Il 2016, a posteriori, potrebbe essere considerato come anno simbolo dell'inizio dell'accelerazione del cambiamento della scena musicale italiana verso nuovi lidi e sonorità. Infatti, alcuni artisti nati e cresciuti nella temperie della nuova scena indipendente italiana, sorta a cavallo dell'inizio del decennio, nel 2016 hanno pubblicato molti lavori come "Completamente Sold Out" dei Thegiornalisti, "La fine dei vent'anni" di Motta, "Marassi" degli Ex-Otago, "L'ultima festa" di Cosmo e "Aurora" de I Cani, che, grazie alle loro sonorità e alle loro sempre attuali tematiche, hanno lasciato un'impronta indelebile sul panorama musicale italiano.
Oggi per "Il Sabato del Vinile" vi parlerò di un disco uscito sul finire di questo incredibile anno musicale, "Avete Ragione Tutti", prima album in studio dei Canova, pubblicato il 21 ottobre 2016 dall'etichetta indipendente Maciste Dischi. Forse uno dei dischi ai quali sono più legato in quanto, oltre ad essere uno dei pochi album che amo dalla prima fino all'ultima nota, mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti musicali facendomi avvicinare, insieme alla contemporanea scoperta di altri artisti come Calcutta, Lo Stato Sociale e Thegiornalisti, alla nuova scena musicale indipendente italiana.
La storia artistica dei Canova affonda le sue radici nel lontano 2008 quando tre dei quattro membri del futuro gruppo, Fabio Brando, Matteo Mobrici e Federico Laidlaw, formano insieme ad altri musicisti gli LP#9, band dalle sonorità pop rock e dal nome beatlesiano. Questo complesso toccò il suo apice di successo nel 2011 quando grazie al brano "Giulia", arrivò tra i finalisti della XXII Edizione di Musicultura.
Nel 2013, terminata l'esperienza LP#9, i tre ragazzi insieme al loro amico Gabriele Prina, decisero di continuare ad inseguire i propri sogni musicali e fondarono i Canova. La storia dietro alla decisione di questo nome non è poi così tanto complessa: fu quasi del tutto casuale. Infatti, come loro stessi hanno raccontato più volte, mentre i quattro erano alla ricerca di un nome italiano ed efficace per la neonata band, Milano era tappezzata di manifesti che pubblicizzavano una mostra dedicata allo scultore neoclassicista Antonio Canova, un cognome iconico che grazie alla sua semplicità ed immediatezza colpì i quattro ragazzi.
Sul finire del 2016, dopo anni di gavetta coronati da diversi successi che portarono il gruppo sia a partecipare - seppur controvoglia - ad Amici, dove vennero eliminati dai Dear Jack, sia ad entrare in rotazione su MTV Next Generation, il gruppo incrociò la sua strada con la Maciste Dischi. Da questo incontro con l'etichetta, nacque il primo album dei Canova, che riscosse un successo del tutto inatteso facendo diventare, quasi immediatamente, il gruppo uno degli artisti più interessanti della scena indie italiana.
Il titolo dell'album "Avete Ragione Tutti", prende spunto dal fatto che molto spesso durante gli anni di gavetta, alle neonate band vengono spesso consigliate diverse strade più o meno meritocratiche con la presunzione di avere la "vera e unica strada per il successo". Ma le vie per il successo non sono uniche, e la cosa che conta di più probabilmente è trovare la propria rimanendo se stessi. Questo titolo è quindi la perfetta cornice per un disco che rispecchia appieno i valori, gli ideali e l'anima del gruppo, un vero e proprio urlo liberatorio: questi sono i Canova, nel bene o nel male, che vi piaccia o meno.
"Ma dimmi tu lo sai cos'è, dimmi la verità, L'hai mai provata la felicità Oppure un po' di serenità Ma se ci siamo persi qualcuno ci dovrà recuperare Sperando che non sia la municipale" (da "La felicità")
Per la copertina il gruppo voleva utilizzare un'immagine immediata ed urbana, ossia fatta dalle persone e per questo motivo la band decise di cercare in mezzo ad alcune fotografie selezionate. La fotografia opzionata dal gruppo, scattata da Rosita Giammarino, è un'immagine chiara e dal forte impatto visivo, che fin dal primo sguardo riesce a catturare l'occhio dello spettatore grazie al contrasto dei colori e al senso di movimentata immobilità che trasmette.
Grazie al supporto di Maciste Dischi, al lavoro di Matteo Cantaluppi, produttore tra l'altro di "Fuoricampo" e "Completamente Sold Out" dei Thegiornalisti, e alla forte motivazione del gruppo, il disco venne inciso in soli sei giorni. Questa fase di registrazione durò così poco perché i Canova volevano che le canzoni fossero pubblicate senza troppe modifiche, ma così com'erano nate.
Lato A
Il Lato A si apre con la canzone forse più iconica dei Canova "Vita Sociale", il loro manifesto stilistico e malinconico, scritto nel dicembre 2015 mentre il gruppo stava vivendo un momento difficile. D'altro canto, nonostante sia nato in un periodo turbolento, una volta registrato questo fu il brano che spinse e convinse il gruppo a non mollare e a pubblicare l'intero album.
"E mando a puttane la mia vita sociale E sento che sbadiglia pure il cane Vorrei morire, vorrei morire Anche se per un giorno solo" (da "Vita Sociale")
Su questa facciata sono presenti anche "Brexit" e "La felicità", due inni generazionali dove il gruppo canta, in maniera diversa, di quel senso generale di disillusione che le nuove generazioni vivono al giorno d'oggi e che fa sì che molti ragazzi pensino di non avere alcun sogno e passione, o di dover abbandonare l'Italia per cercare di realizzarsi.
Il lato A contiene anche "Expo", una delle prime canzoni scritte dal gruppo che racconta in maniera ironica e non banale una storia d'amore lunga e travagliata. Questo brano deve il suo titolo al fatto che durante la sua creazione nel 2014 a Milano non si faceva altro che parlare dell'Expo che la città meneghina avrebbe ospitato nel 2016. La prima versione di "Expo", con un arrangiamento totalmente diverso, venne pubblicata dal gruppo nel 2014 come primo singolo per la Sacropòp Records; questa prima versione riscosse un ottimo successo che permise ai Canova sia di entrare in rotazione su Mtv nella categoria Next Generation, che di partecipare al Coca Cola Summer Festival del 2015.
Questa facciata si chiude con una delle canzoni a cui tengo di più del gruppo: "Manzarek", brano che parla di un amore finito e che grazie sia alle sue forti atmosfere romantiche e malinconiche, che al bellissimo video che vede come protagonista Camihawke mi ha rapito fin dal primo ascolto. Il titolo di questo brano deriva da una storia che Mobrici, autore del pezzo, ebbe con una ragazza ossessionata dai Doors, non a caso Manzarek è il cognome del tastierista della celebre band capitanata da Jim Morrison. Questa struggente canzone, inizialmente, ha rischiato di non essere presente all'interno del disco perché ritenuta troppo smielata. Solo in seguito, questo brano divenne uno dei cavalli di battaglia dei Canova, i quali finirono per registrare una sua toccante versione solo pianoforte e voce, dal titolo "Manzarek - Amateur Version", pubblicata come Lato B del 45 giri di "Threesome", singolo dalle forti sonorità synth pop.
"Due passi in centro, a passo molto lento Talmente lento che mi siedo a pensare E qualcosa mi dice che più sto fermo e più casco male Ma non so dove sei" (da "Manzarek")
Lato B
Il lato B presenta alcuni dei brani a mio avviso più sottovalutati dell'intera discografia dei Canova, eccezion fatta per "Portovenere", pezzo delle sfumature pop che strizza l'occhio a sua maestà Cesare Cremonini, che in poco tempo divenne uno dei brani più noti del gruppo. Ad esempio, su questa facciata, è presente "Maradona", brano-omaggio al fuoriclasse argentino e alla sua vita fatta di eccessi, in cui si può sentire, verso la fine, un estratto della celebre telecronaca argentina del "Gol del Secolo", rete realizzata dal Diez argentino nei quarti del Mondiale di Messico '86 contro l'Inghilterra.
Su questo lato è presente quella che considero la perla nascosta dell'album: "Aziz", brano dalle atmosfere romantiche che racconta della difficile nascita di un amore. Questo pezzo si intitola così perché le atmosfere romantiche che evoca hanno fatto venire in mente a Mobrici i venditori ambulanti di rose, da lui considerati dei veri e propri portatori di romanticismo. Infine, la facciata si chiude con "La festa - live", il brano che grazie alle sue atmosfere intime e toccanti chiude alla perfezione questo meraviglioso disco.
"Sono come sono Anche se non so il perché Non considerando il fatto Che anche tu mi stia guardando Come me" (da "Aziz")
La prima edizione in formato vinile di "Avete Ragione Tutti" è stata pubblicata nel gennaio del 2018 da Maciste Dischi con il codice MDLP004; a differenza della prima uscita dell'album, ottobre 2016, questa versione a 33 giri presenta al suo interno due brani originariamente pubblicati come singoli "Threesome" sul Lato A e "Santamaria" sul Lato B, pezzo, quest'ultimo, che riscosse un ottimo successo radiofonico, entrando in rotazione nelle maggiori radio italiane.
E voi, conoscevate la storia dei Canova e le curiosità dietro ad "Avete Ragione Tutti"? Qual è il vostro brano preferito?
Comments