi è piaciuta molto la definizione che dai di “emozione” come “luce che risplende tra gli spifferi del cuore”. Come cerchi di esprimere le emozioni in musica?
Amo creare contrasti tra parole e musica, così da trasmettere una sensazione che io definisco “agrodolce”.
Hai menzionato che la musica ha agito come una figura genitoriale quando hai visto i tuoi genitori attraverso il vetro di un carcere. Credi che la musica ti serva come sfogo o abbia un ruolo più forte della semplice motivazione?
La musica è più di un semplice sfogo. E’ chiarimento, terapia, ascolto, empatia, condivisione ed elaborazione.
Qual è stato il momento più gratificante che ricordi del tuo viaggio musicale finora?
Senza ombra di dubbio le facce dei miei migliori amici dopo che hanno ascoltato l'EP in anteprima.
Ci salutiamo con un piccolo gioco: se potessi scegliere di essere un oggetto inanimato per un giorno intero, quale sarebbe e perché?
Un crocefisso. Perché sarebbe molto divertente osservare l'ipocrisia degli uomini di fede che nella stessa stanza fanno tutto il contrario della religione che professano. Grazie mille per questo spazio, a presto.
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