Heartman, artista bresciano classe '98 diventato virale su TikTok con il brano "Esperienze Nuove", ha sfornato il suo nuovo EP intitolato "Boys Don't Cry" venerdì 6 Dicembre. Attraverso ogni brano, il rapper ci propone una forte critica al maschilismo tossico, sfatando falsi miti, stereotipi sociali e aspettative della società nei confronti degli uomini, secondo la quale dovrebbero essere sempre forti e virili e mai sensibili ed emotivi. Attraverso il suo flow e la sua voce profonda, lo storytelling dell'artista risulta ricercato e completo e ci accompagna ad una visione realistica della società attuale.
Ciao Heartman e benvenuto su indievision! Il tuo nuovo EP si chiama "Boys Don’t Cry", titolo che racchiude già in sé una critica sociale sul fatto che gli uomini non possano essere sensibili o piangere. Questa però è anche una frase già conosciuta nel mondo musicale come titolo di una famosa canzone dei The Cure, nonché di un film del ‘99. Tu personalmente come sei arrivato alla scelta di questa frase?
Il titolo è stato un'idea di un caro amico che, durante un brainstorming sul nome di un ipotetico EP, ha tirato fuori la frase Boys Don’t Cry. L'ho trovato un titolo talmente risuonante dentro di me che avevo già cominciato a farmi viaggi mentali sul tema del progetto e su come impostarlo.
La parte narrata all'interno di "Barber Shop/Sensibile" racchiude diverse frasi che spesso un uomo si sente dire come: "Un uomo deve tirare fuori le palle e fare l’uomo". Come vivi questa situazione sulla tua pelle? E soprattutto, come credi che influiscano questi pregiudizi sugli uomini nella società attuale?
Sai, sono delle…le chiamo "impostazioni di default" con cui tutti nasciamo, nel senso che sono modi di dire o insegnamenti che ci vengono impartiti ancora prima che ognuno di noi abbia coscienza della persona che è. È solo crescendo, poi, che cominci a farci caso e a sviluppare una tua personalità, chiedendoti perché, in quanto essere umano, mi sia impedito di piangere, di manifestare i miei sentimenti e le mie emozioni. Tutto perché sono nato maschio. Io me ne sono sbattuto e ho sempre fatto ciò che più mi rendeva felice. La società mette sui giovani maschi una pressione che molto spesso li priva dell'essenza di essere un essere umano.
Sempre in "Barber shop/Sensibile" canti: "A volte mi perdo nei giudizi che hanno tutti ormai di me". Nonostante le possibili difficoltà, come provi ad affrontare i giudizi negativi? Quali consigli daresti a chi ti ascolta?
Per quanto spesso mi importi anche fin troppo di ciò che pensa la gente di me, non l'ho mai messo al di sopra di ciò che amo e mi piace fare. Io sono uno che, quando ama fortemente qualcosa, diventa facilmente ossessionato. Secondo me, impiegando il tempo nell'attività che più ti appaga a livello personale, che sia un hobby, uno sport o una qualsiasi altra passione in cui cerchi di migliorarti e progredire, difficilmente poi trovi il tempo di dare tanto peso al giudizio degli altri. Questo, almeno, è quello che funziona per me.
"Fai l’uomo" contiene una palese e fortissima critica sociale alle persone che ancora credono che "fare l’uomo" sia qualcosa di vero e fondamentale. Come tenti di sfatare questo falso mito nella vita di tutti i giorni?
Ho cominciato a parlare di come sto a livello emotivo anche con gli amici, cosa che nel "mondo maschile" viene vista come qualcosa di poco virile e mascolino. Ma è estremamente liberatorio una volta che infrangi quel muro.
Com'è nata la collaborazione con Mondo Marcio e come mai proprio per questa canzone?
Avevo ricondiviso "Tieni Duro" nelle mie storie IG, che è uno dei miei pezzi preferiti suoi. Qualche minuto dopo mi ritrovo Marcio nei DM che mi chiede di beccarci in studio, surreale! Il resto è storia. Marcio, sin dall'adolescenza, mi ha formato con i suoi pezzi e mi sembrava più che giusto averlo su questa traccia. È uno dei pochi rapper che, ancora oggi, nei suoi testi riesce ad avere integrità e messaggi motivazionali. È il pezzo della mia carriera di cui vado più fiero, super onorato e felice che abbia accettato questa collaborazione.
Credi siano importanti le collaborazioni nel mondo musicale soprattutto quando si trattano temi così importanti come quello della mascolinità tossica o degli stereotipi sociali? Ti piacerebbe collaborare con altri artisti in futuro?
Io sono uno che fa poche collaborazioni, proprio perché, se non sono genuine, possono anche suonare bene, ma vengono private di quell'anima essenziale che rende una collab unica e speciale. Non mi piace questo trend di trasformare le collab in prodotti in serie. Le collaborazioni, secondo me, sono importantissime per ampliare anche il gusto musicale degli ascoltatori. Una cosa su cui sono fissato ora è cercare di portare gli artisti con cui vorrei collaborare su strumentali o situazioni in cui non sono mai stati. Questo, secondo me, sblocca qualcosa di magico e permette di far nascere bella musica.
Come mai ti definisci un "Inguaribile Romantico"? Cosa ti rende tale?
Ridurre l’inguaribile romantico a una persona perdutamente innamorata è sottovalutarne la grandezza. L’inguaribile romantico, secondo me, è uno che ha una visione utopica del mondo e che viene costantemente deluso dalla triste e cruda realtà di quest'ultimo, ma che, nonostante questo, trova sempre la forza di sognare ad occhi aperti. Un'espressione che rappresenta Heartman in tutto e per tutto.
Non so se puoi spoilerare…Possiamo aspettarci di sentire live questo EP?
Decisamente, chiedermi quando e dove è un po' prematuro. Ma io, in primis, non vedo l’ora di poter portare live questo progetto!
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