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Elettrica: l'interessante debutto di un trio milanese tra sentimenti e sonorità indie rock - Intervista

Gli Elettrica, trio milanese emergente, fanno il loro debutto con l'album "Elettrica", un'opera che intreccia malinconia e passione attraverso il filo conduttore delle relazioni moderne. Il gruppo, composto da Damiano Farina (voce e chitarra), Andrea Saderi (basso) e Dario Grande (batteria), si distingue per un sound che mescola l'energia del brit rock con le sfumature emotive del new indie rock. Sotto la direzione artistica di Davide Autelitano (Divi dei "Ministri”), gli Elettrica affrontano temi comuni con una sensibilità unica, rendendo ogni traccia un viaggio emotivo. Tra le esperienze personali e l'atmosfera vivace di Milano e Tenerife, il loro processo creativo è radicato nella quotidianità e nelle emozioni vissute. Ecco la nostra intervista con la band, dove ci raccontano il dietro le quinte del loro primo album e la loro visione del mondo.


Ciao Elettrica e benvenuti su IndieVision! Inizio col farvi i complimenti per l'uscita del vostro album d'esordio dal titolo appunto "Elettrica". Raccontatemi qualcosa riguardo al processo creativo dietro questo progetto e cosa rappresenta per voi.

Ciao! Per noi gli Elettrica e tutto questo progetto sono il modo che abbiamo trovato per esprimere quello che abbiamo dentro tra esperienze ed emozioni, sia a livello di messaggi che a livello di sound. È iniziato suonando insieme, tirando fuori le nostre visioni e i nostri gusti per creare qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda il processo creativo, abbiamo un garage al -3 di una palazzina a Milano dove facciamo le nostre prove quasi ossessivamente, è li che tiriamo fuori le idee migliori.  È quasi una casa ormai.

 

L'album sembra affrontare una vasta gamma di temi legati all'amore e alle relazioni. Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione quando si tratta di scrivere canzoni?

Fondamentalmente le fonti d’ispirazione sono le esperienze di tutti i giorni, presenti, passate e future. La penna del gruppo è Dami e alcune storie si rifanno al suo passato da expat a Londra, ma sono comunque tutte sensazioni comuni, che ognuno di noi prima o poi ha provato almeno una volta. Il concetto è sempre trovare temi normali e ordinari, per trovarci qualcosa di speciale dentro.

 

Uno dei vostri singoli, "Come un film", sembra avere un'ambientazione molto specifica e vivida, ispirata al vostro periodo a Tenerife. Come l'esperienza vissuta ha influenzato la creazione di questa canzone e delle altre tracce dell'album?

Abbiamo vissuto l’idea di Tenerife come il luogo ideale per scappare da una città come Milano, che seppure sia la nostra città, a volte può essere incombente. E li c’è un’aria più sbarazzina, il tempo sembra scorrere diversamente. È una location ideale per una canzone altrettanto sbarazzina e cantata tutta di corsa. La punto rossa poi, è stata una compagna di viaggio che ci ricordava costantemente la nostalgia degli anni ‘90. Non volevamo dimenticarla.

 

La vostra musica sembra trasmettere una certa disillusione e ansia riguardo al futuro. In che modo pensate che la vostra generazione affronti queste preoccupazioni e qual è il vostro “antidoto”?

L’antidoto noi non l’abbiamo mai trovato, purtroppo. Abbiamo scelto di fare musica proprio per l’esigenza di esprimere qualcosa e forse per crearci un mondo migliore tutto nostro nel quale fare le nostre regole. La verità e che siamo tutti un po’ persi.

 

"Vola" sembra abbracciare l'idea di cogliere l'attimo e vivere pienamente il presente. Qual è stato un momento in cui avete sentito di aver veramente "colto l'attimo" nella vostra vita personale o musicale?

Sicuramente il giorno del nostro primo live, qui a Milano. Fino a quel momento era tutto un’idea e un gioco. Da quando abbiamo suonato la prima volta davanti a un pubblico, possiamo dire di aver cercato di cogliere l’attimo in continuazione. Abbiamo capito che c’era qualcosa di interessante tra tutti noi tre e ci siamo buttati a capofitto. Poi se l’abbiamo colto o no, dovreste dircelo voi. Ma crediamo davvero che suonare in una band nel 2024 sia una scommessa quotidiana.

 

Come pensate che la vostra musica possa evolversi nel corso del tempo? Ci sono nuove direzioni o esperimenti che vorreste intraprendere nei vostri prossimi progetti?

Stiamo già lavorando a nuovi suoni e nuove idee ma al momento stiamo dando la priorità ai concerti live per far conoscere il più possibile le nostre canzoni alle persone. Continueremo sicuramente però la nostra collaborazione con Divi, con il quale non potevamo trovarci meglio, nella produzione di questo Album. Le idee sono tantissime, i progetti pure, speriamo di riuscire a portarli avanti come abbiamo fatto fino ad oggi.

 

Salutiamoci con una domanda leggermente più fantasiosa: se poteste trasformare "Elettrica" in un'esperienza dal vivo unica e straordinaria, senza limiti di budget o tecnologia, come e dove immaginereste il vostro concerto ideale?

Vi inviteremmo tutti a casa nostra, invaderemmo l’intero condominio, faremmo una festa gigante in strada e in tutta la città. E poi pizza per tutti. Grazie per le vostre domande IndieVision!



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