A cura di Edoardo Previti e Michela Ginestri.
A distanza da un anno dal loro ultimo singolo "Intramontabile", uscito nel luglio 2023, lo scorso 18 ottobre Cecco e Cipo sono tornati sulle scene musicali con un doppio singolo, quasi come fosse un 45 giri digitale, all'interno dell'EP "Le mirabolanti avventure di Cecco e Cipo su Plutone".
I due irresistibili cantautori toscani, reduci da un piccolo tour nei migliori club di Italia, hanno deciso di regalarci due singoli, "Libellule" e "La carruba", per tenerci compagnia nel corso dei mesi invernali.
In occasione di questa doppia pubblicazione, ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con Cecco e Cipo per parlare del loro nuovo lavoro, dei programmi che hanno per il futuro e della loro carriera.
Bentornati su IndieVision! Da poco è uscito il vostro nuovo EP "Le Mirabolanti Avventure di Cecco e Cipo su Plutone", che si apre con due nuovi brani, "Libellule" e "La Carruba". Come sono nati questi pezzi e cosa rappresentano per voi?
Grazie mille! Sono pezzi diversi ma complementari. “Libellule” è un omaggio ad un amore che è stato, grande, dolcissimo e infinitamente doloroso da scrivere e cantare. “La Carruba” racconta un'esperienza deliziosa, una sensazione che scaturisce da una bella frequentazione e che esplode nel creare immaginari oltremodo teneri e piacevoli che ti facciano viaggiare attraverso vari pianeti del sistema solare, o anche semplicemente da Vinci ad Orbetello, basta non lasciare andare la mano di chi si ha accanto.
Questi pezzi rappresentano una nuova partenza per noi, dopo un anno di pausa da concerti e pubblicazioni, vogliamo far vedere cosa siamo adesso attraverso nuovi brani che raccontano quello che viviamo ogni giorno, esaltare artisticamente il nostro quotidiano.
Avete detto che queste canzoni sono nate in pochi minuti, come i pezzi più importanti. Pensate che questa spontaneità sia alla base del loro impatto emotivo?
Si, abbiamo sempre ritenuto che i pezzi più forti siano stati scritti in una manciata di minuti. Scrivere per noi è uno sfogo ma può essere paragonato anche ad una fotografia di un momento. È impossibile replicarla a distanza di minuti, figuriamoci giorni. Tutti gli umori risultano più veri, forti, impattanti se impressi all'istante, al momento dello scatto d'ispirazione.
“L’amore sposta le cose e c’è tanto di cui parlare, ma non credevo di poter arrivare a pubblicare una canzone che non riesco nemmeno a cantare dal vivo per la commozione”. Raccontate così questa nuova pubblicazione. Si può dire che questa canzone sia un uno sfogo, un atto di gratitudine o qualcos’altro?
Come raccontavo nella domanda precedente per noi la scrittura è senz'altro sfogo e questa canzone non è esente da questa funzione. Tuttavia non mi sentirei di smentire nemmeno la tua interpretazione di “atto di gratitudine”, visto che elenchiamo letteralmente i motivi per cui i protagonisti del pezzo si siamo tanto amati e voluti bene. Inoltre, ci teniamo a sottolineare anche la richiesta di perdono che traspare nelle ultime righe della canzone. A un certo punto abbiamo addirittura pensato di intitolare il pezzo “Scusa”, una parola forte, che ai giorni di oggi si sente dire sempre meno spesso ma carica di signifiato e gravida di tensioni viscerali enormi. È proprio in quel punto, infatti, che l'emozione di cui raccontiamo si fa sempre più forte.
Ecco la domanda da un milione di dollari, vale qualsiasi risposta: cos’è per voi l’amore?
L'amore per noi è esserci.
Avete parlato di questo disco come un progetto in capitoli. Potete anticiparci qualcosa sul prossimo capitolo?
Il prossimo capitolo sarà incentrato ancora su un aspetto dell'amore: le relazioni! L'episodio sarà dunque di nuovo accompagnato da due brani con argomenti e tematiche affini.
Il vostro stile ironico e genuino è diventato un tratto distintivo sin dai tempi di X Factor. Come vi ha influenzato il rapporto con il pubblico nel corso degli anni?
Diciamo che è stato proprio il rapporto con il pubblico ad esaltare sempre più questo lato di noi! Siamo sempre stati così, è vero, ma il fatto che il pubblico lo apprezzasse sempre di più ci ha spinto tantissimo ad assecondare questo nostro aspetto. È bellissimo essere apprezzati per quelli che siamo e ringraziamo ognuno di loro per ricordarcelo ad ogni concerto/pubblicazione.
Festeggiate dieci anni di carriera con questo tour. Qual è il ricordo più bello di questi anni? E qual è la cosa più importante che avete imparato?
Ce ne sono tantissimi, è veramente difficile da scegliere. Ma la prima volta che ci siamo trovati davanti ad una platea che cantava a memoria le nostre canzoni è stato da togliere il fiato. La cosa più importante che abbiamo imparato? Difficile anche questa. Forse che le cose possono cambiare veramente in un nanosecondo.
Domanda bonus per salutarci: quale lato di Cecco e Cipo non traspare sul palco ma è molto presente nel vostro duo?
Bella domanda! Forse il lato cinefilo non è troppo esaltato nelle nostre canzoni. È vero, c'è un pezzo che si chiama 8 e ½ ma ci sono tanti film, attori e registi a cui vorremmo rendere omaggio più spesso!
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