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Immagine del redattoreEdoardo Previti

"La donna cannone" di Francesco De Gregori - Il Sabato del Vinile

Il 1983 segnò l'ascesa di nuovi artisti e cantautori come Sergio Caputo, il quale esordì con il disco cult "Un Sabato Italiano", e Vasco Rossi, che proprio in quell'annata pubblicò "Bollicine", forse, il suo album più importante ed influente. Nonostante questo fu un anno molto fecondo per i cantautori italiani già affermati, che riuscirono a lasciare un segno indelebile grazie a dischi del calibro di "1983" di Lucio Dalla, "Calore" di Renato Zero, "La città di frontiera" di Ivano Fossati, "Guccini" di Francesco Guccini, "Circo Massimo" di Antonello Venditti e molti altri ancora.


Oggi per "Il Sabato del Vinile" vi parlerò di un disco di uno dei migliori e più influenti cantautori della storia della musica italiana pubblicato proprio durante quest'annata e diventato immediatamente uno dei suoi lavori più celebri. Il disco in questione è “La donna cannone”, primo EP del cantautore romano Francesco De Gregori, pubblicato nel 1983 dalla RCA Italiana.

Nonostante venga considerato da molti come un album vero e proprio, questo lavoro di De Gregori in realtà è un Qdisc, ossia un nuovo formato musicale lanciato della RCA nel 1980 in esclusiva per il mercato italiano. Questa nuova serie non era altro che una sorta di EP o Mini-Album, sul quale erano incisi generalmente quattro pezzi (da questo la Q del nome, la quale stava ad indicare anche qualità) pensato per il pubblico più giovane, poiché costava meno rispetto ad un tradizionale 33 Giri ed era una perfetta via di mezzo tra esso e un 45 giri. Nonostante la breve fortuna che riscontrò questa serie, stampata solo fino al 1984, su Qdisc incisero diversi artisti tra cui Renato Zero, Lucio Dalla, Anna Oxa, Ivan Graziani e Rino Gaetano, il quale registrò su questo formato alcuni brani dal vivo, tra cui la splendida "A mano a mano", insieme a Riccardo Cocciante e ai New Perigeo.

Uscito un anno dopo la pubblicazione del suo ottavo album in studio "Titanic", il quale presentava al suo interno brani come "Caterina" e "La leva calcistica della classe '68", questo EP è composto da alcune musiche scritte da De Gregori per il film del 1983 di Roberto Russo "Flirt", pellicola che vedeva come protagonista la celebre attrice Monica Vitti, la quale, secondo alcuni, coinvolse direttamente il cantautore romano nella realizzazione della colonna sonora. Questo mini-album è composto da 5 brani, due strumentali e tre cantati, e vide la partecipazione di alcuni turnisti d'eccezione come Mimmo Locasciulli al pianoforte e all’organo Hammond e Mario Scotti al basso, quest'ultimo già al lavoro con il Principe durante le registrazioni di "Alice non lo sa" 1973, "Bufalo Bill" 1976, e "De Gregori" 1978.

La copertina di questo lavoro, disegnata dallo stesso De Gregori, è ispirata all'omonimo e più celebre brano di questo EP; infatti l'immagine, per certi aspetti semplice ed immediata, riprende alcuni versi del brano e raffigura una donna che sta volando nel cielo tra le stelle e si sta allontanando dalla terra.

Lato A

Il disco si apre con forse la canzone più famosa dell'intera discografia di De Gregori, nonché una delle più belle canzoni della storia della musica italiana "La donna cannone", una vera e propria poesia in musica. Per la scrittura di questo brano il cantautore romano si ispirò ad un articolo di cronaca intitolato "la donna cannone molla tutti e se ne va", che raccontava la storia di una donna circense che, ad inizio Novecento, scappò dal circo in cui lavorava per seguire il suo grande amore, nonostante, all'epoca, le regole del circo non permettevano un simile comportamento. Presente nelle scene finali del film "Flirt", per molto tempo si è pensato e detto che questo pezzo venne scritto da De Gregori per Mia Martini ma nel 1996, durante un'intervista con Fabio Fazio, il Principe smentì questa diceria. Descrivere questa canzone è un'impresa ardua e difficile perché essendo una delle più note e meravigliose canzoni della musica italiana già molte persone, critici ed esperti ne hanno parlato e quindi è facile cadere nel già sentito, ma nonostante ciò mi sento di dire che la bellezza di questo classico, oltre a risiedere nella fondamentale, splendida, romantica e per certi versi malinconica melodia, sta nel fatto che nonostante sia una canzone d'amore, questo brano non cade mai nel banale e nello scontato, poiché il sentimento di cui il Principe parla è un amore che spinge questa donna a superare le male convinzioni di cui era prigioniera e a fuggire dalla sua esistenza, in cui era infelice, per riscattare sia la sua vita, che la sua figura. Ogni volta che ascolto questa canzone mi commuovo perché penso a quanto un semplice ma complesso sentimento come l'amore riesca a spingere una persona a cambiare radicalmente la propria vita, portandola a compiere delle scelte o a prendere delle decisioni che mai avrebbe pensato prima, perché è proprio questo che si fa quando si è veramente innamorati, ossia si compiono delle azioni istintive, non razionali e non sempre condivise dagli altri che però, alla fine, riempiono l’animo di una gioia e di una felicità non misurabile. Nel corso degli anni "La donna cannone" è stata re-interpretata da diversi artisti, tra cui Mia Martini, Ornella Vanoni, Gianna Nannini e lo stesso De Gregori, il quale ne ha re-incisa una nuova versione nel 2014, ed ha influenzato diversi nuovi artisti come, uno degli ultimi, Mobrici l’ex frontman dei Canova il quale, nella sua nuova veste da solista, nel brano "Povero cuore", realizzato insieme a Brunori Sas, all'inizio riprende i primi versi di questa meravigliosa canzone del Principe.

"E con le mani amore, per le mani ti prenderò E senza dire parole nel mio cuore ti porterò E non avrò paura se non sarò come bella come dici tu Ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo più (da "La donna cannone")

Il secondo ed ultimo brano di questa facciata è "Flirt #1", primo brano strumentale di questo EP che prende il nome dall'omonimo film in cui venne utilizzato; musicalmente questo è un pezzo dalle perfette atmosfere cinematografiche in cui una delicata chitarra si sposa alla perfezione con il pianoforte e i violini fino ad arrivare, con un sublime crescendo, ad un meraviglioso finale in cui tutti gli elementi sonori si fondono alla perfezione. Questa dolce melodia, in realtà, non fu scritta dal Principe in occasione del film perché essa, con un arrangiamento diverso basato quasi totalmente sulla chitarra, venne scritta ed utilizzata dal cantautore romano durante i suoi anni al Folk Studio, ossia primi '70, per il brano "Sotto il fuoco", pezzo mai pubblicato in nessun album ufficiale del Principe ma facilmente reperibile su YouTube e su alcuni bootleg o dischi non ufficiali.


Lato B

Questo lato si apre con un pezzo poco conosciuto del repertorio di De Gregori ma non per questo di qualità minore ossia "La ragazza e la miniera", brano che tocca un tema molto presente nella discografia del Principe, ossia quello della migrazione per motivi lavorativi già protagonista di brani come "Pablo", presente nell'album "Rimmel" e scritto insieme all'amico bolognese Lucio Dalla, "Ipercarmela", presente nell'album "Bufalo Bill" e nella trilogia composta dai brani, "L'abbigliamento di un fuochista", "Titanic", "I muscoli del capitano" presenti nel disco "Titanic". Questa canzone, dominata musicalmente anch'essa da un dolce ma malinconico piano, non è altro che una lettera di un figlio, migrato per lavorare in miniera, a sua madre, nella quale il giovane ragazzo parla di come, nonostante il suo trasferimento forzato, esso veda intorno a sé una situazione simile a quella del suo paese d'origine, rimpiangendo così la sua scelta di andare via di casa. In questa triste lettera in musica, però, c'è anche spazio per l'amore, infatti il giovane scrive alla madre di aver incontrato una ragazza di vent'anni, la quale lavora con lui, dorme con lui e una notte forse un giorno lo sposerà. Infine, nonostante i turni estenuanti e la misera paga, il giovane dice alla madre che spesso non sente la tristezza perché tra gli altri minatori ce n'è uno che cantando sempre trasmette a tutti un senso di serenità e di lieve felicità che gli fa dimenticare, anche solo per un momento, la propria umile condizione. Io considero questo brano un perla preziosa sia per la storia romantica presente al suo interno che, ad un animo romantico ed ingenuo come il mio, fa emozionare poiché in essa intravedo quanto l'amore possa portare un briciolo di felicità anche in una vita difficile, sia per il ruolo fondamentale che De Gregori dà alla forza musica, la quale può essere un'ancora di salvezza fondamentale per aiutare qualsiasi persona ad uscire dai momenti più tristi e complicati.

"Menomale che c'è sempre uno che canta E la tristezza ce la fa passare Se no la nostra vita sarebbe come una barchetta in mezzo al mare" (da "La ragazza e la miniera")

La seconda traccia di questa facciata è "Flirt #2", secondo brano strumentale meno cinematografico e più in linea musicalmente con la produzione del cantautore romano. Questo è un pezzo dalle forti arie dylaniane, De Gregori era ed è tutt'ora un grande ammiratore di Bob Dylan, dominato da una calda ed orecchiabile armonica e dal lieve ma incisivo suono dell'organo Hammond in secondo piano.

Questo lato e di conseguenza questo EP si chiude con "Canta canta", traduzione italiana dell'originale titolo "Sing sing", brano che secondo il produttore di questo Qdisc, Luciano Torani, da un punto di vista musicale, riprende un vecchio inedito scritto dal cantautore romano durante gli anni '70. In questo pezzo De Gregori narra la storia e le azioni di un uomo appena uscito di prigione, il quale, una volta fuori, si gode la sua nuova libertà non compiendo azioni complicate o complesse, alle quali sicuramente avrà pensato o farà, ma facendo, inizialmente, un'azione semplice come quella di ordinare e godersi un caffè corretto in un bar, perché, anche se è scontato da dire, la felicità sta nelle piccole cose, come dimostra questo ex-carcerato che solo compiendo un'azione comune, come ordinare un caffè, si sente libero e sereno.

"Ordina un caffè corretto Tossisce discreto dentro un palmo di mano Nessuno lo nota, gli dicono grazie È uscito ieri, è già lontano" (da "Canta canta")

"La donna cannone" venne stampato per la prima volta nel 1983 sia in musicassetta che in vinile, quest’ultimo con il codice PG 70135, mentre la prima edizione in cd risale, addirittura, al 2012; nonostante questa serie di EP fosse riservata al mercato italiano, questo lavoro, per via dell'immediato successo che riscosse, venne stampato dalla RCA anche per il mercato tedesco. L’edizione in vinile di questo disco è caratterizzata, oltre che dall'etichetta rossa della RCA, da una busta interna che da un lato presenta un pentagramma con scritte alcune note di tutti gli strumenti utilizzati durante le registrazioni, mentre dall'altro mostra i crediti, i testi di tutte le canzoni e i nomi dei musicisti che hanno partecipato, insieme a De Gregori, alla realizzazione di questo Qdisc.


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