top of page
Immagine del redattoreIndieVision

La tragicomica guida memetico-musicale dei mondiali Qatar 2022 - IndieVision feat. Pitchforkz


"Ma come a novembre?" è la frase che abbiamo pronunciato tutti almeno una volta, parlando di Qatar2022. Non scopriamo oggi né la potenza dei petroldollari, né la sensibilità della FIFA (UEFA e FIGC possiamo mettere la mano sul fuoco che non siano da meno) ad essi. Per questo articolo, tuttavia non pensiamo a questo: abbiamo deciso, con la collaborazione di Oleg, admin della pagina Pitchforkz (Pitch/fork su Facebook), di cui siamo oltre ogni limite fan, di stilare un motivo per simpatizzare, una particolarità interessante, una chicca che vi eravate persi o semplicemente un aneddoto per ogni nazione partecipante, ovviamente strizzando un occhio alla musica, da sempre intrecciata a questo sport amato e odiato, ma pur sempre seguito, più o meno assiduamente, da quasi tutti.

Quindi, come detto, si riaprono le danze dei Campionati Mondiali. Che bello, che urrà, che festa. "Ah già che non ci siamo qualificati". La nostra nazionale, tuttavia, disputerà comunque un paio di amichevoli: la seconda di queste, si sarebbe potuta giocare sabato 19 novembre per evitare la contemporaneità con la competizione ufficiale, ma Mamma Rai ha preferito destinare la prima serata del sabato a "Ballando sotto le stelle", di tutta risposta. Che smacco per la nostra "amata" Federazione, viviamo in un paese splendido.


GIRONE A


Qatar

Da padroni di casa che per poco non sono stati privati anche della partita inaugurale dei mondiali, almeno te che stai leggendo questo articolo, non privarli anche del tifo. Questioni politiche/sociali a parte, come nel 2010 abbiamo simpatizzato tutti Sudafrica e ci siamo emozionati per la staffilata di Tshabalala nella partita inaugurale, non vediamo l’ora di vedere Mané, De Jong e Van Dijk sfidare questa nazionale, magari con il nuovo balletto, ché dal Waka Waka son passati dodici (12) anni (e ora mentre lo scrivo non sto nemmeno molto bene all’idea).


Olanda

Quella olandese è la nazionale più brasiliana tra quelle europee, o almeno così viene spesso percepita - il che porta ogni appassionato di calcio a tifarla (anche solo in piccola parte). Sarà il contrasto tra l’apparente durezza glaciale degli scandinavi (ok gli olandesi non sono proprio scandinavi, però non siamo su Limes) e il genio che ha distinto tantissimi orange della storia del calcio. L’unione di questo spirito rude del nord e di grande sensibilità estetica si può sintetizzare in un’esibizione al pianoforte di De Vrij? Lasciamo a voi il verdetto.


Senegal

Se si parla di calcio-Senegal, non si può non pensare e due giganti come Sadio Mané e Kalidou Koulibaly, tuttavia noi, amanti dei nomi esotici, non possiamo scordarci di “Billy Ballo” Touré e Boulaye Dia. Proprio per questo motivo, sarebbe facile cascare nella banalità suggerendo della musica tipica senegalese, quindi ecco a voi un video di Koulibaly che canta “‘O Sarracino” su una 500 d’epoca.


Ecuador

In un epocale throwback alla vicenda Luciano-Eriberto, si ride e si scherza ma l’Ecuador ha rischiato pesantemente l’esclusione da questi mondiali per via di un falso certificato di nascita. Tutto molto bello, tutto molto romantico. Non abbassiamo il ritmo, ecco a voi il pezzo con cui il progetto musicale tedesco SASH! ha accompagnato a Brasile 2014 “La Banana Mecanica” (ammetto che avrei potuto scegliere anche il soprannome “La Tricolor”, ma questo ha tutto un altro fascino).



GIRONE B


Inghilterra

Purtroppo per noi, i tempi del “ne dovete mangiare di pastasciutta” sono finiti, e mentre noi siamo qui a memare gli inglesi si preparano alla massima competizione. Una cosa però tocca ricordarla: uno dei loro musicisti e produttori migliori scelse proprio la maglietta di un nostro conterraneo per esibirsi in concerto. Come la mettiamo ora?


Stati Uniti

In un girone tutto meno che impossibile, un passaggio alla fase ad eliminazione diretta è il minimo che ci aspettiamo dalla nazionale, tra gli altri, di McKennie, Dest, Pulisic e del figlio d'arte Timothy Weah. Cousin Feo è un rapper americano di origine guatemalteca, da un po’ di anni a questa parte il suo goal (mai termine più azzeccato) è fondere, a suon di canzoni ed album, calcio e rap, “Un mix tra le due più grandi sottoculture a livello globale andava fatto, prima o poi”. Una scoperta che mi ha lasciato estasiato, ascoltare per credere.


Iran

Non poche le voci di dissenso nei confronti della nazionale di calcio iraniana seguito della violentissima repressione popolare dopo la morte di Masha Amini, 22enne curda arrestata per non aver indossato il velo e deceduta a causa dei traumi subiti. Un gruppo di calciatori iraniani si è prontamente mosso per chiedere la formale esclusione della nazionale dalla competizione, sottolineando nel testo che “la neutralità da parte della FIFA non è un’opzione”. Ricordare poi il divieto assoluto d’ingresso alle donne negli stadi, da parte del governo iraniano, appesantisce la questione ulteriormente, in quanto violazione esplicita dei regolamenti. Si attende una decisione.


Galles

Immagino che i Goldie Lookin Chain si possano definire come l’alternativa gallese al lol rap de’ noantri. Alla nazionale di Gareth Bale è dedicato questo pezzo rap, tragicomicamente sognante, nella speranza di un passaggio del turno difficile ma non impossibile nell'anglofono girone B con Inghilterra, Stati Uniti e Iran.



GIRONE C


Argentina

Se proprio bisogna ricordare qualcosa dei Mondiali in Russia del 2018, il Maradona show andato in scena durante l’ultima partita prima del passaggio di turno dell’Argentina è diventato sicuramente iconico: mani in petto, un simil urlo di Munch e la comunità memetica-calcistica che ha fatto il resto. L’Albiceleste parte da favorita del girone C, ma è anche una delle più quotate per la vittoria della competizione. Noi, da casa, ne approfittiamo per riscoprire un capolavoro senza tempo.


Messico

È dal 1986 che la nazionale di calcio messicana non riesce a superare gli ottavi di finale, ma in un girone composto da Argentina, Polonia e Arabia Saudita, gli Aztecas senza dubbio risultano essere la mina vagante che potrebbe sorprendere tutti. Due i volti a noi già noti: Vasquez, della neopromossa Cremonese e "il Chucky" Lozano, fresco di una stagione finora più che prolifica con il Napoli. Potremmo buttarvi qui una decontestualizzata “Nuvole senza Messico” di Canali e Rossofuoco, ma il cuore ci porta altrove.


Polonia

A noi basta vedere Kamil Glik nei convocati. Per la quota saccagnate agli attaccanti avversari, la nazionale polacca ha sempre saputo regalare grandi soddisfazioni, e ci si augura che in questo Qatar non possa essere da meno.


Arabia Saudita

Girone bello tosto che la vede contro Argentina, Polonia e Messico, 3 nazionali che non ha neanche mai incontrato prima d’ora. Se riponete la vostra fiducia nella fortuna del principiante, potrebbe essere una puntata interessante. Concordiamo che serve una scintillina per accendere un pochino più di simpatia nei confronti di questo paese? Eccola: circa 9 anni fa, in occasione di una giornata scelta dalle attiviste per sfidare le terribili norme che tutt’ora proibiscono alle donne di mettersi al volante, l’attivista Hisham Fageeg ha scelto di pubblicare questa cover storta di Bob Marley per sensibilizzare sull’argomento.



GIRONE D


Francia

Dai raga sul serio, non vorrete mica tifare davvero la Francia.


Danimarca

Purtroppo l’esperienza ci ha già fatto vedere più di una volta la Francia trionfante in un torneo dopo aver affrontato la Danimarca nella prima fase. Sarà solo una coincidenza? Chissà, fatto sta che vale come un ottimo motivo per tifare la nazionale allenata da Kasper Hjulmand. Per i nostalgici, poi, ci sarà il rientro di Eriksen dopo il malore dello scorso europeo. Dita incrociate per tutto: da buoni romanticoni viviamo il sogno di un piccolo exploit, come fu il terzo posto di “Vi maler byen rød” all’Eurovision 1989. Volete davvero sapere il cognome dell’autrice? Kjaer.


Tunisia

Parliamo sicuramente di una delle nazionali che, quantomeno sul piano meramente calcistico, ci scaldano meno il cuore. Quantomeno “Le aquile di Cartagine” dalla loro avranno un girone che, Francia a parte, è tutto meno che irresistibile. Rovistando qua e là sul webbe, mi sono imbattuto in questa curiosa quanto interessante canzone dei tifosi del Club Africain, team militante nella prima divisione tunisina, nella quale calcio e fatti di cronaca come la morte del giovane tifoso Omar Laabidi per mano della polizia si intrecciano.


Australia

Pensare all’Australia ai Mondiali vuol dire pensare alla bordata di Totti su rigore al Fritz-Walter-Stadion e a quanto ci siamo cacati all’idea che je potesse fare er cucchiaio; conseguenza logica del ripensare al 2006 è essere nel 2022 e sentirsi fuori dai propri anni migliori, così come questa canzone della funk pop(?) band Vaudeville Smash che suona come un pezzo anni ‘80 ma a quanto pare è del 2014. Ironia della sorte, il brano è dedicato proprio a colui che con un gesto tecnico indimenticabile è diventato il simbolo della nostra vittoria nel 2006.



GIRONE E


Spagna

Il nome Enrique Inglesias di certo non vi suonerà nuovo: solo a leggerlo è già possibile sentire l’odore dell’estate, il ritmo latino scorrere nel sangue e l’ennesimo tormentone estivo pronto anche quest’anno a permettervi di lamentarvi. Curiosità vuole che papà Julio, anch’egli cantante, sin dalla gioventù fu un appassionato di calcio, riserva nelle giovanili del Real Madrid, e riguardo questo periodo della sua vità dirà semplicemente “Sognavo di essere un portiere, ma le cose per me sono andate in altro modo, è la vita”. Perché vi stiamo dicendo tutto questo? Beh… dopo l’Europeo del 2012 qualcuno davvero ha voglia di tifare Spagna?



Germania

Da nazionale più blasonata d’Europa, la Germania ha bisogno di ben poche presentazioni: 4 Mondiali, 3 Europei e 1 Confederations Cup parlano da soli. Ma naturalmente i calciatori in rosa c'entrano poco, tutto il merito sta nell’avere loro come unofficial mascotte.


Giappone

Da Hidetoshi Nakata ad Alessandro Del Piero, i calciatori che nel corso degli anni hanno dichiarato la loro passione per Holly e Benji sono tantissimi. Grande merito del manga di Yoichi Takahashi fu proprio quello di fu proprio quello di espandere una cultura sportiva fino ad allora rimasta ai margini, con risultati anche ottimi se si pensa alla qualità della rosa negli anni. Prima partecipazione ai mondiali nel 1998, con il raggiungimento degli ottavi di finale per ben 4 volte (l’ultima proprio nel 2018). I fantallenatori ricorderanno con affetto Tomiyasu e Yoshida, per i più nostalgici sorprende anche la convocazione dell’ormai 36enne Yuto Nagatomo.


Costa Rica

Dopo l’impresa trionfante durante i Mondiali di Brasile 2014, anche quest’anno la Costa Rica si ritrova ad affrontare un girone tostissimo con Germania, Spagna e Giappone. Tra i convocati alcuni nomi sorprendono, soprattutto di giovani all’esordio, altri invece si confermano colonna portante della squadra (tra tutti Keylor Navas, portiere del PSG che da un anno si sta battendo per la maglia da titolare con Gigio Donnarumma, e non saremo noi a dire per chi tifiamo).



GIRONE F


Belgio

Nonostante una rosa composta da singoli invidiabili, basti pensare a Tielemans, De Bruyne, i fratelli Hazard e quanti altri, il Belgio ancora non è riuscito a strappare una vittoria né ai mondiali né agli europei. Vedremo cosa succederà stavolta, nel dubbio il pogo è già pronto.


Croazia

Abbondanza di centrocampisti “italiani” a cui i nostri fantallenatori sono affezionati (o forse no): Brozovic, Pasalic e Vlasic sono tra i convocati di questo mondiale, in una Croazia fresca del secondo posto ai mondiali in Russia del 2018. Il nostro vincitore assoluto resta però questo soggetto che all'Eurovision 2017 ha sfoggiato un duetto con sé stesso.


Marocco

Il Marocco bissa la partecipazione dell’ultima edizione (un solo punto, ma con la soddisfazione di averlo sottratto alla Spagna), prima mancavano dal 1998. “Ce la giochiamo a pallone, Italia-Marocco” sì, ma non ai mondiali, ché quando ci sono loro non ci siamo noi.


Canada

“Ted, anche se è sposata, è un matrimonio canadese! È come i loro dollari e il loro esercito, nessuno li prende sul serio”. Dopo anni di rewatch di How I Met Your Mother non posso esimermi dal memare il Canada anche in questa occasione, seppur con la differenza che la nazionale di calcio, differentemente dall’unica partecipazione al mondiale nel 1986, ora può vantare in rosa ottimi giovani come Alphonso Davies (Bayern Monaco) e Jonathan David (Lille). Basteranno per superare il girone? Non so, io nel dubbio popcorn alla mano resto ferma qui, mentre a voi lascio l'inno non ufficiale della partecipazione del Canada musicato dal Maestro Domenico Bini locale.



GIRONE G


Brasile

Indovinate il fortissimo e assolutamente non insopportabile numero 10 della nazionale verdeoro chi sosteneva nel ballottaggio Lula-Bolsonaro? Video-suggerimento (con bellissima colonna sonora) qui.


Svizzera

Che poi passeremo per sempre il nostro tempo a citare la Macedonia del Nord, ma resta innegabile che la qualificazione l’abbiamo persa contro questi qui, soprattutto per colpa di quei maledetti tiri dagli undici metri e di Jorginho, personaggio che in altre nazioni sarebbe stato mandato al confino mentre qui ce lo troviamo pure a fare il simpaticone in Champions a San Siro. Il Maestro direbbe “Oh e certe sere va così”.


Serbia

Fossimo l’Ultimo Uomo, vi spareremmo un paio di playlist tipo: Vlahovic pre-gara con la Serbia = RUOCK, Vlahovic pre-gara con la Juventus = piantini, la realtà è che purtroppo non lo siamo, quindi vi beccate il pezzo rappresentativo del campioncino serbo e andiamo avanti così.


Camerun

Un po’ di nostalgia ripensando a Samuel Eto’o, uno dei giocatori che più ci ha fatto amare questo sport. La nazionale camerunense si trova nel bel mezzo del ricambio, non vediamo nomi giganteschi (e leggere Ntcham mi fa ripensare ad un fallimentare fantacalcio di 4-5 anni fa), tuttavia sarebbe bello vedere questa nuova infornata di “Giovani Leoni” fare lo scherzetto a Neymar e soci o, ancora meglio, a Jorginho e compagnia.



GIRONE H


Portogallo

La carriera di Cristiano Ronaldo, tra fughe in elicottero e quelle in spogliatoio, finendo da riserva nel suo Manchester, non poteva che concludersi in modo affine al genere musicale emblema del Portogallo: "Saudade (IPA: portoghese [sawˈdadɨ]; portoghese brasiliano [sawˈdadʒi]; gallego [sawˈdade]) è un termine che deriva dalla cultura lusitana, prima galiziana e portoghese e poi brasiliana, che indica una forma di malinconia, un sentimento affine alla nostalgia. Etimologicamente deriva dal latino solitùdo, solitudinis, solitudine, isolamento e salutare, salutatione, saluto. In alcune accezioni saudade è una specie di ricordo nostalgico, affettivo, di un bene speciale che è assente, accompagnato da un desiderio di riviverlo o di possederlo. In molti casi una dimensione quasi mistica, come accettazione del passato e fede nel futuro. La saudade è strettamente collegata con il fado, la musica popolare portoghese."

Ci sono tutti i presupposti per un bello psicodramma anche in Qatar.


Uruguay

Mente chi dice di non aver simpatizzato “La Celeste” che toccò il quarto posto nei Mondiali 2010. Di quella straordinaria squadra restano Cavani e pochi altri, qui un video dell’ex Napoli testimonial di una compagnia di danza di Montevideo.


Corea del Sud

Vi sblocco un ricordo: 18 giugno 2002. La data non vi dice nulla? Ritentiamo: Byron Moreno. Eh già, sono passati ormai vent’anni da quello scandalo sportivo che portò l’Italia a perdere 2-1 proprio contro la Corea del Sud (e indovinate in quale paese ospitante?), con uno degli arbitri maggiormente protagonisti di beffe calcistiche e non solo. Poche sorprese nella formazione coreana, nella quale potremo apprezzare Kim Min-jae, neonato acquisto del Napoli, e un attaccante che non ha bisogno di presentazioni ed è considerato uno dei calciatori asiatici migliori di tutti i tempi, se non il: Son heung-min. Ti amiamo Campionato (mondiale), sperando non sarai falsato.


Ghana

A prescindere dalla manciata di nomi “italiani” soprattutto negli attaccanti, la nazionale ghanese suscita sempre grande simpatia, e comunque si tratta di una squadra che gioca un suo calcio con convinzione, una di quelle con cui si fa sempre fatica ad imporsi. Non sta facendo la stessa fatica ad imporsi, nel paese, la scena musicale drill: un hiphop cadenzato e fresco il cui massimo esponente, Asakaa, sarebbe voluto essere un calciatore. I genitori, che non hanno approvato quella scelta, immagino possano comunque essere fieri del loro figliuolo, a giudicare da pezzi come questo (tra l’altro freschissimo di uscita).


Comments


bottom of page