Jeson è il nome d’arte di Daniele Fossatelli, cantautore romano nato a Cinecittà. Inizia ad avvicinarsi alla musica all’età di 13 anni scrivendo canzoni e poesie e solo dopo anni, incontrando il producer MDM, riesce a concretizzare il suo percorso musicale. Inizia a farsi conoscere con l’uscita del suo primo progetto musicale “Fuori da un oblò”, ma sarà il 2023 a dargli molte soddisfazioni con l’uscita del suo singolo “Il mio posto” per Epic Records/Sony Music Italy e con la collaborazione con Marco Mengoni come feat nel brano “Lasciami indietro”, brano presente nell’album “Materia Prisma”. Nel 2024 Jeson torna con un nuovo progetto musicale “Solo un uomo”. Sei brani in cui l’artista attraverso i racconti della sua vita, mostra all’ascoltatore l'importante valore dell’accettazione di sé, che ci ha raccontato lui stesso in questa intervista.
Ciao Daniele! Il 12 aprile è uscito il tuo primo Ep “Solo un uomo”. Come è nato questo progetto e cosa vorresti che la gente capisse di te ascoltandolo?
Ciao! Il progetto è nato lavorando a singoli, non avevo idea di cosa sarebbero diventati, se un ep o altro, stavo solo seguendo il percorso che col tempo mi sono creato, posso dire quindi che è nato in maniera del tutto spontanea e poco studiata. Mi aspetto che le persone possano sentirsi al sicuro ascoltandolo! Di Daniele possono capire quello che reputano interessante o che sia da insegnamento, non ho la pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno sono io che imparo sempre qualcosa in più su di me scrivendo i miei brani.
Come nasce il nome dell’Ep “Solo un uomo”?
Guardando un film sono stato ipnotizzato da una frase di un dialogo, presi subito l’ispirazione e cominciai a scrivere la focus track dell’ep, mi sembrava un bel titolo perché era in grado di riassumere tutto quello che avevo scritto fino a quel momento, decisi quindi di chiamarlo così!
In “Perdonare te” c’è un’immagine molto interessante: “Tra le correnti della vita siamo soltanto rami in superficie”. Cosa vuoi intendere con questa frase?
Rami intrecciati tra loro strappati dall’albero a cui appartenevano e costretti a seguire la direzione imposta dalle correnti di un fiume. Delle volte singolarmente ci sentiamo sbandare ma avere una persona vicino con cui condividere anche i momenti pessimi rende ogni caduta meno dolorosa. È la vera essenza di un rapporto, la vera idea che ho io dell’amore.
Nelle tue canzoni è ricorrente il tema dell’amore. Cosa è per te l’amore e che ruolo ha nella tua vita e nella tua musica?
L’amore è un qualcosa che muta giorno dopo giorno e può prendere svariate direzioni, può cambiare le persone, delle volte in meglio delle volte in peggio, so solo che è l’unica cosa che rende le persone uguali perché ognuno di noi anche solo per un momento non può evitare di provarlo.
Nel brano “La cura sbagliata” ti descrivi come “un’onda anomala”. Perché hai scelto questa immagine per descriverti?
Perchè sono uno tsunami di emozioni, ho una personalità forte.
In “Hallelujah” canti: “Mi sento solo contro un mondo che si è fatto grosso”. Cosa ti spaventa del mondo?
La solitudine è un concetto che affronto molte volte, mi sono trovato solo nel corso della mia vita, ho imparato che è uno stato mentale non riguarda le poche amicizie vere o l’assenza di una persona affianco. Possiamo sentirci soli anche durante una festa, durante momenti apparentemente perfetti. Bisogna accettarlo, tanti brani non sarei riuscito a scriverli se non mi fossi trovato solo.
In “Il mio posto “ canti: “Avrei molto da dire, ma lo faccio in silenzio, tentativi su carta”. C’è una cosa che vorresti dire ma che non hai mai avuto il coraggio di dire a voce alta o su carta?
Tutto quello che non ho avuto il coraggio di dire a voce l’ho detto su carta.
Un altro tema ricorrente nei tuoi brani è la fragilità. Pensi che la fragilità nel mondo odierno sia un bene o un male?
Penso sia un bene se siamo disposti a capire che quello che riguarda noi non riguarda gli altri. Possiamo attirare l’attenzione per la sensibilità che abbiamo ma possiamo anche essere abbattuti facilmente. Dipende da chi incontriamo nella nostra strada, il mio consiglio è quello di lavorare su se stessi e cercare di non farsi influenzare negativamente dagli altri.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Musica, musica e musica, voglio vivere di questo.
Ci sarà un tour in cui presenterai al pubblico “Solo un uomo”?
Non so se chiamarlo tour, sto cercando di portarlo live quindi credo che quest’estate riusciremo a cantarlo insieme.
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