Lo scorso 29 novembre è uscito per Romance Factory "Estate Inverno", l'EP d'esordio di Aria, cantautrice classe 2004.
Aurora Gambone, alias Aria, è una della artiste più interessanti della sua generazione formatasi ascoltando Amy Winehouse, studiando composizione al conservatorio di Pescara e approfondendo artisti italiani contemporanei come Giorgia, Federica Abbate e Mahmood.
Dopo aver partecipato al "Tour music fest" organizzato da Mogol, aver vinto il "Giffoni Film Festival" con un proprio brano nel 2021, aver suonato in giro per l'Italia in diversi festival e in apertura a Luigi Strangis ed essere una collaboratrice, come corista, durante le registrazioni di diversi brani di Amici, Aria ha deciso che era giunta l'ora di pubblicare il suo primo EP, anticipato dai singoli “Vorrei Dirti”, “Persa di Te” ed “Estate inverno”.
In occasione di questa pubblicazione, abbiamo chiesto ad Aria e di parlare del suo rapporto con la musica, del suo EP "Estate Inverno" e di alcune curiosità legate alle tracce di questo lavoro.
Ciao Aria e benvenuta su IndieVision. "Estate Inverno" gioca sul contrasto tra due stagioni opposte. Nella tua vita e nella tua musica, quali sono gli opposti che convivono e si scontrano più spesso?
Ciao ragazzi! Sicuramente la situazione che mi capita più spesso, è quella di scrivere canzoni tristi anche nei momenti felici ed è forse il contesto in cui vivo maggiormente una contrapposizione, sia nella musica che nella vita.
Ogni brano del disco sembra essere una fotografia di un momento preciso della tua vita. Se dovessi scegliere una sola canzone per rappresentarti oggi, quale sarebbe e perché?
Penso che come brano sceglierei “Estate Inverno”, perché racchiude la mia quotidianità nelle relazioni e ciò che ho imparato è il messaggio che vorrei arrivasse di superare ogni ostacolo con chi ami, perché anche chi è Inverno può portare Estate.
Hai raccontato di aver iniziato a scrivere perché, come diceva Amy Winehouse, non trovavi qualcosa da ascoltare. Qual è la mancanza nella musica di oggi che cerchi di colmare con i tuoi brani?
La cosa che mi lega al concetto espresso da Amy Winehouse è che al tempo, quando ho cominciato a scrivere e a fare musica, non c’erano autori che mi facevano sentire capita quindi attraverso la scrittura ho cercato di capirmi da sola.
Scrivere canzoni come "Utopia" o "Se il mondo crolla su di me" ti ha fatto capire qualcosa di te stessa che non avevi mai realizzato prima?
Assolutamente si.
“Utopia” è il racconto di una storia che mi ha fatto capire cosa voglio dall’amore e soprattutto che non è una cosa buona, quando toglie l’aria. D’altronde è l’essenza della mia musica, deve essere libera e genuina come ciò che ci permette di vivere e do questa importanza anche all’amore che ci rende sempre migliori, ma a volte, come in questo caso, ci svuota completamente di ogni energia. “Se il mondo crolla su di me”, è una presa di coscienza di un periodo molto difficile per me, e stato un atto di rinascita, non a caso il brano si chiude con “ricomincerò” da me.
Molti dei tuoi brani parlano di emozioni intense e momenti di rottura. Hai mai pensato di scrivere una canzone che racconti una “ricostruzione”?
Assolutamente si, ci sto lavorando. La mia giovane età e il mio modo di essere mi porta a stancarmi e “distruggere” tutto, per questo sto lavorando sia da un punto di vista musicale ma soprattutto da un punto di vista personale.
Con “Estate Inverno” hai condiviso momenti intimi e profondi del tuo viaggio personale. Quale messaggio speri rimanga nel cuore di chi ascolta questo EP?
È un EP che racconta le varie sfumature dell’amore di una ragazza di 20 anni e di tutte le storie che può vivere lei e le persone che le stanno attorno. Dal titolo si intuisce quanto emozioni contrastanti possano illuminarsi o incupirsi a vicenda.
Per salutarci ti chiedo: se potessi parlare con te stessa tra dieci anni, quale consiglio artistico e umano ti daresti?
Non far diventare la musica solo un lavoro. Sicuramente quello di credere di più in me stessa ma rimanendo me stessa. Poi di avere ancora la voglia di continuare a cercare, esplorare e di studiare per fare sempre meglio.
Comments