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Mediterraneo e il suo viaggio tra nostalgia e sperimentazione con l'album "Donne e Motori" - Intervista

Con il suo nuovo album, "Donne e Motori", Mediterraneo ci accompagna in un viaggio musicale che celebra un’Italia autentica, fatta di artigianato, emozioni viscerali e paesaggi sospesi nel tempo. Un progetto che unisce il fascino nostalgico degli anni ’60 e ’90 con un approccio contemporaneo e sperimentale, il disco riflette l’anima libera e genuina dell’artista. Con una visione sonora che fonde indie rock, jazz, funk e richiami alla tradizione italiana, "Donne e Motori" rappresenta una tappa cruciale nella maturazione artistica di Mediterraneo.



Scopriamo come un Vespa e un tramonto sul mare possono diventare metafore di vita, tra storie d’amore che resistono, sonorità che abbracciano passato e presente, e una dichiarazione d’amore alla musica, vissuta senza compromessi.


 

Ciao Mediterraneo e benvenuto su IndieVision. Il titolo del tuo nuovo album, Donne e Motori, evoca un immaginario molto specifico. Cosa rappresentano per te queste due tematiche e come si riflettono nelle canzoni?

Donne e Motori è il modo con cui ho vissuto la mia vita per un certo periodo di tempo, spensierato, leggero, emotivo, scappando qua e là in moto o in vespa, in questo album mi andava di raccontare questa parte di me.

 

I brani si muovono tra generi diversi: indie rock, jazz, funk, e sonorità tradizionali italiane. Come hai lavorato per integrare queste influenze in modo così armonico?

Il vero sforzo per me sarebbe non unirli i generi! Ho sempre fatto fatica a dividere la musica in generi, se una cosa è bella è bella, indipendentemente dallo stile, in questo album in particolare mi sono dato totale libertà di sperimentare, di prendere un po’ qua un po’ là, di mischiare. Il risultato è un album variopinto, però omogeneo in quanto lavoro personale genuino e spontaneo.

 

I riferimenti agli anni ‘60 e ‘90 sono molto evidenti nel tuo immaginario sonoro. Cosa ti affascina di questi periodi e come riesci a renderli attuali?

Mi affascina che quelli erano anni in cui si sperimentava, nella musica, nella letteratura, nella costruzione di automobili per esempio, non c’era quella mentalità tutta moderna del fare solo quello che il consumatore vuole altrimenti non si vende, no, si faceva qualcosa per passione e poi si sperava che a qualcuno piacesse, che alla fine qualcuno la capisse e comprasse, cambia tutto con questa mentalità.

 

In Ancora parli di un amore che continua, una prospettiva diversa rispetto ai classici racconti di inizio o fine di una relazione. Ci puoi raccontare di più sulla genesi di questa canzone?

Ancora è l’unione di due diversi brani, una aveva un bel testo ma non mi soddisfavano del tutto gli accordi, l’altra aveva una bella parte musicale ma non sapevo cosa scriverci sopra, per cui in studio tanto per provare ho iniziato a cantare la melodia della prima sulla musica della seconda, e così dopo poche note ho capito di avere finalmente trovato qualcosa che funzionasse davvero.

 

Donna ha una potenza quasi viscerale. Quanto le figure femminili hanno influenzato il tuo percorso musicale e personale?

Le donne sono e saranno sempre fondamentali nella mia vita, sono l’altra metà di me, come il sole e la luna, il giorno e la notte, senza di loro mi sentirei inutile, mi mancherebbe un motivo, ora che ho due figlie femmine questa cosa è più vera che mai.

 

L’idea di un’Italia artigianale, di mani sporche di olio e viaggi in Vespa, sembra quasi cinematografica. C’è un film, un libro o un’opera che ti ha ispirato particolarmente durante la scrittura dell’album?

Qualcosa in particolare no, anche perché quando scrivo solitamente chiudo i collegamenti col mondo esterno per permettermi di affondare nel mio istinto, però se devo citare qualcuno che mi ha fatto da esempio per il modo libero di approcciarsi alla musica questo è sicuramente Battisti, specialmente il suo album Emozioni, un’artista così abile e libero è raro da trovare.

 

Hai collaborato con Michelangelo per la scrittura e produzione di alcuni brani. Come si è sviluppata questa sinergia e cosa ha aggiunto al tuo progetto?

Ci conosciamo da una vita ed è una vita che facciamo musica insieme, lavorare con lui è sempre stimolante perché andiamo d’accordo su molte cose ma su tante altre siamo come il giorno con la notte, però penso che la sua visione moderna e il mio amore per il vintage abbiano trovato un buon equilibrio sonoro in questo disco: né troppo antiquato né troppo pulito.

 

Per salutarci ti chiedo: se dovessi descrivere il messaggio principale di Donne e Motori a qualcuno che non l’ha ancora ascoltato, cosa diresti?

Se vuoi ascoltare un disco fatto senza pensare ai numeri, al mercato o alle strategie, ma solo alla musica, alla ricerca e sperimentazione in studio, se vuoi sentire un disco genuino fatto da un cantautore moderno, allora questo è l’album per te.

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