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Immagine del redattoreEdoardo Previti

"From the rooftop 2" di Coez - Il Sabato del Vinile

Nel corso della storia della musica diversi artisti hanno deciso di esibirsi dal vivo in luoghi insoliti, basti pensare ai concerti sui tetti di alcune band storiche, come i Beatles, i Jefferson Airplane e gli U2, o il celebre concerto sul Tamigi dei Sex Pistols per promuovere l’uscita del singolo "God Save the Queen" in concomitanza con il giubileo d'argento della regina.


Il "Sabato" del Vinile di oggi è dedicato ad un artista italiano che, partito dalla scena rap e hip hop romana, pian piano è riuscito a ritagliarsi uno spazio nel panorama indie italiano e poi in quello mainstream diventando, una sorta di capostipite, di quel filone di cantautorato rap oggi molto in voga. L’artista in questione è Coez, nome d’arte di Silvano Albanese, mentre il disco è "From the rooftop 2", album pubblicato il 14 ottobre del 2022 dalla Carosello Records e che discende direttamente dall’idea di fare concerti in luoghi insoliti.



Per descrivere la carriera di Coez bisognerebbe partire dai suoi primi passi nel mondo rap-hip hop romano all'interno del collettivo Brokenspeakers, ma per oggi ci concentreremo sul suo progetto Rooftop, ossia album registrati dal vivo in cui interpreta in chiave acustica o con un arrangiamento diverso alcuni suoi brani o cover di pezzi importanti per la sua cultura/formazione musicale.


Questo progetto è iniziato nel 2016, un anno prima di salire alla ribalta della scena musicale italiana con l’album "Faccio un casino", quando Coez pubblicò in formato streaming "From the rooftop", album composto da 8 tracce in cui l'artista diede una veste nuova ad alcuni suoi pezzi storici come "Lontana da me" e "Testa uragano", in cui figura in feat insieme a Gemello, e reinterpretò alla sua maniera 3 cover appartenenti a tre artisti, tre epoche e tre generi completamente diversi: "Verso altri lidi" degli Uomini di Mare, duo rap dei primi dei duemila composto da Fabri Fibra e Lato, "Incredibile romantica", pezzo di Vasco Rossi del 1981 contenuto nel celebre "Siamo solo noi", e "Che cosa mi manchi a fare", brano uscito appena un anno prima e contenuto in "Mainstream" di Calcutta.



A distanza di 6 anni per Coez sono cambiate diverse cose, la collaborazione con Niccolò Contessa, il singolo spacca classifiche "La musica non c’è", il disco della svolta indie-pop, mainstream "È sempre bello" e, per finire, l’ultimo disco "Volare", lavoro uscito nel 2022 in cui tutte le anime di Coez, rap, cantautore, artista pop e punk elettronico convivono. Nonostante tutti questi cambiamenti, il cantautore rap ha deciso di tornare indietro nel tempo e pubblicare il secondo capitolo del from the rooftop, atteso dai fan e dalla critica visto anche l’ottimo riscontro con cui venne accolta la prima parte.


Per registrare questo secondo rooftop Coez ha deciso di avvalersi di alcuni dei migliori session man in circolazione (Orang3, Carmine Iuvone, Valerio Smordoni, Alessandro “Gaspare” Lorenzoni e Giuseppe “Passerotto” D’Ortona) e di registrare tutto in presa diretta in modo da poter così creare un disco, un’interpretazione delle canzoni più spontanea e veritiera possibile. Rispetto al volume precedente, in questo lavoro sono presenti solo due cover, "Fuori orario" di Guè, singolo con cui ha anticipato la release del disco, e "Nei treni la notte", pezzo in origine pubblicato da Frah Quintale in "Regardez Moi" nel 2017 con cui, però, i due artisti si erano già esibiti in precedenza durante un live. Nella scaletta è presente anche un inedito, "Fra le nuvole pt. 2", scritto con Niccolò Contessa e proseguimento dell'omonimo brano presente nell'album "Volare" (2021).


L'immagine di copertina, curata così come l'intero artwork da Valerio Bulla, sembra voler rappresentare tutta la poesia con la quale Coez ha provato a dare una nuova vita ai sette brani contenuti in questo disco. Infatti, una meravigliosa immagine di Roma al tramonto è lo sfondo ad una fotografia che coglie l'artista classe '83 e alcuni turnisti nell'istante precedente l'inizio della magia, ossia negli attimi che hanno preceduto la prima esibizione dal vivo, nonché la registrazione, di quelle canzoni con addosso una nuova veste del tutto nuova.


Lato A

Il disco si apre con "È sempre bello", una delle canzoni che più andarono in rotazione nel 2019 con l'uscita dell'album omonimo; l'anima cantautoriale di Coez si unisce perfettamente al rap a cui siamo abituati, come dichiarato anche da Contessa in fase di produzione, e il romanticismo di cui è intriso il suo stile viene fuori con ancora più vigore in acustico, con una malinconia trascinante ma lieve che ci porta a sognare una spiaggia, due birrette, una storia e le stelle. Infatti, nonostante l'uscita autunnale dell’EP, ascoltare questo pezzo unplugged è un po' come se l’estate non l’avessimo mai superata.



Il lato prosegue con "Fra le nuvole pt. 2", pezzo in cui Coez passa dal cantare “sarebbe più facile perdersi tra le nuvole piuttosto che tornare giù” (pt. 1) a “io che non pensavo fosse possibile perdersi tra le nuvole” (pt. 2). Di nuovo una donna, di nuovo una storia che si evolve e cambia accanto l’autore rimescolando i versi per un nuovo finale. In questo brano, la cui base nella prima versione era campionata da "Mio fratello è figlio unico" di Rino Gaetano, il protagonista è ormai disilluso nel condurre una vita solitaria, quando d'un tratto torna a perdersi fra le nuvole grazie ad una ragazza che lo prende per mano, lo salva dall'autodistruzione che stava intraprendendo, per poi spiccare insieme a lui il volo fra le nuvole rassicurandolo che, nonostante tutti i suoi lati negativi, lei sarà qui per lui. In questo pezzo, forse il preferito dal coautore dell'articolo, è facile rispecchiarsi: a chi non è mai capitato di sentirsi perso, disilluso verso un futuro triste e solitario soprattutto dopo la fine di una relazione, e ritrovarsi poi tutto d’un tratto catapultato fra le nuvole, di nuovo acceso, felice di un incontro, anche fortuito, con una persona, un'amica o un nuovo amore. Come Virgilio per Dante, questo qualcuno è colui che ti illumina di nuovo una via oscura e, sia a parole che con i gesti, ti rassicura facendoti capire che, nonostante tutto, lui o lei al tuo fianco cercherà sempre di esserci.


"E non mi stancherò mai di volare né di tornare Se ad aspettarmi c'è qualcosa che valga la pena Tu sei venuta a salvarmi da me Io che non pensavo che fosse possibile Perdersi fra le nuvole" (da "Fra le nuvole pt.2")

La facciata prosegue con "Nei treni la notte"; lo ammetto, il giorno della release di questo EP a mezzanotte ero già su spotify, completamente spoiler free su brani, feat e tutto il resto. Immaginate cosa significa, a sera ormai inoltrata, con il primo freddo e un po' di presa a male di routine, ritrovarsi ad ascoltare questa versione di "Nei treni la notte", nella stessa città in cui la ascoltai per la prima volta e a cui, per forza di cose, è fortemente legata. Intro shoegaze, con un arrangiamento ridotto ai minimi termini per esaltare l'emotività delle voci e delle parole, prima strofa tutta di Frah e supporto di Coez nel bridge e seconda strofa, inedita dal punto di vista testuale, affidata totalmente a Silvano. Risultato: l'originale è pur sempre l'originale, ma gli archi dal min. 1:41 e la complicità che hanno i due assieme rendono alla perfezione.



"Fuori orario" è il pezzo che chiude il primo lato del disco. Seconda ed ultima cover di "From the rooftop 2", questo brano fu originariamente pubblicato da Guè nell’album "Vero" del 2015. Sound anni '90, brano cult della scena rap italiana e stile inconfondibile, in questo pezzo si sente tutta la vena rap e le radici da cui la carriera di Coez è partita.


"La testa che non ragiona, la city che mi imprigiona La sensazione, malinconia, tentazione che non va via Redenzione che cerco senza essere cristiano Forse dobbiam pentirci di quello che non facciamo" (da "Fuori orario")

Lato B

Questa facciata si apre con "Margherita", brano eseguito da Coez insieme ad Ariete. Che la giovane artista romana sia tra le cantautrici più sul pezzo al momento è cosa nota. Che sia anche in grado di impreziosire ormai ogni brano in cui è presente è ben altro, e ci riesce anche stavolta. Introspettiva e delicata, questo brano prende davvero nuova linfa rispetto alla versione originale presente in "Volare". Touchè.



Il lato prosegue con "Le luci della città". Discorso similissimo alla precedente "Nei treni la notte", con questa versione di "Le luci della città" ci si lascia il cuore, le speranze e si rincorrono i ricordi di quando nel 2017 aspettavamo l’uscita di "Faccio un casino". Anche questa volta la mina struggente è presente, come l’originale da lacrime facili e con il solito romanticismo in cui piace immedesimarsi. Dopotutto chi non è mai saltato nel vuoto - o ha chiesto di saltarci assieme almeno una volta - per stare al fianco della persona amata, nonostante problemi e momenti difficili?.


"E mentre i taxi vanno via Hai detto che eri solo mia Mi chiedevo se Vanno via tutti resti con me?" (da "Le luci della città")

Il disco si chiude con "Essere liberi", brano contenuto in "Volare", ultimo disco d'inediti pubblicato da Coez nel 2022. E' un po' un paradosso rendersi conto di quanto al giorno d'oggi, per sentirsi liberi, spesso si cerchi l'isolamento, mentre all'interno di una relazione i momenti assieme, belli e brutti che siano, forgiano talmente tanto due persone che per far sì che tutto funzioni, spesso, si sente la necessità di prendersi spazi personali. Nonostante questa volontà, ritrovare o ricercare la propria libertà è sempre un'arma a doppio taglio perché, che si stia meglio o si stia peggio, il distacco rischia sempre di portare ad una rottura.


"So che ci credevi davvero (davvero) ma partiamo in cento e ritorniamo soli, il prezzo d'essere liberi" (da "Essere liberi")

"From the rooftop 2" è uscito lo scorso 14 ottobre sia in formato streaming, che in formato vinilico e cd. In occasione di questo nuovo lavoro, Coez ha deciso anche di dare una vita fisica, sempre tramite lp o cd, anche al primo volume di "From the rooftop", uscito nel 2016 solo ed esclusivamente in formato digitale.



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