Tornano a colpire i nostri pionieri dell'innovazione musicale preferiti: i MasCara.
Li avevamo salutati a dicembre scorso con "Gospel per pionieri", tornano con "Motherboard" a farci sognare intricate connessioni tra sentimenti e tecnologia in una serie di sinestesie sonore che lasciano un leggero retrogusto di Daft Punk immersi in scene di uno sfrenato immaginario fantascientifico.
“Il mio amore non è riducibile ad un solo ricordo che si va perdendo nelle memorie esterne“
Ancora una volta la corposa voce solista ci racconta avventure amorose frammentate in un mare di frustranti esperienze fatte di fibre, silicio e ricordi lontani. Completano il quadro un attenta cura della parte grafica del progetto, perfettamente in linea con il distopico mood musicale. Mi incuriosisce molto il canovaccio narrativo che stanno portando avanti in queste uscite dalla serialità di una serie televisiva, e non vedo l'ora di scoprire i plot-twist che avranno in serbo per noi.
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