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Cronaca Onesta della prima serata del festival di Sanremo 2024: Mengoni showman, i messaggi per la pace e share al 65,1%

di Martina Strada e Federica Viola.


La settimana santa della musica italiana è iniziata e noi abbiamo preso ferie dal lavoro, rimandato esami e trovato scuse per non rispondere al telefono per poter commentare il Festivàl senza restrizioni di alcun tipo. Come al solito vi aspettiamo sui nostri canali social per parlarne insieme del post o nel nostro gruppo whatsapp. Ma ora bando alle ciance, squillino le trombe, si accordino i violini e si spacchetti Beppe Vessicchio. La nuova edizione del Festival di Sanremo sta cominciando!


La prima serata della kermesse inizia alle 20.46 con la fanfara dei Carabinieri e la cosa più bella è Briciola, il cagnolino mascotte.


Il collegamento con il Teatro Ariston quest’anno ci presenta l'apertura a cura di Marco Mengoni, primo co-conduttore scelto da Amadeus per questa 74esima edizione del Festival di Sanremo.


Ad aprire la kermesse Clara, vincitrice di Sanremo Giovani. La giovane cantante con “Diamanti grezzi” porta un classico mai fuori luogo sul palco: relazioni passate, mancanze, ricordi. Per essere la sua prima volta al festival si dimostra ben carica ed emozionata, l'esibizione vocalmente funziona e il brano non è poi così male anche a primo ascolto.


Secondo (non sesto) in gara Sangiovanni, con un intramontabile look da gelataio porta la sua “Finiscimi”. Purtroppo anche con il testo alla mano non abbiamo colto mezza parola ma la canzone di per sè non è niente di memorabile. Una versione di Sangiovanni più tenera e malinconica rispetto ai suoi precedenti singoli, colpa probabilmente della sua ultima relazione finita male.


Per la sesta volta in gara eccoci con Fiorella Mannoia di bianco vestita, che con “Mariposa” porta un brano che allo stesso tempo sembra rubato ad Ana Mena ma volutamente scritto da De André ed interpretato dall’artista sbagliato. Non un brano che ci aspettavamo da Fiorella, che comunque dimostra la sua voglia di mettersi di nuovo in gioco.


Sono appena le 21.08 e si palesa il buon Zlatan Ibrahimovic nelle vesti di ospite e non di co-conduttore del Festival come durante l'edizione del lockdown. “Pensa se eri da solo, tu, che tristezza. Tu e il tuo naso”, dice il calciatore ad Amadeus. Segue poi una piccola gag in cui Ibra prova a proporsi come Presidente della Repubblica e minaccia Ama di rimpiazzarlo in caso di stanchezza (e noi proponiamo a furor di popolo Ale Cattelan, grazie).


Debutto per La Sad con delle vibe tutte punk pop fedeli al loro stile e insolite sul palco dell’Ariston, con la loro "Autodistruttivo" e un testo non banale sul tema del suicidio ci stupiscono. Outfit impeccabile, momento impegnato on point e per noi voto diesci.



Al ritorno dalla pubblicità Marco Mengoni ricanta la sua “Due Vite”, vincitrice della scorsa edizione del Festivàl e tutto l’Ariston (insieme a noi da casa) canta con lui, mostruoso. Chiediamo nel dubbio il codice per votarlo anche quest'anno.


Irama in maglia termica porta “Tu No”, probabilmente la risposta che ha dato il suo stylist quando gli ha chiesto ”ma posso vestirmi carino come gli altri?”. Il suo ennesimo testo sulla mancanza, quasi struggente, tanta grinta. Ci stupisce e sorprende? Nemmeno un po'.


Ghali porta il suo metro e novantaquattro coperto di un abito pieno di brillantini, che ci vediamo già a cantare mentre laviamo la faccia la mattina. Si presenta con il suo amico extraterrestre e canta "Casa mia", un brano con cui spiega all'alieno il paese in cui viviamo. Un messaggio forte che arriva.



Grande Saviano, sa fare tutto, dalle inchieste alle canzoni. Con i suoi Negramaro porta “Ricominciamo tutto”, brano che corona i vent’anni di carriera della band, che arriva per la prima volta sul palco dell’Ariston tra i big.


Siparietto Fiorello non richiesto su cui soprassediamo e ottavo artista in gara: Annalisa con “Sinceramente” ci fa chiedere in redazione se il suo brano sarà un proseguo di "Sincerità" di Arisa o la troveremo a urlare "Sinceramente" nel microfono come il cantante megalomane di una band di qualche anno fa. Fortunatamente Nali ci regala un brano ritmato che nei nostri salotti è già hit e tremiamo all'idea di trovarlo già coreografato domattina su quel social da giovani.


Giovanbattista Cutolo è stato ucciso l’anno scorso per aver cercato di sedare una lite. Giogio era un musicista di corno che sognava di esibirsi nell’orchestra di Sanremo. L'omaggio da parte dell'orchestra e della madre è commovente e ci ricorda che il contrario della morte è l'amore.


Dopo la pubblicità, siparietto di Marco Mengoni che fa più ridere di un certo comico che si ostina a calcare il palco durante l’era Amadeus. Mengoni ricorda i momenti che più hanno emozionato del festival, da Bugo e Morgan al furto della borsetta di Piero Pelù, proponendo un “preserbacino” come gag sull’accettazione e l’amore nelle sue forme. Shout out per Giovanna (moglie di Amadeus) che non aspetta che Mengoni le chieda di fingere di baciarla, lei si alza e si rende disponibile. Una di noi.


Mahmood che alle 22.35 si esibisce all’Ariston e alle 22.45 ha una battuta di pesca, porta un brano mega coinvolgente e ritmato di cui siamo già innamorate. Niente di nuovo per il plurivincitore però ci sta, non è un brano di cui avevamo bisogno ma lo apprezziamo.



Lazza viene presentato e accompagnato da Amadeus al palco esterno mentre il povero Marco viene lasciato solo sul palco a presentare il prossimo artista.


Con “Ti muovi” è il turno di Diodato, un lento e delicato brano che ci crea un misto di emozioni tra cui l'ansia ripensando alla sua ultima partecipazione e a ciò che ci è capitato dopo. Il look total white tiene fede all’immagine da bravo ragazzo del tarantino, che con la coreografia di ballerini si conferma vincente per chi l’ha scelto per il proprio Fantasanremo.


Dopo il successo dello scorso anno, Lazza dal Suzuki Stage si esibisce con “Cenere” a furia di averla sentita in radio sentiamo ogni steccata del rapper milanese. Noi la sappiamo tutti a memoria, mentre lui legge il gobbo.


Si torna in studio con un tributo a Toto Cotugno, cui segue l’entrata di Federica Brignone, sciatrice alpina vincitrice di tre medaglie d’oro che co-annuncia la 15esima canzone in gara: Loredana Bertè e la sua fedele borsetta provano ad esplodere, ma gli acciacchi dell’età non stentano a farsi sentire. In "Pazza" rimane la grinta, tentativo apprezzabile, sempre queen. Ovazione del pubblico meritata.



Geolier porta “I p’ me, tu p’ te” ma dimentica le vocali nella sua Napoli. Il brano è ritmato ma ci chiedono se per la traduzione del brano dobbiamo andare alla pagina 778 del televideo.


Momento Fiorello in cui ironizza sul fatto che non può salire sul palco fino a sabato, fino a salirci, fare delle battute tristine, bloccarsi e fare la gag sull’intelligenza artificiale. Ce lo meritavamo? No.


Arriva Alessandra Amoroso che fa il suo debutto sul palco del festivàl con “Fino A Qui”. Un brano che non ci sorprende perchè non si discosta da quello a cui ci ha sempre abituati, dal 2009. Sempre quelle.


Malika Ayane nella pubblicità delle ENI chiediamo se è in gara perchè in un minuto di spot ci sveglia e ci illumina nonostante sempre caro ci fu questo greenwashing. Poi Ama si collega con il palco della nave Costa Smeralda dove ci aspetta il buon Tedua, orgoglio ligure.


Questa non è Ibiza, è Sanremo ma il ritmo è circa quello nel brano dei The Kolors, “Un Ragazzo, Una Ragazza”. Diamo però atto che la band di Stash e compagni ci fa un po’ rianimare, anche se il brano ha un testo di una banalità unica.


Sono le 23.45 siamo a metà gara con un altro debutto: Angelina Mango con “La noia”, testo scritto a quattro mani con Madame, di cui si riconosce lo stile. Buon ritmo e ottima presenza sul palco, ma… è uguale alla canzone di questa estate.


Tornati dalla pubblicità Marco porta un medley delle sue canzoni che ci fa venire i brividi e cantare. Innegabile il fatto che Mengoni sia qui in realtà per salvare la prima sera e ci sentiamo di dire che se vuole salvare con la sua presenza anche le prossime sere non lo fermerà nessuno di noi. Piantino e karaoke con “L’essenziale” in chiusura del medley, brano con cui vinse Sanremo nel 2013 e con cui, decisamente, riprende l’Ariston tra le mani. 4 polmoni, nessun cedimento, perfetto.


Dopo la pubblicità ingannevole con “questa terra affettuosa che è la Liguria” sale sul palco Il Volo con il brano intitolato “Capolavoro”. Il vero capolavoro sarebbe stato non portarli a Sanremo anche se, purtroppo, riflette i canoni di una kermesse più classica, quindi…pesante.


Anche lei al suo debutto sanremese, nonostante abbia duettato con la dea Elodie l’anno scorso, BigMama con la sua “La Rabbia Non Ti Basta” ci dà una bella sferzata di energia dopo Il Volo. C’è la voce, c’è il ritmo, c’è l’entusiasmo. Per noi è già sì? Per noi è già sì.


Marco torna dalla pubblicità con uno splendido completo con la gonna e annuncia insieme ad Amadeus i Ricchi E Poveri che tornano sul palco di Sanremo dopo trentadue anni con “Ma Non Tutta La Vita” infiocchettati insieme. Letteralmente. Il corpo di ballo alle loro spalle pazzesco.


Emma presenta “Apnea” scritta con Davide Petrella, la cui firma spicca nel crescendo del brano e nel ritornello. Cosa sta succedendo che questo brano di Emma è bellino? Che paura.


Seguono Renga e Nek e nel dubbio abbassiamo il volume. Sia mai che Renga urli. Ritornello che calza alla perfezione, ma c’è qualcosa nel brano che non convince a pieno. 

Il brano ci lascia un po’ così, preferiamo gli scambi prima e dopo la canzone che la canzone in sé e ci viene il dubbio che forse potrebbe essere un problema.


00.48, in anticipo sulla scaletta si presenta Mr. Rain con “Due Altalene”, anche fisiche. Quest’anno però ci evita i bambini, anche se a occhio e croce resterà il prediletto della Venier. Dopo Achille Lauro.

In generale comunque anche lui ci riporta lo stesso brano dell’anno scorso, con in più solo l’autotune.


Devo stare attento sennò mi danno un’altra multa” Ama tutto bene? Paura di fare altra pubblicità a Instagram come l’anno scorso? Ottimo modo comunque di introdurre l’amato direttore d’orchestra Enrico Melozzi con il “Governo Punk” dei BNKR44.

Emozionati ma carini, sembrano a loro agio e divertiti nonostante sia la prima esperienza tra i big. Testo dedicato ad un’aspirazione di libertà e scoperta di sé che ben si sposa con lo spirito del gruppo e della generazione a cui parlano. Approvatissimi (ed io un po’ mi sono pentita di averli sacrificati per La Sad, lo ammetto). 


Segue immediatamente Gazzelle con “Tutto qui”, in felpa perché si stava addormentando e l’hanno buttato sul palco in pigiama. Si vede che Flavietto ha preso lezioni di canto, voce ben modulata e brano, tutto sommato, che resta sotto le corde ma non si discosta molto da ballad che precedentemente hanno avuto successo durante la kermesse. Ad un secondo ascolto, è una canzone che rimane in testa, prevedibile anche che vada presto in trend sui vari social. Tutto sommato, un debutto che può funzionare.



Dargen D’amico presentato da Marco si palesa con un abito costellato di orsetti e ne regala uno a Mengoni. Già così c’è dell’epicità. La canzone "Onda Alta" ha una base che picchia forte ma in realtà parla dei migranti nel Mediterraneo e alla fine del brano fa un piccolo discorso che avrebbe meritato la prima serata.



Rose Villain con “Click boom!” alterna strofe calme ad un ritornello bello ritmato. Lei elegante e determinata sul palco, ma forse al brano serve un secondo ascolto per indecisione.


Diretti da XFactor 2022, dopo aver vinto Sanremo Giovani, i Santi Francesi portano la loro “L’amore in bocca” e sarà l’ora, sarà che sarà ma il brano ci lascia appese. Bellino ma niente di nuovo.


Il Cielo Non Ci Vuole” di Fred De Palma (che avevamo onestamente rimosso fosse nella lista dei partecipanti) è un brano che lo rispecchia e che già vediamo comparire pezi di testo come caption dei post Instagram o nelle storie di certi amici con l’attitudine maranza. Di base comunque De Palma non si discosta da sé stesso e come prima partecipazione non è male.


Mengoni all’1:29 conclude il monologo con “Che palle sto Sanremo” (omaggiando così la grandissima Anna Marchesini), e fa male ammetterlo ma il cambio di ritmo e la mancanza di memabilità quest’anno ci appesantisce un po’. Sorprende però vedere che siamo in anticipo sulla scaletta. Che paura.


"Se finisce prima delle 2 smetterò di credere cos’è reale", ci diciamo in redazione fingendo di scherzare quando in realtà no, non scherziamo affatto.


Maninni, altro total black, altro esordio tra i big, altra canzone molto sanremese: piace alle mamme, piace ai giovani, funziona nelle storie ig delle coppie.


Canzone estiva ma dalla carica sincera per Alfa, che prova a risollevarci con “Vai!”.

La canzone non è bella e nemmeno bellissimissima, ma è ritmata e a quest’ora ci basta poco per risollevarci dal divano che ci sta chiamando.


Malvagio mandare l’unico artista a tentare un extrabeat proprio prima de Il Tre, ultimo ad esibirsi. Il rapper romano debutta con “Fragili”, strofe al suo livello, non cede all’emozione e mantiene alta l’aspettativa, ma il ritornello non convince. Un Mr. Rain più movimentato.


Attendiamo la top 5, con Ama e Mengoni, arrivato alla conclusione della sua prima esperienza da co-conduttore del Festival. La sala stampa sorprende tutti:


  1. Loredana Bertè

  2. Angelina Mango

  3. Annalisa

  4. Diodato

  5. Mahmood


Sono effettivamente le due quando Amadeus passa la linea a Fiorello e abbiamo un momento di smarrimeno. Non abbiamo capito bene cos’è successo; interrompete il gioco? Do it 4 the plot?


Nel complesso comunque la serata non ha avuto grandi momenti alti ma nemmeno grandi momenti cosi bassi, ha galleggiato con qualcosa che sembra della dignità fino alla fine e che gli fa guadagnare il 65,1% di share, Amadeus batte il suo personale record e la media è la più alta dal '95 ad oggi.


Ci vediamo questa sera per la seconda serata del Festival della canzone italiana con solo 15 cantanti e la speranza che tutto sia più frizzante.


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