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Distopici e realisti, gli Eugenio In Via Di Gioia stupiscono ancora con il nuovo singolo "Portami"

di Michela Ginestri e Martina Strada.


Esce oggi "Portami" il nuovo singolo degli Eugenio In Via Di Gioia, anticipato e accompagnato da un esperimento sociale e digitale coraggioso, al tempo stesso distopico e realista, che ha preso vita al Porto di Genova dal 17 marzo ad oggi, 22 marzo, coinvolgendo l’intera collettività, fino all'incontro di questa mattina con i fan per cantare e ascoltare insieme la loro nuova musica, seduti tutti insieme vista mare e in diretta sui loro social.


Parliamo di esperimento sociale e digitale in quanto per una settimana intera è andata in onda sul canale youtube della band una diretta continua da uno degli smartphone esposti al porto genovese. La band ha invitato i passanti ad animare questa lunga maratona non-stop con messaggi, gesti, contenuti, performance, oggetti o semplici istanti di vita quotidiana fino al loro rientro. Un’esperienza alternativa che, come è sempre successo, racconta qualcosa di loro e al contempo racconta qualcosa di noi, della nostra società e delle nostre relazioni. Gli Eugenio ci coinvolgono nella loro musica lasciandoci spazio per pensare nel profondo, come successo già con Stormi e in passato. La musica non è solo suoni e parole ma diventa un'esperienza da vivere in prima persona.



"Portami" è un brano che nel testo ha l'essenza degli Eugenio In Via Di Gioia e nella melodia la novità che li contraddistingue: non ricorda nessun loro brano precedente e regala una ventata di aria fresca in questo venerdì di neo primavera.

Resta ancorata al principio indissolubile di connessione tra tutto e tutti, di accoglienza e collaborazione e ogni ascolto toglie uno strato facendola arrivare ancora più in profondità.


Cosa succede a un granello di sabbia che viene intrappolato in una conchiglia prima di diventare perla?

 

Da questa domanda nasce “Portami”. Una canzone che racconta il viaggio di una conchiglia negli angoli più reconditi del pianeta. Quella che sembrava essere la sua malattia, con il tempo, diventerà il simbolo per antonomasia di bellezza.


«“Portami” è la nostra ultima canzone ed è dedicata a chi vuole abbandonare la routine quotidiana, farsi portare oltre l’orizzonte e ritrovarsi. Per questo motivo siamo partiti per andare in un luogo lontano da casa lasciando i nostri telefoni al Porto di Genova e, in mezzo al mare, abbiamo trovato la perla dentro una conchiglia. Buon viaggio!»

In sintonia con il significato del brano, gli Eugenio in Via Di Gioia desideravano che al loro ritorno dal viaggio, l'ambiente circostante all'installazione narrasse una storia diversa rispetto al giorno della partenza. Il loro intento era che ognuno, per un istante, si lasciasse trasportare dal momento presente, permettendo al contesto di plasmarli spontaneamente.


Questo esperimento ha rivelato un aspetto importante: la naturale curiosità dell’essere umano e il suo intrinseco desiderio di scoperta, insieme al fascino irriducibile del nuovo e del misterioso, lo spingono ad avvicinarsi agli oggetti o ai contesti che suscitano interesse e a lasciarsi aprire inconsapevolmente a ciò che è ancora sconosciuto. Le reazioni a tutto ciò sono molteplici, proprio come lo sono state quelle di coloro che hanno attraversato lo spazio creato dagli Eugenio in questi giorni. Tuttavia, ogni individuo che si è trovato di fronte a questa situazione ha certamente modificato, anche solo per un istante, il proprio modo di percepirsi e di percepire l'ambiente circostante.


La parola chiave di questa settimana è stata indubbiamente "insieme", rappresentando un'unione di molteplici individualità che si sono fuse in una collettività all'interno del cerchio tracciato a terra. Qui, ognuno ha condiviso un'esperienza sia personale che collettiva, portando con sé il proprio stato d'animo, corpo e pensiero.


Il mare ha fatto da genitore premuroso, attento e protettivo a questo spazio e ai suoi occupanti, lasciandoli liberi di essere se stessi.


Il porto è stato un luogo non solo di passaggio, di andate e ritorni, ma di fermata, di sosta, un porto che ha portato la gente a restare in un viaggio a terra si cui è stata protagonista.


La tecnologia ha fatto da megafono per le “voci” di tutti ed è stata un mezzo totalmente inclusivo, in questa occasione, e un occhio sempre aperto alla vita che è successa all’interno dell’installazione.


"Io un granello di sabbia alla deriva Tu bianca tra le onde, miraggio sulla riva Come clessidra che combatte con il tempo"

Ancora una volta la band torinese ci regala un momento di genuina e semplice riflessione. Ascoltare "Portami" vi fará scivolare via un po' della stanchezza che sta prendendo il sopravvento e vi porterá altrove, in un tempo e uno spazio in cui la paura diventa calma e le conchiglie trascinate dal mare vi cullano fino a trovare un po' di pace.


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