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IndieVision Music Awards 2024: i migliori dischi e il meglio della musica di quest'anno secondo noi (e voi)

Arriva uno dei nostri momenti preferiti dell'anno, in cui possiamo ritrovarci in tutta la musica che abbiamo amato nel corso degli scorsi mesi, riflettere su quale siano stati gli highlights di questo 2024 o magari recuperare dei gioielli che ci sono sfuggiti perché, diciamocelo, la quantità di musica che è pubblicata ogni settimana è tanta e riuscire a stare al passo del mercato musicale ormai è impresa ardua. Per questo ci siamo noi (e anche voi) a fare il punto del meglio che il 2024 è stato in grado di offrire.


Ripercorriamo insieme il 2024 con le scelte di ogni membro di redazione + le scelte della nostra fanbase che ci legge ogni giorno e che ha potuto decretare nell'articolo dedicato il vincitore della community per ciascuna delle categorie premiate.


Anche quest'anno le categorie premiate sono le seguenti e ogni membro della redazione è stato chiamato ad esprimersi per ciascuna di esse:


  1. Miglior album italiano

  2. Miglior album internazionale

  3. Miglior album d'esordio

  4. Miglior canzone

  5. Miglior performance live

  6. Miglior featuring


Le scelte della nostra community:



rovere con "11 case" per la categoria Miglior album italiano

Coldplay con "Moon Music" per la categoria Miglior album internazionale

Poni Boi con "Poni Boi" per la categoria Miglior album d'esordio

Alfa con "il filo rosso" per la categoria Miglior canzone

Vintage Violence e il loro tour per la categoria Miglior performance live

Annalisa e Tananai con "Storie brevi" per la categoria Miglior featuring


Le scelte di Michela Ginestri



Miglior album italiano: Pinguini Tattici Nucleari - "Hello World" (Epic Records / Sony)

Con "Hello World", i Pinguini Tattici Nucleari ci invitano a un percorso musicale caleidoscopico che oscilla tra riflessione e leggerezza, ironia e intimità. Questo album, composto da 15 brani, non è solo una raccolta di canzoni, ma un vero e proprio manifesto di apertura al mondo: un saluto, un abbraccio sonoro che mescola citazioni pop, ballate emozionanti e ritmi travolgenti. I temi affrontati con lucidità e freschezza riflettono la complessità della contemporaneità, mentre l'energia della band bergamasca riesce a connettersi con chiunque, invitando gli ascoltatori a mettersi "scomodi" e vivere ogni sfumatura di questa esperienza. (Qui la nostra recensione track by track!)


Miglior album internazionale: Aurora - "What Happened to the Heart?" (Decca Records)

La voce di Aurora è capace di toccare corde emotive profonde con una delicatezza straordinaria e adoro il suo modo di cullare le sue canzoni sempre con delicatezza ed espressività. Il titolo di questo suo nuovo disco, intrigante e poetico, invita a una riflessione universale sul cuore come simbolo di emozioni, empatia e connessione, temi centrali di questo progetto. Con una fusione di indie pop, disco, techno e folk, "What Happened to the Heart?" esplora questioni intime e globali con intensità e grazia. Aurora ci accompagna in un viaggio sonoro e spirituale che scuote e ispira, ponendoci la più bella e triste domanda: "Che ne è stato del cuore?" Così come lei stessa ha raccontato lanciando il disco in uno dei suoi post su ig, l'album è uno dei suoi lavori più catartici e impegnati: "Sebbene la sua precisa funzione e anatomia non fossero chiaramente comprese, si credeva che il cuore fosse il centro dell'anima e dell'emozione. Finché non abbiamo deciso che queste erano qualifiche della mente. Emozioni sopraffatte dalla logica. E con il mondo così corrotto da denaro, potere ed egoismo non puoi fare a meno di chiederti: cosa è successo al cuore?"


Miglior album d'esordio: Anna Castiglia - "Mi Piace" (OTR Live Srl / ADA Italy)

Con "Mi piace", Anna Castiglia si presenta in tutta la sua eclettica autenticità, mescolando ironia e profondità in un debutto che sfugge a ogni categoria. Questo album è un mosaico di influenze e momenti personali, che abbraccia pop, R&B, swing e samba per raccontare storie di nostalgia, resistenza e amore. Ogni traccia è una finestra su una diversa sfumatura della sua sensibilità artistica, capace di sorprendere e far riflettere. Il titolo, con la sua ambivalenza, invita a un messaggio di accettazione sincera: piacersi per ciò che si è, con tutte le complessità che questo comporta. Ogni traccia ha un tema diverso, una sua prospettiva, un carattere deciso e un suo stile particolare e il risultato è un album soprendente, mai banale e decisamente fresco. (Per saperne di più qui la bella recensione della nostra collaboratrice Sara!)


Miglior canzone: Colapesce, Dimartino - "Innamorarsi perdutamente non è mai un affare" (Numero Uno / Sony)

Nonostante il mio essere romantica senza speranze, ascoltare "Innamorarsi perdutamente non è mai un affare" di Colapesce e Dimartino dal vivo all'Auditorium di Roma, durante una calda serata estiva, mi ha fatto ricredere. Non tanto su di loro, essendo già innamorata da tempo dei loro lavori solisti e in duo, quanto sul primo ascolto fatto di questa canzone. Le loro atmosfere acustiche, leggere e vibranti, hanno trasformato il brano in un piccolo rituale romantico, capace di raccontare l’imprevedibilità degli amori con una tenerezza che ti avvolge. Il singolo ci parla della magia delle estati fatte di piccoli gesti, come restare in costume fino a tardi o ballare una “canzone già usata”, e della voglia di lasciarsi andare. Come al solito il duo Colapesce e Dimartino non sbaglia un colpo.


Miglior performance live: Motta - Suona! @ Hacienda, Roma

La prima parola che mi è venuta in mente alla fine del concerto di Motta all’Hacienda di Roma, lo scorso novembre, è stata “Pazzesco” e la ripetevo dentro di me con un piacevole senso di stupore. E davvero, non c’è modo migliore per descrivere il nuovo progetto "Suona!" di Motta. Più che un concerto, è stata un’esperienza difficile da definire, un momento che ha abbattuto ogni barriera e convenzione. Con un set immersivo, suonato su un tappeto al centro del pubblico, Motta e la sua band hanno trasformato lo spazio in un luogo di connessione pura e la sensazione che ho provato sin dal primo momento è stata quella di essere in studio con loro durante la fase di creazione e sperimentazione. Non come semplici spettatori, ma come parte integrante del processo. I brani storici, da "La fine dei vent’anni" ai pezzi dell’ultimo album "La musica è finita", si sono rivelati in una veste nuova: vibranti, senza filtri, visceralmente autentici. Questo live non è stato solo un concerto, ma un manifesto di libertà musicale e umana. Una celebrazione, quasi una venerazione della musica al suo massimo splendore. Un live, un concerto, una sala prove, una seduta di terapia, un rito tra musicisti, una serata tra amici? Non so, ho ancora qualche dubbio.


Miglior featuring: Giuse the Lizia feat Mecna - "Tonight gospel"

Mecna e Giuse insieme sono una scommessa assolutamente vincente. "Tonight gospel" è un inno all'amore. Ci dipingono un quadro di una relazione intensa e profonda, dove ci si rifugia l'uno nell'altro contro tutte le avversità. L’idea di "morire insieme", ripetuta nel brano, non è tanto una questione fisica quanto un modo per dire che con la persona amata accanto, non c’è paura che tenga. Mecna ci introduce in una dimensione più riflessiva, parlando di scelte, di sacrifici e di momenti di tentazione che alla fine vengono respinti in nome di qualcosa di più autentico. (Qui la recensione track by track di tutto il disco "Internet" di Giuse the Lizia per chi volesse approfondire!)


Le scelte di Nicola Lorusso



Miglior album italiano: Cesare Cremonini - "Alaska Baby" (Universal Music Italy)

Il punto di riferimento cantautorale di intere generazioni cresciute a pane e Lunapop, ogni mossa di Cremonini si può star certi che avrà una certa risonanza musicale in tutta la scena. Ad "Alaska Baby", arrivato in questo freddo inverno quasi al tramonto dell'anno, son bastati un paio di ascolti per farmi brillare gli occhi. Il primo album a vedere Cesare collaborare con altri artisti, oltretutto, in delle tracce splendide e che sono perfette nella loro anima condivisa. Un album splendido che mi ha parlato su tanti di quei piani di lettura da essere una scoperta continua.


Miglior album internazionale: Billie Eilish - "HIT ME HARD AND SOFT" (Darkroom/Interscope records)

Il ritorno di Billie quest'anno ha travolto tutti con un album profondo e introspettivo come non ne aveva mai fatti prima d'ora. Un disco di hits, di capolavori di produzione, di meraviglie liriche, di pezzi tristoni e altri arroganti: insomma, in "HIT ME HARD AND SOFT" ci ho trovato tutto, compresa l'energia che mi aveva folgorato al suo esordio. Un album riuscito come pochi e che ho ascoltato in loop per mesi interi.


Miglior album d'esordio: Lamante - "In memoria di" (Artist first)

Un esordio così cazzuto, brillante e originale lo sognano tutti, Lamante l'ha fatto senza probabilmente battere ciglio. Ho adorato questo gioiellino musicale fin dal primo ascolto, da quando le traiettorie incrociate di femminismo, anarchismo, esistenzialismo e romanticismo hanno contemporaneamente sfiorato vette altissime di sincerità e autenticità. Questo disco è un romanzo di Herman Hesse letto al caffè di Whistle Stop. (Potete leggere la nostra intervista a Lamante qui)


Miglior canzone: Marco Castello, Ele A - "Mentre il mondo esplode" (Universal Music Italy)

Una coppia di fuoriclasse stilisticamente agli antipodi che si tuffano insieme su una base psichedelica coi fiocchi firmata da Mace: cosa potrebbe andare storto? Nulla, e infatti eccoli qua, entrambi in splendida forma che volano a mezz'aria sulla traccia dando ai loro stili un tocco magico e insieme indovinato come solo pane e nutella potrebbe competere.


Miglior performance live: Marc Rebillet @ Magnolia (Milano)

Marc Rebillet e le sue live leggendarie durante la pandemia se le ricordano in molti, il fatto poi che sia riuscito a costruire delle performance live in giro per il mondo altrettanto folli e divertenti non ha stupito quasi nessuno tra i suoi fan. Il suo live al Circolo Magnolia di Milano lo ricorderò per anni a venire: il pubblico non è stato fermo un minuto di seguito senza ballare, dimenarsi, ridere e scatenarsi come orami capita sempre più raramente di fare. Oltre alla canonica mela al giorno, io inserirei nelle raccomandazioni di salute anche un live di Rebillet a settimana per ricostruire il contatto con la realtà perso a creare powerpoint tutta la settimana.


Miglior featuring: Charlie XCX, Lorde - "Girl, so confusing"

Charlie XCX è stata probabilmente l'artista dell'anno e soprattutto dell'estate, con il suo seguito immenso di fan e la sua presenza verde fluo martellante sui social. Nessuno immune dalla febbre del Brat sera, nemmeno la candidata alla presidenza USA Harris. A mettere la ciliegina sulla torta ad un album pressochè perfetto è arrivata in una ricchissima deluxe edition una traccia in collaborazione con Lorde che ha mandato in visibilio la fanbase di entrambe le artiste. Un pezzo sfrontato e coraggioso, che ha saputo con ironia e intelligenza portare su traccia quanto sia difficile essere una donna oggi.


Le scelte di Edoardo Previti



Miglior album italiano: Whitemary - "New Bianchini" (42 Records)

Nonostante sia stato pubblicato solo sul finire del 2024, "New Bianchini" mi aveva già folgorato a settembre, quando Whitemary l'aveva suonato per intero in anteprima durante il Poplar Festival. Più che un semplice disco, il secondo lavoro in studio di Biancamaria Scoccia per 42 Records è la perfetta colonna sonora da ascoltare se ci si vuole liberare, tramite piantini e balli sfrenati, di tutta la rabbia e tristezza che giorno dopo giorno si accumula.


Miglior album internazionale: English Teacher - "This Could Be Texas" (Island Records)

Per quello che riguarda la musica internazionale, da anni non mi capitava di rimanere folgorato da un musicista, cantante o gruppo non italiano. Quest'anno, invece, due artisti internazionali mi hanno fatto cambiare idea: Dora Morelenbaum con il suo esordio "Pique", album meraviglioso made in Brasile, e, soprattutto, gli English Teacher con il loro debutto "This Could Be Texas", un disco alternative rock completo dalla prima fino all'ultima traccia, grazie anche alla produzione dell'italiana trapiantata a Londra Marta Salogni, impreziosito dalla clamorosa voce della cantante Lily Fontaine.


Miglior album d'esordio: Gaia Morelli - "La Natura delle Cose" (Dischi Sotterranei, Panico Dischi)

Dopo essersi lasciata alle spalle l'esordio con i Baobab! Gaia Morelli ha pubblicato "La Natura delle Cose", il suo primo lavoro come solista. In questo disco si sente, dalla prima fino all'ultima canzone, tutto il talento della cantautrice torinese, capace di rapirti con la sua calda e profonda voce, che si sposa alla perfezione con un sound curato, a volte essenziale ed altre volte protagonista assoluto dei brani.


Miglior canzone: Chiaré - "Scalinatella" (Four Flies Records)

Questo brano non è stato scelto come singolo dalla cantautrice classe '99 vincitrice di Musica da Bere ma, anzi, si distacca molto dalle sonorità del suo disco d'esordio omonimo. Nonostante questo, la prima volta che ho ascoltato "Scalinatella" sono rimasto senza fiato, ipnotizzato dal sound quasi ossessivo e tribale che caratterizza l'intera traccia e dalla voce angelica ma tagliente di Chiaré, capace di toccare fili interiori che solo poche canzoni hanno avuto la capacità di raggiungere.

Miglior performance live: Marco Castello @Poplar Festival (Trento)

Quest'anno scegliere per me il miglior live non è stato affatto facile. Durante l'estate, e non solo, ho avuto il piacere di assistere dal vivo ai concerti di Motta, Colapesce Dimartino, Fulminacci, Altea, Massive Attack, Mahmood, Greta Van Fleet e molti altri ancora. Nonostante questo, il concerto in cui mi sono più emozionato e divertito è stato quello di Marco Castello insieme alla sua banda al Poplar Festival. Un'ora e passa filata in un attimo piena di musica suonata dal vivo come Dio comanda e di canzoni da cantare a squarciagola.


Miglior featuring: Bnkr44 e Pino D'Angiò - "Ma Che Idea" (Bomba Dischi)

Nel corso di quest'anno diversi duetti hanno attirato la mia attenzione, su tutti gli ultimi dei Fitness Forever con Calcutta e Peppino Di Capri, però la collaborazione che più mi ha colpito e mi è rimasta impressa è quella tra i giovanissimi Bnkr44 e il mostro sacro Pino D'Angiò. Il collettivo toscano ha deciso di rendere omaggio al maestro della italo-disco rielaborando il suo brano più celebre "Ma quale idea" sul palco del Festival di Sanremo, coinvolgendo Pino a prendere parte a questa follia quasi impossibile. Il risultato è stato spettacolare poiché "Ma Che Idea" omaggia e segue il canovaccio della sua versione originale, riuscendo, però, ad ringiovanirla.

Le scelte di Ludovica Petrilli



Miglior album italiano: Santi Francesi - "Potrebbe avere peso" (NumeroUno/Sony Music Italy)

I Santi Francesi con “Potrebbe non avere peso” hanno dimostrato che si può ancora suonare e cantare bene in questo periodo storico. E’ un ep che rievoca le sonorità del rock anni 2000, mantenendo uno stile crudo e immediato che richiama l’energia del live. Questi brani, riflettono una forte necessità espressiva del gruppo, orientata verso la sincerità e l’autenticità.


Miglior album internazionale: James Bay - "Changes All The Time" (Mercury Records)

Changes All The Time di James Bay è un ritorno alle origini ma con un sguardo verso il futuro. Ogni traccia prova l’evoluzione artistica di uno dei cantautori più talentuosi del panorama britannico. Preziose sono le collaborazioni con i The Lumineers e Noah Kahan in “Up All Night” e con Brandon Flowers dei The Killers nel brano “Easy Distraction”. "Changes All The Time" è un vero proprio viaggio che segna un nuovo punto di partenza per l’artista.


Miglior album d'esordio: Prim - "Luna in acquario ascendente sagittario" (Carosello Records)

Prim con il suo ep di debutto in italiano “Luna in acquario ascendente sagittario” si presenta al pubblico attraverso il suo tema natale, portandoci nella casa in cui sono nati i suoi brani. Ogni brano rappresenta una stanza e ci fa conoscere la sua famiglia, le sue paure, le sue relazioni e se stessa con una sincerità disarmante. Segnatevi questo nome perché ne sentiremo parlare sicuramente in futuro.


Miglior canzone: Giovanni Toscano: "Piccolo Tornado" (LaTarma records)

Questo brano conferma nuovamente il grandissimo talento del cantautore Giovanni Toscano che con la sua voce roca ed intensa racconta il suo presente. Questa canzone nasce dal ricordo di un’estate passata in estrema libertà su un’isola deserta nel Mediterraneo in cui la malinconia fila le tessi di una consapevolezza che riguarda la vita, l’amore e le scelte personali. Definire questo brano “una canzone d’amore” sarebbe riduttivo, piuttosto è un brano che descrive piccoli istanti di vita autentica, che si ha paura di dimenticare, magari trasportati via da un piccolo tornado.


Miglior performance live: Tropico @Rock in Roma

I live di Tropico sono tutto ciò di cui hai bisogno. Band straordinaria, canzoni da cantare a squarciagola e tanti aneddoti raccontati dall’artista che non fanno altro che avvicinarti alla sua musica.


Miglior featuring: Emma Nolde e Niccolò Fabi - "Punto di vista"

“Punto di Vista” è il featuring di cui avevamo bisogno. Da un lato una delle migliori cantautrice degli ultimi anni a dall’altra un vero e proprio simbolo del cantautorato romano. È un brano sospeso nell’atmosfera fatto di immagini: ”Costruirò il tuo tetto in aria per farti vedere le cose dall’alto” ma anche di verità profonde che alla fine ci aiutano a capire cosa siamo realmente: “E sarà bello rendersi conto che siamo soltanto qui di passaggio e ha più senso fidarsi del vento, senti che bello per un volta sentirsi un granello di sabbia.”


Le scelte di Marco Anghileri



Miglior album italiano: Vasco Brondi - "Un segno di vita" (Carosello Records)

Possiamo definire il secondo lavoro “post-luci” di Vasco Brondi, rubando all’autore il titolo del booklet che accompagna il disco, un “piccolo manuale di pop impopolare”. Come sempre Vasco tocca corde che in pochi(ssimi) altri sanno toccare, tra provincia, tanto fuoco, una bellissima cover e un feat che non ho messo come migliore per un pelo. Qui la mia recensione completa.


Miglior album internazionale: Sadness - "your perfect hands and my repeated words" (autoprodotto)

Seppur sembri tutt’altro, “Sadness” è un progetto solista. Tutto quello che si sente in questo “EP” (56 minuti suddivisi in 5 brani) è stato scritto e suonato da Damian Anton Ojeda, messicano di origine ma attivo a Oak Park (Illinois). Il risultato sono una valanga di chitarre che sbucano da tutte le parti, stacchi che vanno dal tipico muro di suono dello shoegaze a metal, indie e folk. Sono contentissimo di averlo scoperto giusto in tempo per inserirlo in questa classifica.


Miglior album d'esordio: Tueri Damasco - "Analisi portafoglio danni" (La Tempesta Dischi)

Tueri Damasco tiene la penna come i migliori, e come i migliori quando ascolti le sue canzoni ti trovi davanti agli occhi quello che viene descritto. Mettici sullo sfondo una patina di malinconia, degli arrangiamenti delicati e mai fuori posto, una manciata di canzoni davvero forti e una delle province più profonde del paese e il gioco è fatto. “Puzzi ancora di libro letto / acrilico misto incenso / biscotti intinti nel latte la mattina presto”.


Miglior canzone: Appino - "Le vecchie maniere" (Woodworm)

Quando si ha in mano una canzone come questa, non serve infiocchettarla in chissà quale arrangiamento: Appino lo sa bene e mette sul piatto un pezzo con tantissime parole e senza ritornello, sommandolo al capolavoro di “HUMANIZE” che ho recensito qui, per ricordarci che, malgrado gli ultimi lavori con gli Zen Circus, resta una delle più grandi benedizioni del cantautorato della “nostra” generazione.


Miglior performance live: American Football @Alcatraz (Milano)

Sinceramente non avrei mai pensato di sentire “quel disco lì” dal vivo, ho comprato il biglietto appena è stata annunciata la data e non me ne sono pentito. La scaletta più schematica della storia della musica (ovvero tutto il, celebrato, primo album come set + tre pezzi del secondo e tre del terzo come bis), un’ora e mezza di arpeggi senza una nota fuori posto, un Alcatraz che era una valle di lacrime e le stonate con tutto il cuore di Kinsella hanno fatto il resto. Memorabile.


Miglior featuring: Paolo Benvegnù feat Brunori Sas - "L'oceano"

Seconda traccia di “È inutile parlare d’amore”, semplicemente la collaborazione tra uno dei più forti in assoluto, che ha ricevuto estremamente meno considerazione di quanta ne meriterebbe, e un Brunori tornato a livelli a cui non lo si sentiva da un po’. Che sia di buon auspicio per l’intensissimo (Sanremo + nuovo album) anno nuovo del cantautore calabrese? Speriamo!


Le scelte di Federica Viola



Miglior album italiano: Emma Nolde - "NUOVOSPAZIOTEMPO" (Carosello Records)

Emma Nolde con il suo “NUOVOSPAZIOTEMPO”, terzo album in studio, raggiunge a pieno una maturità artistica non scontata di questi tempi. I brani vengono arrangiati con entusiasmo ed energia, attraverso una produzione curata nei minimi dettagli che, unita ad una scrittura eccellente nel toccare temi mai banali, come in “Mai fermi” o “Sirene”, ci trascina nella sua inedita ed intima narrazione. Spiccano le collaborazioni con Nayt, Mecna e Niccolò Fabi: in particolare quest’ultimo ci regala uno dei brani a mio parere più belli, “Punto di vista”, scritto da entrambi gli artisti e cantato con una delicatezza infinita. Qui la nostra videointervista.


Miglior album internazionale: Hermanos Gutiérrez - "Sonido Cósmico" (Easy Eye Sound)

Sesto album per i fratelli ecuatoriano-svizzeri Alejandro ed Estevan Gutiérrez, che affidandosi all’etichetta firmata Dan Auerbach (Black Keys) ci trasportano in una dimensione meditativa e spirituale. Il folk messicano incontra l’esperienza cosmica nell’introduzione di sintetizzatori e riverberi ipnotici, percussioni e groove, che culminano nell’intensità di tracce come “Low Sun” o “Until We Meet Again”, a mio parere tra le più belle. Un album dalle atmosfere desertiche, atipico, introspettivo.


Miglior album d'esordio: Coca Puma - "Panorama Olivia" (Dischi Sotterranei)

Uno straordinario mix di elettronica, dream pop e nu jazz, semplicemente sperimentazione ad ogni livello. Coca Puma, nome d’arte di Costanza Puma, non si nasconde: viene fuori nei suoi lati più delicati e malinconici come in “Porta Pia” ma non disdegna la ruvidezza e la grinta in “Notte” o, ancora, la sperimentalità elettronica e groove di “Tappeto”. “Panorama Olivia” è un album prende e sorprende tantissimo, complice la bravura di un’artista sicuramente da tenere d’occhio. Nel frattempo, qui trovate anche la nostra recensione.


Miglior canzone: Fred again… ft. SOAK - "just stand there" (Warner Music / An Atlantic Records)

It felt like all four seasons happened in one day” è il verso che meglio sintetizza questo brano, piccola gemma nascosta in “ten days”, nuovo album di Fred again… (nonché diretto concorrente dei fratelli Gutiérrez come mio personale album dell’anno). SOAK, giovane artista irlandese, si dilunga in un monologo intimo e autentico, che esplode al minuto 1:41 in una strumentale intensa e profonda che si lega alla natura personale dell’album: come da didascalia, “10 songs about ten days”, e con questa è il momento in cui si realizza di essere amati.


Miglior performance live: Gemitaiz @RockInRoma (Roma)

2 blackout, quasi 3h di live e oltre 40 canzoni ad incendiare il palco. La QVC Experience di Gemitaiz ha mantenuto le aspettative di qualunque fan, ripercorrendo la carriera dell’artista attraverso i pezzi più memorabili (e per alcuni inattesi) degli album “Quello che vi consiglio”, dal vol. 1 fino al più recente vol. 10. Il rapper romano ha scelto di giocare in casa per la prima data del tour, e il Rock in Roma, scaldato da oltre 15mila partecipanti, è stato lo scenario perfetto. Accolti sul palco anche MadMan, Coez, Achille Lauro, Gemello, Nerone e tanti altri artisti e produttori con cui negli anni ha condiviso il suo percorso artistico. Un solo commento: esplosivo.


Miglior featuring: L’Impératrice feat Fabiana Martone - "Danza Marilù"

Never ending bar mediterraneo season. Brano rilasciato il 3 aprile ma che immediatamente ci trasporta in spiaggia, un drink in mano e tanta, tantissima leggerezza. Come secondo singolo volto ad anticipare l’album “Pulsar”, L’Impératrice punta tutto su Fabiana Martone, cantante napoletana di formazione jazz nonché voce femminile proprio dei Nu Genea. Un brano che diverte, fa ballare e rientra perfettamente nello stile della band francese: un po’ french touch un po’ city pop un po’ revival disco music. Ce n’era bisogno? Assolutamente sì.


Le scelte di Martina Strada



Miglior album italiano: Ditonellapiaga - "Flash" (BMG/Dischi Belli)

Se "Camouflage" mi era piaciuto, "Flash" l'ho adorato. Avevo già delle aspettative alte quando era uscito "é Tutto Vero" e non sono state assolutamente deluse. "Flash" è un album capace di farti ballare con le sue basi coinvolgenti, ti resta in testa in un attimo con delle frasi che si appiccicano immediatamente alla memoria e dei momenti di grande profondità. Menzione d'onore anche ai featuring, soprattutto quello con Gaia che è il mio preferito. Possiamo quindi dire che Ditonellapiaga viaggia alla grande sulle sue gambe e state certi che saprà migliorare e stupirci sempre di più.


Miglior album internazionale: Taylor Swift - "The Tortured Poets Department - The Anthology" (Republic Records)

Le uniche persone sorprese nel vedere Taylor Swift nei miei Awards sono quelle che non hanno letto gli articoli degli scorsi anni. The Tortured Poets Department è un album scritto magistralmente dalla signorina Swift con la collaborazione dell'immancabile Jack Antonoff e i continui rimandi autobiografici e a vecchi pezzi rendendo così l'intera fanbase ancora più innamorata di questo disco. Ma perchè scegliere la versione "The Anthology"? Perchè nei 15 brani aggiuntivi ci sono dei brani pazzeschi, forse alcuni dei miei preferiti (come "Black Dog" o "The Prophecy" o "Sam or Chloe or Sophia or Marcus") che rendono l'immaginario dello scrittore alla macchina di scrivere ancora più forte. Anche se una domanda rimane: "chi usa ancora la macchina da scrivere?"


Miglior album d'esordio: Arianna Pasini - "Verso Una Casa" (Brutture Moderne)

Consigliato da Michela in maniera quasi perentorio ho ascoltato quest'album abbastanza da sentirlo vicino soprattutto in quei giorni un po' più grigi e spenti in cui realizzi che una sola tazza di tè non migliorerà la tua giornata e il tuo umore. "Verso Una Casa" è un album che semina molliche bianche sul sentiero verso la comfort zone di cui ogni tanto si ha bisogno per rifugiarsi dal continuo correre e performare che la società continua a chiederci e imporci.

Se questo è solo l'esordio di Arianna, pensate cosa l'aspetta in futuro.


Miglior canzone: Chapelle Roan - "Pink Pony Club" (Island Records)

Questo brano non lo troverete nel mio Spotify Wrapped perchè l'ho quasi sempre e solo ascoltata da Tik Tok. Chapelle quest'estate ha fatto il botto con "HOT TO GO!" e non sono mai fan dei tormentoni estivi. "Pink Pony Girl" è arrivata a me quando ormai era scoppiata sul social per i giovani e me ne sono veramente innamorata. Non so dirvi perchè, so che dopo averne sentito un pezzetto mi è rimasta in testa per delle settimane. Un grande brano a cui penso ogni volta che mi metto i tacchi a danza "Oh mama, I'm just having fun / On the stage in my heels".


Miglior performance live: Taylor Swift @San Siro

Non ho alcun tipo di rimorso o pentimento nel rimettere Taylor Swift. Il concerto a San Siro l'ho aspettato come si aspetta il Natale a 5 anni e le ferie a 30. Può non piacervi ma è innegabile che con il suo "Eras Tour" in giro per il mondo Taylor abbia dato prova di non essere solo una bionda cospiratrice. Lo show è stato perfetto, anche quando ha ingoiato un insetto, una grande professionista contornata da ballerini e una band scelta come i discepoli. Capace di improvvisare alla chitarra e al pianoforte anche seguendo il pubblico che canta. Non un momento di esitazione sui testi. Non so quanti altri artisti possano vantare una cosa del genere. Io però a cinque mesi dal concerto ancora fatico a realizzare di esserci stata.


Miglior featuring: Finley feat. Divi - "F.A.Q."

Io lo so che i Finley per molti sono solo quelli di "Diventerai Una Star" e la pubblicità dell'Happy Hyppo ma posso assicurarvi che sono e sanno essere molto di più. I quattro di Legnano hanno sfornato negli anni degli album che avrebbero meritato i primi posti nelle classifiche. Quest'anno sono tornati con un disco solo di featuring con amici e colleghi dai grandi nomi e "F.A.Q." è decisamente il brano migliore. Non tradisce il loro essere e nemmeno quello di Divi. Il testo ironizza in maniera tagliente su delle F.A.Q. che sono state fatte alla band nel corso degli anni e così ad un certo punto il titolo del brano assume un'altra connotazione sonora. La cosa più bella è stata sentirla al Forum di Assago. Una rabbia che mi ha fatta sentire di nuovo quindicenne.


Le scelte di Iris Chindamo



Miglior album italiano: Mahmood - "Nei letti degli altri" (Island Records)

Potrei dover ammettere che la mia canzone più ascoltata nel 2024 secondo il mio Spotify Wrapped è proprio "TUTA GOLD", di cui ero assolutamente ossessionata nel periodo post-sanremo (ma d'altronde, chi non lo era?). L'album arrivato in seguito non ha fatto altro che confermare la mia sincera ammirazione, ogni pezzo mi ha lasciato qualcosa di diverso e sono grata che abbia allietato i primi mesi del mio 2024.


Miglior album internazionale: Childish Gambino - "Atavista" (RCA Records)

L'eclettico Donald Glover aka Childish Gambino è sparito per qualche anno dalla scena musicale per poi tornare nel 2024 non con uno ma con ben 2 album, che a quanto pare sarebbero pure gli ultimi della sua carriera come Childish Gambino (Mi sentite piangere?). La mia attenzione si è subito posata su "Atavista", riedizione del suo quarto album in studio "3.15.20", che era stato pubblicato non mixato e non masterizzato a causa dell'uscita anticipata dovuta alla pandemia. Non so nemmeno dare un nome a tutte le emozioni che mi ha suscitato questo album perchè è talmente sperimentale e originale che ha mandato in estasi e in confusione il mio sistema nervoso e limbico.

Miglior album d'esordio: Faccianuvola - "le stelle* il sole; l’arcobaleno))" (Columbia Records)

Il bro ha stile, ci fa ballare, ci fa volare altissimo nelle stelle*. Per i più atttenti il paragone con i PopX viene quasi spontaneo, ma c'è da dire che la sua freschezza accompagnata da vibes elettroniche e aggiunte queer rende il tutto più nuovo e originale, tenendo svegli a ballare anche i più scettici. D'altronde è ormai noto che Sondrio e la Valtellina in generale non smettono di sfornare talenti ogni anno!


Miglior canzone: Dutch Nazari - "Aqaba" (Giada Mesi)

Il buon Duccio sa sempre cosa dire al momento giusto e il suo impegno politico, sociale e umano rimane una costante in ogni suo pezzo. L'urgenza per Dutch di scrivere e raccontare della Palestina è tortata più forte che mai da quando è iniziata la guerra e ha deciso così di rispolverare i suoi ricordi di quando visitò il villaggio di Aqaba in Cisgiordania nel 2012. Le parole utilizzate sono crude e reali, ogni singolo verso fa venire i brividi se si pensa alla situazione palestinese e, più in generale, alle violenze della guerra.


Miglior performance live: Nothing But Thieves @Fabrique Milano

Li avevo già visti live otto volte? Sì. Questo mi ha fermato da vederli per due volte di fila nelle loro uniche date italiane del 2024? Assolutamente no. Penso questa descrizione sia già ampiamente esplicativa, non solo della mia ossessione per loro, ma anche del loro incredibile talento nel portare live ogni volta uno spettacolo nuovo, emozionante e folgorante! Fatevi un regalo e andate ad ascoltarli!


Miglior featuring: Lady Gaga feat Bruno Mars - "Die With A Smile" (Interscope Records)

Decisamente il featuring di cui non sapevamo di avere bisogno...o forse si? Effettivamente mi chiedo come mai queste due icone della scena pop internazionale non abbiano mai collaborato prima d'ora. Una cosa è certa: le loro voci si incastrano alla perfezione come pezzi di puzzle, il brano è struggente e potente allo stesso tempo, un inno all'amore che fa venire i brividi grazie alle parole e alle loro voci perfettamente armonizzate tra loro!

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