L'inverno e lo smog della Pianura Padana non ci danno tregua ma per fortuna dio l'ottavo giorno ha inventato i salotti, ed ecco dove ci troverete quando la vita si fa dura: oggi per il Salotto della Muzic Italien vi presentiamo in anteprima la live session degli Esterina.
Agli Esterina piace immaginare la propria musica con la metafora del "terzo paesaggio". L'idea è un po' complicata, ma rende bene e spiega meglio di tante parole. Il terzo paesaggio teorizzato da Gilles Clément descrive tutta quella parte di spazio e di ambiente non gestita dall’uomo, sfuggita all’antropizzazione o divenuta poco interessante per lo sfruttamento, un luogo che in qualche modo riesce a riorganizzarsi, a trovare un equilibrio ospitando al suo interno specie alloctone e poco stabili. La nozione di “terzo paesaggio” restituisce il senso di un’esperienza musicale, partita dal "sound della bonifica" e approdata in questo posto nuovo, per metà selvatico e per metà umano. Un paesaggio terzo, appunto. Una bellezza complicata.
Vi lasciamo quindi all'esplorazione in anteprima di questo inconsueto spazio musicale, buona visione!
Cosa ne pensate dell’attuale situazione live italiana?
Per i gruppi e i musicisti della nostra taglia, più o meno quella degli avannotti, la situazione non è semplice. Non lo è da molto tempo eh, i locali e i festival che promuovono musica nuova prodotta per essere differente sono pochi, e non ci sono strumenti di tutela di questo tipo di attività e le cose procedono con delle logiche che sono esclusivamente di mercato. La musica di consumo, anche quella uscita ieri sera dalla stalla, viene trattata per essere finanziarizzata. Ho guardato adesso su ticketone i biglietti di Brunori Sas a Torino. Un biglietto medio da posti in piedi (credo sia un palasport) 40.00 euro + prevendita 6.00 euro + commissioni 3.09 euro. Sono più di 9.00 euro di costi. Se prendiamo un biglietto più costoso, tipo da area gold, questi costi salgono a 13.00 euro. I sistemi di vendita sono tutti informatizzati, la prevendita è un costo che non esiste. Anzi, è un vantaggio di liquidità per chi vende che ti fanno pagare. Che costi sono? Sono rendite. La musica dal vivo è oggetto di questa cosa, come le patate, il pescato, gli hosting sui server, i posti sugli aerei etc. Ho preso ad esempio Brunori (niente contro di lui che è anche uno bravo) ma ticketone me l'ha proposto, quando mi ci sono collegato, forse perché sa pure che tra pochi giorni devo andare a vedere un suo concerto, ma perché il biglietto me l'hanno regalato perché io non l'avrei comprato a queste condizioni. Sta anche di fatto che non mi pare che ci sia qualcuno a cui questo sistema va stretto o si lamenti. Oltre questa autostrada, questa via di grande comunicazione finanziaria, ci sono delle stradette, piccoli spiazzi sterrati, viottoli dove ci sono più buche che pezzi pari, lì è rimasta la musica indipendente in italia. Oh, non è detto neanche che siccome è in un fosso sia roba buona, però siamo lì in quel fosso. A chi gli garba andare per campagne, non è tutto buono ma c'è da divertirsi.
Credete che occasioni come Muzic Italien o salotti simili possano aiutare di più voi artisti?
Certo che sì. Ma stiamo parlando di "terzo settore musicale". Chi organizza i concerti, i ragazzi e le ragazze di Muzic Italien e le altre organizzazioni in tutta Italia di questo tipo - credo che siamo sull'ordine delle decine - lo fa perché crede che sia fatto bene, che sia giusto, che sia bello. I musicisti e le musiciste che vanno lì a suonare sono persone che non lo fanno a scopo di lucro, lo fanno perché gli piace, lo fanno perché senza quei posti sarebbero chiusi in una stanza, lo fanno per promuoversi. Tutti insieme concorrono ad un certo senso civico che tutela queste espressioni e questa socialità. Bravi!
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