top of page
Immagine del redattoreIris Chindamo

La storia delle bandiere ideate per celebrare il mese del Pride

Benvenuti nella seconda edizione del PrideVision, in cui vi proporremo una serie di articoli per farvi scoprire il colorato universo LGBTQ+. Ci addentreremo in questo percorso attraverso il mondo della musica, del cinema, delle serie TV e altri riferimenti che possono aprirci gli occhi verso una realtà più inclusiva in cui i diritti umani vengono rispettati in ogni circostanza.

Se volete sapere come è nato il Pride e altre curiosità a tema, vi rimando agli articoli dello scorso anno: https://www.indievision.it/post/benvenuti-al-pridevision


Nel 2020 i vari Pride in Italia - e nel resto del mondo - sono stati cancellati a causa della pandemia, ma quest’anno ci stiamo avvicinando gradualmente alla normalità. Le manifestazioni organizzate nelle varie città italiane saranno diverse rispetto a quelle precedenti, ma garantiranno comunque la difesa dei diritti con tanti colori e divertimento, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti.

Quest’anno diamo inizio al PrideVision con uno dei simboli più significativi della comunità LGBTQ+: la bandiera arcobaleno.

La bandiera arcobaleno originale fu creata nel 1978 dall’ artista e attivista Gilbert Baker, che voleva garantire una dignitosa rappresentazione alla comunità LGBTQ+, non più legata al triangolo rosa utilizzato per etichettare gli omosessuali durante il regime nazista.


La bandiera venne utilizzata per la prima volta il 25 giugno 1978 a San Francisco ed ebbe molto successo, tanto da essere tutt’oggi un simbolo fondamentale, anche se con 6 colori invece degli 8 di quella originale. Se volete saperne di più vi consiglio la visione di questo video in cui Gilbert Baker approfondisce il processo di creazione della bandiera arcobaleno.


Questo colorato emblema è celebrato anche in una canzone degli Ska-P, gruppo musicale spagnolo che sostiene fortemente diritti e libertà, compresi quelli della comunità LGBTQ+. La canzone “Colores” si riferisce infatti ai colori della bandiera arcobaleno e nel ritornello la band esorta le persone ad alzarla al grido di “Levanta la multicolor, viva la diversidad”. Il brano condanna così le discriminazioni perpetrate da una società chiusa e indottrinata dalla religione.


La Progress Flag è la rielaborazione della “More Colour More Pride Flag” o “Philadelphia Flag”, che aveva già aggiunto il nero e il marrone per simboleggiare le persone di colore. Questa versione è stata creata da Daniel Quasar nel 2018, aggiungendo altri colori per ricordare anche la comunità trans, queer e onorare le vite sacrificate per l'AIDS. Recentemente, l’artista intersex Valentino Vecchietti ha aggiunto alla Progress Flag i colori della bandiera intersessuale (giallo e cerchio viola), per comprendere dunque coloro che nascono con variazioni nelle caratteristiche sessuali (riguardo cromosomi, gonadi, genitali o ormoni sessuali) che non si adattano alle tipiche definizioni di “maschile” o “femminile”.

C’è però un fattore importante da ricordare: non bisogna per forza appartenere alla comunità LGBTQ+ per difenderne i diritti, infatti esistono anche i cosiddetti “Straight Ally”, che hanno anch’essi una bandiera di riconoscimento e supportano la comunità pur essendo eterosessuali. Molti artisti e cantanti partecipano ad eventi a tema o portano la bandiera arcobaleno sul palco durante uno dei loro concerti per mostrare solidarietà.


Un esempio, ultimo su tutti, è stata la celebrazione durante una sfida del reality RuPaul's Drag Race, in cui l'obiettivo principale era realizzare il proprio carro con uno dei colori della bandiera.


Non vediamo l'ora di fare questo viaggio insieme a voi e di aiutarvi ad approfondire un mondo che dall'esterno è colori e brillantini ma in profondità è una lotta continua e incessante.

Kommentare


bottom of page