Dopo un periodo in cui la direzione sembra smarrita, si rischia di toccare il fondo. La cosa più importante è non dimenticarsi mai che, una volta arrivati giù, si può solo risalire, arrivando a rinascere.
"BUIO LEGGERO" è il nuovo progetto di Ainè, uno degli artisti RnB più interessanti della scena romana, capace di sperimentare differenti universi sonori, arrivando a contaminare il Nu Soul con l'elettronica sperimentale.
Il concept album è diviso in due parti, "BUIO", uscito ad aprile 2024, e "LEGGERO", uscito lo scorso ottobre. Al loro interno troviamo sentimenti all'apparenza contrastanti. Dal senso di distacco e separazione provato dall'autore durante periodi emotivamente instabili, fino alla leggerezza ritrovata nel vivere coscienti della direzione in cui vogliamo andare, senza però essere troppo duri con noi stessi.
I brani all'interno di questi due EP sono divisi per mesi, arrivando a creare un vero e proprio diario sonoro che funge da geografia utile a perderci con cognizione di causa, consapevoli che smarrire la via certe volte è necessario per ritrovare la strada di casa.
Anche in questa occasione il timbro di Ainè è caldo e avvolgente, unito perfettamente ad una creatività che pochi artisti hanno in Italia. In questo progetto la successione di momenti intimi e delicati, insieme a quelli più elettronici vi faranno fare un viaggio brutale e romantico allo stesso tempo.
Per sperimentare queste emozioni non dovrete aspettare molto: si parte il 7 novembre a Roma a Largo Venue. Seguiranno poi Torino, Milano e Bologna.

"BUIO LEGGERO" è il nuovo gioiello di Ainè, e ci ricorda di quanto alle volte sia importante guardarci allo specchio e capire che non c'è niente che non va quando la via è buia, serve solo un po' più di leggerezza nel continuare a camminare.
Ciao Ainè! È da poco uscito “LEGGERO”, seconda parte del tuo nuovo album, anticipato da “BUIO”, la prima parte. Com’è nato tutto?
BUIO è il distacco e la separazione, è la perdita di direzione. È nato da un’esigenza di volersi raccontare, sfogare, ricordare a me stesso e a chi ascoltava i momenti vissuti, come un vero e proprio diario emotivo e musicale, BUIO è stato molto importante per la mia crescita personale, è stato un momento della mia vita molto intimo e riflessivo, che mi ha portato a fermarmi e riflettere, e pensare e capire realmente cosa fosse importante per me in quel momento e per cosa valesse la pena disperdere energie.
Nella copertina di “LEGGERO” ci sei tu che ti guardi attraverso un piccolo specchio. Qual è il significato?
LEGGERO, è la rinascita, la risalita. È il guardarsi allo specchio e capire l’importanza e l’essenza di quello che siamo senza chiederci troppo, l’iniziare a vivere più leggeri e liberi, non bisogna dimenticarsi dell’importanza di quello che siamo, non bisogna annullarsi per niente e per nessuno, e lo specchio mi ha ricordato tante volte quale fosse il mio posto, la mia direzione, mi ricordava quale fosse per me il senso.
In questa seconda parte di album sei partito molto forte a livello di sound, con sonorità deep house incalzanti. Hai deciso di farlo percepire fin dall’inizio con “Blu – Settembre”, la prima traccia. Di cosa parla questo brano e come nasce questa tua contaminazione tra R&B e musica elettronica?
Volevo dare fin da subito un taglio netto tra quello che è stato BUIO, per far capire la differenza tra i due mondi e momenti vissuti, LEGGERO è leggerezza e spensieratezza e si percepisce nelle sonorità più libere, più spensierate, la musica clubbing è stata sempre una mia grande passione e negli ultimi anni mi sono appassionato tantissimo al genere, ho ascoltato molto ultimamente Moodyman, Channel Tress, Dan Kye, Supershy, Jitwarm, tutti artisti che fondono sonoritá deephouse con il soul, il jazz, mi piace tantissimo questa fusione.
Come mai la scelta di accostare i mesi con i titoli delle canzoni?
Perché abbiamo pensato di raccontare questa storia attraverso un concept Album, come se fosse un diario che appunto fosse legato in ogni canzone, come un puzzle, ogni canzone ha un filo precedente con la precedente o la successiva, e poi mi sembrava un’idea molto originale, fino ad oggi non ho mai visto un disco essere raccontato come se fosse un diario, in ordine con i mesi dell’anno.
Nonostante “LEGGERO” sia molto più sperimentale rispetto a “BUIO”, il collegamento tra le due parti è molto forte, merito anche dei vari outro che hai inserito. Come è nata l’idea?
L’idea degli outro è nata dall’idea di mettere all’interno del disco dei richiami al passato. Era l’inizio di qualcosa di nuovo ma comunque non dimenticandomi di quello che sono stato e di quello che mi ha portato a scrivere BUIO LEGGERO, se non ci fosse stato il BUIO, LEGGERO non esisterebbe, è come se fosse un reminder che mi diceva “ok ma non dimenticarti chi sei e da dove vieni”.
“Trasparente - Novembre” è una ninna nanna dolcissima culminata dai gemiti felici di un neonato. Quanto è centrale questo brano per la tua rinascita e a chi sono dedicate queste parole?
È uno dei brani più struggenti e toccanti, a fine brano ho deciso di inserire i primi suoni emessi da mia nipote appena nata. Per me la sua nascita è stata l’emblema della rinascita e della nuova vita, oltre che il volerla fortemente in un mio brano, che, se vogliamo rimarrà per sempre, e un domani potrà dire “questa sono io”. È dedicato a persone molto importanti per me.
Anche in “Specchi - Gennaio” e “Brame” c’è un perfetto bilanciamento tra i tuoi due universi sonori. Come sono nati questi due brani e, trovandoti davanti allo specchio, lui che cosa ti ha detto?
Mi ha ricordato da dove venissi, e l’importanza di essere, nel vero senso della parola, di respirare, di imparare a vivere i momenti in serenità, di essere me stesso e di non permettere a niente e a nessuno di modificare il mio umore.
“Ombre – Marzo” è un’esplosione sonora dove il testo è ridotto all’essenziale. Com’è nata la produzione? Per i prossimi progetti continuerai a sperimentare in questa direzione?
Per il futuro vedremo cosa mi aspetterà, per Ombre il fulcro era proprio l’essenziale, poche cose ma giuste, mirate, taglienti che funzionassero, una sorta di mantra, il punto focale principale delle mie canzoni la maggior parte delle volte è proprio la parte musicale e le sonorità.
“BUIO” e “LEGGERO” sono due parole che difficilmente si trovano insieme. cosa significa per te il loro accostamento?
BUIO è la separazione, il distacco, e la perdita di direzione. LEGGERO la rinascita. Non volevo essere scontato affiancando a BUIO “Luce”, oltre sembrarmi troppo telefonato la parola LEGGERO descriveva perfettamente come mi sono sentito durante il mio processo di rinascita.
Se tu potessi farti conoscere da qualcuno solo attraverso un brano del tuo ultimo album, quale consiglieresti?
Probabilmente gli outro.
Che tipo di show stai preparando per le tue date invernali?
In alcune date saró con una band tutta nuova, dove presenteremo tutto l’album, ci saranno tanti ospiti ad ogni data, per altre date sto sperimentando uno show in solo dove saró al centro di tanti strumenti e consolle da dj, sará uno show più elettronico, non sarà un dj set, non sarà solamente un concerto in solo, gestiró la consolle, suoneró il piano, la chitarra e le percussioni oltre ovviamente cantare live.
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