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Il concerto degli Eugenio In Via Di Gioia al Castello Sforzesco di Milano: un’esperienza emozionante - Live Report

Quest'estate gli Eugenio In Via Di Gioia hanno organizzato poche date live, ma tutte con un’altissima carica emotiva, e quella al Castello Sforzesco di Milano non è stata da meno.


I concerti degli Eugenio In Via Di Gioia sono famosi per essere magici: la band torinese ha la capacità di riuscire a far perdere la cognizione del tempo durante i loro show. Ogni loro brano è carico di emozioni, tutto il pubblico canta come se fosse una voce sola, batte le mani senza bisogno di input, ascolta la band e percepisce il mood delle canzoni ancora prima che inizino.


Onestamente, band come loro sono difficili da trovare. Il loro modo di porsi con il pubblico e con gli altri componenti del gruppo, la capacità di intrattenere parlando di temi profondi e mai scontati, l’essere capaci di proporre progetti e brani mai banali e sempre rivoluzionari che sanno lasciare negli ascoltatori e in chiunque incappi nei loro social un messaggio o uno spunto di riflessione. Ogni volta che si esce da un loro concerto si torna a casa con qualcosa in più, un senso di pace e leggerezza (“che leggerezza non è superficialità”, diceva il buon Italo Calvino) misto alla presa di coscienza che qualcosa si può e si deve fare per migliorare il nostro mondo, o almeno non fare la fine della rana nella pentola, aneddoto su come viene cucinato l'anfibio in pentola con l'acqua che si alza sempre più di temperatura senza che l'animale se ne accorga che Eugenio racconta sempre durante gli spettacoli.


Concerto Eugenio in Via Di Gioia, Castello sforzesco
Foto a cura di Stefania Brovetto

I loro testi e le loro tematiche raramente rimandano alla singola persona, ma anzi sono un continuo riferimento alla collettività. L’ultimo esempio è il nuovo brano “Farò Più Rumore Del Ratatata”, uscito il 28 giugno, che racconta la storia del musicista Toomaj Salehi, attualmente imprigionato, torturato e condannato a morte per aver cantato un brano contro il regime iraniano. Tramite avvocati, gli Eugenio In Via Di Gioia sono riusciti a raggiungerlo e a fargli sentire il brano scritto come denuncia sulla sua condizione. Eugenio durante il concerto ci racconta di aver scritto una bozza su cui poi Willie Peyote ha chiesto di intervenire con una sua parte rap per poi, tramite l’intelligenza artificiale, trasformare la voce del rapper torinese in quella di Toomaj.


"La guerra uccide, ma il silenzio, giuro, gli dà una mano E un pazzo è chi urla da solo in mezzo ad altre persone Ma se stiamo tutti insieme sarà rivoluzione"

 

Quella di ieri sera a Milano è stata l’ultima data di questo mini tour estivo che ha portato gli Eugenio ad esibirsi prima a Bologna, Cuneo, Treviso e Savona e che segna una pausa di durata incerta per la band. Sappiamo che non è un addio ma un arrivederci, ciò non toglie che sentiremo, sentirò, la mancanza dei loro live. L’unica speranza è riuscire a trovare Eugenio che suona per le vie del centro di Torino.

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