Settembre 2020. Inizia la quattordicesima edizione di X Factor Italia, l’ultima di Alessandro Cattelan nonché una delle più cariche e ricche degli ultimi anni. Fin dalle audizioni, che ho avuto il piacere di seguire con la mia coinquilina (e per cui ogni tanto ancora rimbomba tra le mura di casa quel "mi faccio chiamare Blind perché non guardo in faccia nessuno", come stile di vita), tra gli artisti più originali rispetto alle solite voci "da talent" subito abbiamo avuto modo di selezionare i nostri preferiti, e tra questi spiccavano i Manitoba.
Il duo toscano, formato da Giorgia Rossi Monti e Filippo Santini, ha conquistato tanto i giudici quanto noi a casa con il singolo "Si ritorna a casa", mostrandoci immediatamente quell'alchimia e complicità che tanto piace vedere e ascoltare su un palco. Il singolo, contenuto nell’album d’esordio "Divorami" (Sugar / Woodworm, 2018), ci porta alla scoperta dei due giovani in attività ormai dal 2015: elettronica, dream pop e un tocco di garage rock, che ben si amalgama alla particolare voce di Giorgia, sono le tre colonne portanti dello stile adottato dai due.
Energici, internazionali nei toni, delicati e spontanei nella scrittura, i Manitoba sono tornati in scena il 17 dicembre scorso con il singolo "Pesci", dopo un anno di silenzio dall’esperienza televisiva e i singoli "La domenica" e "Stare bene" (2020). Nella speranza di poter tornare presto ad ascoltarli live, abbiamo approfittato del nuovo singolo per fargli qualche domanda per conoscerli meglio e scoprire di più sui loro progetti futuri.
Ciao ragazzi e benvenuti su IndieVision! Qualche settimana fa ci avete presentato il vostro ultimo singolo "Pesci". Com’è nato? Pesci è nato come nascono le canzoni, le canzoni per quanto ci riguarda nascono dalla sincerità. Non abbiamo potuto non parlare di Covid, di lockdown, di socialità, perché nell’ultimo periodo ci sono sembrate cose che hanno toccato, nel profondo, non solo noi, ma quasi tutte le persone su questo pianeta. È una canzone quindi che parla di isolamento, ma che cerca anche di trovare una via per sentirsi meno soli.
In questo ultimo singolo è forte la necessità di tornare ad avere contatti con le persone, tornare a vivere, divertirsi, amarsi in libertà. Questo particolare periodo che stiamo vivendo, ha in qualche modo mutato il vostro approccio alla produzione musicale? Questa canzone parla di contatti con le persone, del modo in cui ci si lega agli altri e del modo in cui a volte prendiamo le distanze da loro. Effettivamente sì, è un pezzo che parla di libertà… o ancora meglio di legami: che a volte sono una gabbia, altre un battito d’ali per l’infinito.
A distanza di ormai 2 anni dalla vostra partecipazione ad X Factor, a cosa pensereste se doveste nominare una cosa positiva ed una negativa della vostra esperienza lì? Quel particolare contesto competitivo, quanto ha influenzato il vostro percorso? X Factor ha avuto tanti lati positivi, come la possibilità di confrontarci con un palco importante con tanti spettatori che ti guardano, e anche la possibilità di confrontarci con le telecamere e con i confessionali. Tutte esperienze che ti fanno capire quanto è importante essere sicuri delle proprie scelte e della propria arte, di quanto è importante quello che dici e che fai in ogni singolo dettaglio. Ci sono anche lati negativi di quel programma, ma è meglio che non li diciamo… scriveremo un libro poi per confessare tutto (anche le cose belle).
Nel 2018 avete rilasciato il vostro album di esordio "Divorami", pubblicato da Sugar e prodotto dalla Woodworm. L’alternative rock di cui è intriso, unito all’elettronica dei synth e una sezione ritmica R&B che unisce perfettamente le vostre voci, lo rende un debut album particolarmente autentico, con cui è possibile entrare in sintonia con voi pur senza conoscervi. Dei 10 brani in tracklist, ne avete uno preferito o legato ad un particolare aneddoto della vostra vita? "Si Ritorna A Casa". Per noi quella canzone è la cosa più sincera e autentica che mai abbiamo prodotto. L’abbiamo scritta di getto, tornando a casa, nella nostra macchina. Sarà sempre con noi.
Leggo nella vostra biografia che siete originari di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. La Toscana, negli ultimi 30 anni, è stata un po' la culla di molte band e cantautori che oggigiorno continuano attivamente a calcare palchi internazionali e non, penso ad esempio agli Zen Circus e Motta, ma anche i Negrita, i Litfiba e i Diaframma andando un po’ più indietro nel tempo. Quanto siete legati alle vostre origini e, in particolar modo, quanto il contesto toscano è stato protagonista del vostro percorso? Chiariamoci. Non sappiamo bene da dove è venuta fuori questa notizia… ma noi non siamo di Borgo San Lorenzo. O meglio, Filippo è originario di Borgo San Lorenzo, Giorgia è Fiorentina, di Campo di Marte. Proprio DOC. In ogni modo… pensate che nel prossimo nostro lavoro, che sarà un EP, ci sarà una collaborazione con Piero Pelù. Solo questo vi fa capire quanto è importante la nostra regione nel nostro percorso.
È noto che siate una coppia tanto professionalmente quanto nella vita privata. Sul palco, questo diventa un punto di forza non indifferente: alchimia, voglia di divertirsi insieme, una coesione così forte da coinvolgere allo stesso modo voi stessi nella performance, quanto il pubblico nel vedervi. Quanto può essere difficile, secondo voi, commisurare (e scindere) la vita privata da quella lavorativa? Molto, però dobbiamo dire che la musica è anche un collante. A volte è difficile viaggiare insieme e registrare insieme e scrivere insieme. Altre è una cosa che salva il nostro rapporto. Un gran mistero, ma figo.
Dopo aver chiuso lo scorso anno con il rilascio del nuovo singolo, cosa possiamo aspettarci da voi nel 2022? Avete album o tour in programma?
In programma abbiamo un anno attivo, con un EP pieno di sorprese e tanti concerti. Dobbiamo solo sperare che finisca questa pandemia, perché sarebbe davvero bello ricominciare a vivere, e smetterla di trascorrere i giorni…
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