Nu soul, jazz e una struttura concept: “BUIO LEGGERO” è il nuovo album di Ainé, classe 1991, al secolo conosciuto come Arnaldo Santoro.
Per Ainé è la quinta uscita: dopo l’esordio nel 2016 con “Generation one”, sorprendente album di cui può già vantare collaborazioni con Gemello e Ghemon, tra i vari; segue “Niente di me”, album del 2019 in cui spiccano i pezzi con Mecna e Willie Peyote e infine gli EP “Alchimia” e “NHP+” tra il 2021-22.
Il primo capitolo del concept album “Buio” (ADA Music Italy), uscito lo scorso venerdì 19 aprile, si compone di 5 brani che partono da aprile e arrivano ad agosto. La narrazione che copre i 12 mesi dell’anno, ci inserisce con delicatezza all’interno del diario emotivo che suddivide tematicamente “Buio” da “Leggero”, la seconda parte del concept.
La produzione, arricchita fin dall’inizio dal lavoro con Manuel Finotti, esplora il soul e l’R&B mescolando armoniosamente le anime del giovane artista, dal piano jazz alle chitarre elettriche, dal pop all’hip hop, il tuto impreziosito da collaborazioni come Serena Brancale, Emanuele Triglia, Laura di Lenora, Alaska e numerosi musicisti.
L’obiettivo è stilare tappa dopo tratta un cammino in grado di assorbire e risanare una ferita, una separazione, alla ricerca di sé, di risposte, di armonia con la propria vita.
“Buio” è l’inizio del crollo: nei testi spicca la forte emotività di Ainé, si spoglia davanti all’ascoltatore mostrando le ferite, i ricordi, le domande, le ultime speranze.
Abbiamo avuto modo di parlare con lui dell’EP, di seguito la nostra intervista.
Ciao Ainé e benvenuto su IndieVision! Il 19 aprile è uscito il tuo EP “Buio”, primo capitolo di un concept album diviso in due parti, per un totale di dodici brani che ci parleranno di un viaggio intimo e personale che hai scelto di raccontare. Com’è nato il progetto?
“BUIO LEGGERO” è il nome del mio prossimo album; è stato concepito come se fosse un diario di 12 mesi, in cui ogni canzone è affiancata a un mese dell'anno. “BUIO” parla del distacco, della separazione mentre “LEGGERO”, la seconda parte, della rinascita.
Con “Lacrima - Aprile” ci porti all’interno di questa narrazione in cui, attraverso tanti piccoli interrogativi, metti a nudo quel senso di vuoto e frustrazione che si prova alla fine di qualcosa. Il brano si chiude con un ripetuto “per stare bene”, per cui ti chiedo: scrivere, produrre musica, ti ha aiutato in questo?
“Lacrima – Aprile” è l'inizio di tutto: il primo brano del disco e il momento in cui tutto è iniziato. Assolutamente sì, la musica come ogni forma d'arte aiuta tanto se viene utilizzata come sfogo, una sorta di filtro e mezzo per raccontare le proprie sensazioni ed emozioni. Oltre alla musica,nella mia esperienza personale per ritrovare la leggerezza e la serenità, mi hanno aiutato i viaggi, la terapia, il cammino di Santiago, il surf.
In “Disordine - Maggio” canti “Sempre, cadiamo sempre, ma no non fa niente, tanto ci sei”. Ci sono stati momenti, nella vita di tutti i giorni, in cui hai pensato di non farcela da solo? Quanto è importante, secondo te, il sostegno delle persone che si hanno accanto?
Mi è capitato tante volte e infatti ci ho scritto due album. Come già detto uso la musica per filtrare quello che provo e sento ed essendo una persona molto sensibile ho bisogno di sfogarmi tante volte in tanti modi diversi. È molto importante avere (anche poche) persone a te vicine che riescano ad aiutarti e renderti la vita più leggera nei momenti di difficoltà, ma è fondamentale che tu riesca a capire e abituarti a cavartela da solo e a stare bene con te stesso prima di tutto.
Proseguiamo l’ascolto con “Scappare - Giugno”, un brano fortemente hip hop, canticchiabile, e nonostante ciò con un testo che ripercorre l’intimità dei precedenti. C’è qualcosa che fa scappare via dell’altro, qualcosa che ci fa tornare indietro, e così fino a data da destinarsi. Per te, esiste un momento giusto in cui “lasciare la presa”?
È molto importante nella vita avere il coraggio e saper "disinnescare", fare un passo indietro; io ho imparato da poco, e sicuramente questo disco mi ha aiutato ancora di più a farlo.
Per “Giganti - Luglio” hai scelto una strumentale tutta in acustico, fattore che fa emergere tantissimo la delicatezza del brano. Com’è nato il brano?
Ho scritto questo brano insieme a Serena Brancale e Laura Di Lenola. Volevamo scrivere un brano dedicato a chi ha il coraggio e la forza di amare per sempre e quindi, raccontare l'amore vero e chi riesce a rimanere unito nonostante tutto, ci siamo immaginati due persone come se fossero degli eroi e quindi dei GIGANTI dell'amore.
“Questa volta dico no, non te lo permetterò / Vengo prima io”. L’ep si conclude con “Pareti - Agosto”, l’ultima pagina di questo diario emotivo che hai scelto di condividere con noi. C’è maggiore disincanto rispetto a “Lacrima - aprile”, è uno sfogo, aperto e duro, rispetto a quanto hai vissuto. La scelta di collocare ogni brano per ogni mese dell’anno, da cosa deriva? Potremmo dire che, nel tuo caso, davvero il tempo ha curato ogni ferita?
Con “Pareti – Agosto” si chiude il cerco di “BUIO”, del distacco, della separazione e il momento in cui si sta per uscire dalla tempesta appena passata e attraversata, si chiude un capitolo e si entra piano piano in “LEGGERO”, la rinascita. Sì, il tempo e le esperienze hanno reso le ferite più leggere.
Nel complesso è un album che riflette l’anima soul del tuo progetto, arricchito da beat hip hop, linee di piano e arrangiamenti che riprendono il jazz, il tutto amalgamato perfettamente alla tua voce, i testi e le diverse voci e produzioni che hanno collaborato con te. Com’è stato il processo creativo dell’album?
È un lavoro che va avanti da due anni. Con Manuel Finotti, il produttore principale dell’album, ci siamo incontrati due anni fa e chiacchierando abbiamo tirato fuori l'idea dei due concept e le anime musicali di questo disco: “BUIO” la parte più intima e acustica e “LEGGERO” la parte più elettronica clubbing.
Ci sono ascolti che ti hanno particolarmente influenzato o accompagnato durante la stesura dell’album? Se hai un tour in programma, avresti piacere di condividere il palco con qualcuno in particolare?
Per quanto riguarda il tour ci stiamo lavorando e spero presto di poter comunicare tutte le date. Per adesso però penso al mio primo concerto in Giappone, a Tokyo, che farò a fine maggio. Sicuramente mi piacerebbe fare più date all'estero dopo un bel giro in Italia.
Comentários