Tra gli artisti emergenti più interessanti dell'attuale panorama musicale italiano figurano anche diverse artiste femminili, come Any Other, Giorgieness, Emma Nolde, Joan Thiele solo per citarne alcune, le quali, grazie all'originalità sia musicale, che testuale dei loro brani, stanno portando una ventata d'aria fresca su una scena musicale dove, a parte rare eccezioni come Levante, Margherita Vicario e Francesca Michielin, l'importanza e il ruolo delle artiste femminili è, ahimè, molto spesso sottovalutato.
Oggi per "Il Sabato del Vinile" vi parlerò di un disco di un'artista, nonché cantautrice, che mi ha colpito nel profondo fin dal primo ascolto per via sia delle sue sonorità, così originali e innovative per l'attuale scena italiana, sia dell'intimità e della bellezza dei testi, nei quali mi son rivisto più volte. Il disco di cui vi parlerò oggi è "METROPOLI", secondo EP di GINEVRA, pubblicato il 26 giugno del 2020 dall'etichetta indipendente Asian Fake.
La torinese GINEVRA, nome d'arte di Ginevra Lubrano, da piccola, nonostante coltivasse una passione spropositata per la musica, concentrò tutte le sue energie su un altro settore dell'arte, la danza, in particolare l'hip hop, fino a quando, durante l'adolescenza, un infortunio non la costrinse a fermarsi. Durante questa pausa, Ginevra, decise di non stare con le mani in mano, ma di spostare tutte le proprie attenzioni ed energie sulla musica, iniziando così a scrivere canzoni in inglese, influenzata anche, soprattutto dal punto di vista musicale, dalla folgorante scoperta che, durante gli anni del liceo, fece della scena musicale indie e alternative straniera, capeggiata ai tempi da Alt - J, James Blake e The XX.
Dopo gli anni del liceo, la cantautrice si trasferì a Milano per frequentare l'università e durante questo periodo iniziò a sperimentare anche la stesura di brani in italiano, ma, nonostante questa fase di sperimentazione, nel 2019 Ginevra decise di pubblicare per la Factory Flowers, "Ruins", il suo primo EP composto da 5 brani scritti e cantati interamente in inglese, il quale fece ottenere alla cantautrice torinese un discreto successo che le permise di esibirsi dal vivo diverse volte sia in Italia, come al MIAMI, che in Inghilterra, come all'Handmade Festival.
Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro discografico e della conseguente tournée, Ginevra decise di cambiare rotta e di rinnovarsi firmando con l'etichetta indipendente milanese Asian Fake e iniziando a scrivere canzoni in italiano, le quali, da un punto di vista sonoro, nonostante la continua voglia di sperimentare della cantautrice, fanno tesoro dell'influenza indie britannica, nonostante a me ricordino, a volte, anche i lavori dei Drink To Me e del primo Cosmo, mentre da un punto di vista testuale continuano a parlare, così come quelle in inglese, in maniera semplice e diretta, quasi alla Battisti, di situazioni, stati d'animo ed emozioni provate dalla cantautrice ma comuni a tutti.
Ginevra, oltre a creare i suoi brani sia musicalmente che testualmente, fin dai tempi del suo primo EP, ha iniziato a curare anche la fase di produzione, affiancando il suo braccio destro, nonché produttore, Marco Fugazza, dimostrando così un'attenzione ai minimi dettagli verso quelle canzoni, che non sono altro che piccole parti della sua vita messe in musica; inoltre, la cantautrice oltre a scrivere per se stessa, nel 2021 ha, per la prima, intrapreso la nuova esperienza di autrice scrivendo e co-scrivendo ben 4 brani dell'ultimo album di Noemi, "Metamorfosi", tra cui "Glicine", pezzo presentato dalla cantante romana a Sanremo 2021.
"Dietro di noi vedo giorni spesi su treni infiniti Forse è solo che mi manca parte Di un passato lontano come Marte" (da "Glicine")
Questo EP, "METROPOLI", anticipato da tre singoli ed uscito in piena pandemia, è composto da 6 brani scritti e cantati interamente in italiano nei quali, oltre ad esprimere le sue più intime e profonde emozioni, la cantautrice ha cercato anche di aprirsi verso l'esterno, gli altri cantando di esperienze autobiografiche, ma che, allo stesso tempo, possono facilmente essere rilette e rielaborate da ogni ascoltatore in base alle proprie vicissitudini personali. Da un punto di vista sonoro questo EP mostra una natura molto varia, in cui si sente tutta la voglia della cantautrice sia di continuare a sperimentare nuove sonorità, che di giocare con la propria voce facendola diventare, a volte, anche un vero e proprio strumento.
Lato A
Il disco si apre con la title-track "METROPOLI", un brano dal ritmo frenetico come quello delle città metropolitane in cui però la cantautrice parla della propria vita e della vita di coloro che, prima o poi, si trasferiscono in queste grandi città. In questo pezzo la cantautrice ha messo in musica le sensazioni che ha vissuto quando ha lasciato la sua famiglia e la sua casa di Torino, per trasferirsi per motivi di studio a Milano, una città grande e all'epoca a lei sconosciuta. Questi stati d'animo, come la mancanza della famiglia, le difficoltà ad adattarsi alla vita e ai ritmi di una grande città, la grandi e svariate possibilità di crescita e di vita che solo una metropoli può dare, che Ginevra ha provato e messo in musica, sono identici a quelli che molti giovani della sua e della mia generazione hanno provato o proveranno, perché al giorno d'oggi, prima o poi, per realizzare fino in fondo i propri sogni ci si deve addentrare in terre sconosciute e inesplorate, poiché solo allontanandosi dalla propria casa, famiglia o qualsiasi altra zona di comfort, si riesce sia a scoprire ciò che si è veramente, sia a diventare ciò che veramente si vuole essere.
La seconda traccia di questo lato è "URAGANO", brano caratterizzato da un avvolgente sound che si sposa alla perfezione con la delicata voce di Ginevra. In questa canzone si racconta la fine di una relazione travagliata, una fine che è arrivata solo dopo mesi di riflessioni che hanno spinto la ragazza, ormai stanca di vivere in una simile situazione, a troncare un rapporto fatto di continui scontri caratteriali, di continue bugie, che invece di rendere apparentemente felici le due persone, non faceva altro che portarle alla deriva, a naufragare. Questo pezzo fa capire all'ascoltatore quanto sia importante trovare la forza, anche a seguito di lunghi mesi di riflessioni, di troncare quelle relazioni di cui si è ormai stanchi, poiché nonostante la sofferenza che questa decisione sicuramente, in un primo momento, causerà, alla fine essa sarà una scelta che porterà solo frutti positivi per la vita di entrambi.
"Le nostre anime di notte Han le sagome distorte Si fan la guerra anche a Natale E non facciamo altro che naufragare" (da "URAGANO")
Questa facciata prosegue con "FRAGILI", canzone non presente su alcuna piattaforma di streaming, ma contenuta solo nella versione fisica di questo EP poiché lo spazio, il supporto ideale per questo brano, secondo la cantautrice, poteva essere solo quello romantico e nostalgico del vinile. Questo pezzo, caratterizzato da sonorità intime e delicate in cui si sentono tutte le capacità vocali di Ginevra, a parer mio, narra di un amore giovanile nato al momento sbagliato, un amore che non riesce a sbocciare per via sia dei due caratteri troppo simili, che della giovane età dei due innamorati, i quali non riescono a cogliere questo amore per via della loro inesperienza, delle loro incomprensioni e delle loro fragilità.
"In questi anni violenti In questi anni distorti Ci siamo persi E non mi capirai mai Non mi capirai mai In fondo siamo uguali io e te" (da "FRAGILI")
L'ultima traccia di questo lato è "SCONOSCIUTI", prima canzone scritta in italiano da Ginevra che parla di un amore frenato e influenzato dai ritmi di vita frenetici imposti da una metropoli; questo brano, dal sound movimentato e frenetico, prende spunto dalle riflessioni derivanti da un'esperienza personale della cantautrice e ha come fulcro la contrapposizione tra la voglia di stare insieme e la voglia di realizzare i propri obiettivi. Questo pezzo riesce a toccare nel profondo l'ascoltatore perché la conflittualità di cui parla, spesso sorge all'interno di diverse coppie, ma può anche comparire al di fuori di una relazione, ossia in coloro che sono combattuti tra l'idea di realizzare i propri obiettivi, nonostante questo possa prevedere diverse difficoltà, e l'idea di non rischiare e rimanere fermi al proprio sicuro ma infelice posto.
Lato B
Questa facciata si apre con il mio pezzo preferito di questo EP "RAJASTHAN"; questo è forse il brano più intimo dell'intero disco e questa intimità è sottolineata sia dall'arrangiamento minimal e spoglio, che dalla emozionante e modificata, alla perfezione, voce di Ginevra. Questa canzone, frutto della malinconica e misteriosa magia della notte, è stata scritta dalla cantautrice una sera mentre, assalita da una fortissima nostalgia di casa, all'improvviso ripensò ad un viaggio che fece in India anni prima, infatti il Rajasthan è una regione di questo paese asiatico. Il tema di questa canzone è la lontananza, o meglio l'impotenza che il distanziamento dalle persone care può comportare, però, la bellezza di questo pezzo sta nel fatto che ognuno, ascoltandolo, prova emozioni differenti poiché esso ha una forza emotiva così potente e profonda che riesce a toccare le più lontane e, a volte, irraggiungibili corde dell'animo umano. A me, ad esempio, "RAJASTHAN" è un brano che da un lato mi fa venire la pelle d'oca e mi fa pensare a tutte le mie fragilità, ma dall'altro mi fa provare una enorme sensazione di sollievo e sicurezza, perché è come se mi facesse capire che non è sbagliato sentirsi fragili ed insicuri, ma anzi è normale e giusto sentirsi così, perché delle volte per crescere e stare meglio con se stessi bisogna anche rendersi conto delle proprie fragilità.
"Chi lo sa, chi lo sa che succederà Chi lo sa, chi lo sa che succederà a noi domani Chi lo sa, chi lo sa che succederà Chi lo sa dove va quando il buio non fa paura" (da "RAJASTHAN)
Il secondo brano di questo lato è "MOSTRI", brano che parla di trasformazioni e di adattamenti, com'è evidenziato, anche, dalle continue trasformazioni che la voce della cantautrice compie durante l'intera durata del pezzo. Il tema dell'adattamento nel corso della vita a nuove situazioni è un tema che mi tocca molto perché, per un lungo periodo, sono stato un ragazzo che difficilmente si adattava ai cambiamenti, però, con il senno di poi, ho capito che questa mia diffidenza verso il le situazioni nuove mi ha fatto perdere diverse occasioni di crescita e diverse esperienze di vita che, a volte, rimpiango ancor oggi. Visto che il tema alla base di "MARTE" sono i mutamenti, Ginevra ha avuto l'ottima idea di far remixare, ognuno alla propria maniera, questo brano da altri 6 artisti, tra cui STABBER e Big Joe, mostrando, ancora una volta, la sua infinita curiosità musicale e la sua continua voglia di sperimentare suoni nuovi.
L'ultimo brano di questa facciata e di conseguenza di questo EP è "MARTE", pezzo breve dalle forti sonorità elettroniche. Questa canzone parla della voglia di andare via, di scappare, in questo caso su Marte, da una situazione non ideale, ormai, completamente diversa rispetto al sogno che era all'inizio, però questa fuga, anche se può sembrare triste, non lo è, perché essa segna il prima tassello verso un qualcosa di nuovo, verso un nuovo inizio in cui ritrovare quella terra ideale per sviluppare la propria personalità e portare a termine i propri obiettivi, sogni.
"Notte oscura Il cielo sembra piombo Portami su Marte Quando è giorno" (da "MARTE")
"METROPOLI" è stata stampato per la prima volta in formato fisico il 26 giugno del 2021, ad un anno esatto dalla pubblicazione del disco in formato in digitale; la stampa vinilica di questo EP, acquistabile solo sul sito di Asian Fake, oltre a contenere un inedito sul lato A, "FRAGILI", presenta anche l'autografo di Ginevra sulla parte posteriore della copertina.
E a voi, è piaciuto questo secondo lavoro di Ginevra? Qual è la vostra canzone preferita di "METROPOLI"?
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