Lo scorso 23 Aprile è uscito "Gluten Free", nuovo singolo di Luca Audrito, giovane cantautore conosciuto in arte come Jungla, in collaborazione con il collettivo piemontese Helo.
«Gluten Free vuole essere la metafora dello stato di leggerezza e libertà del non pesare troppo le cose, sia negli attimi più quotidiani e semplici della vita che nelle relazioni più complicate» come racconta lo stesso autore. In un mondo che tende a complicarci sempre di più la quotidianità, Gluten Free rappresenta un fresco inno alla spensieratezza e al voler prendere la vita con la leggerezza necessaria con cui andrebbe affrontata, dando il giusto peso alle cose. Ci siamo fatti raccontare di più da lui su questo suo canto della leggerezza, ma prima godiamoci insieme il videoclip, in anteprima su IndieVision.
Ciao Luca! Iniziamo dall’anteprima del giorno, ci racconti com’è nata Gluten Free e la storia dietro al suo video?
Ciao! Gluten Free nasce in una giornata in studio con Helo e Andrea Testore (il nostro chitarrista di fiducia), il quale ha portato un riff di chitarra molto interessante che è stato, dopo poco, sviluppato da Helo e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata “leggero”. La parte della pasta Gluten Free usciva subito dopo con annesso il testo completo. Qualcosa è stato modificato, ma soprattutto la parte del ritornello
"Gluten Free vuole essere la metafora dello stato di leggerezza e libertà del non pesare troppo le cose” Cosa ti dà leggerezza nella vita?
Tanto per cominciare, noi abbiamo la fortuna di poter fare musica insieme, il che non è scontato dato il periodo. Quindi, sicuramente la musica porta leggerezza.
Dopodichè io mi reputo una persona molto alla buona, mi dà una sensazione di leggerezza la sigaretta dopo i pasti, il vino buono a pasto e fuori, suonare la mia tastiera o la batteria… Aggiungo anche il guardare film in buona compagnia.
Per le tue ultime pubblicazioni hai collaborato con il collettivo musicale piemontese Helo, come nasce la vostra collaborazione? Come si sviluppa il processo creativo delle canzoni?
Noi ci conosciamo dalla prima superiore, andavo in classe con Federico, Virginia (che si occupano della parte dei contenuti visivi) e Danny (uno dei due produttori). Con Riccardo (l’altro producer) invece, ci conosciamo da parecchio e abbiamo suonato insieme per un paio d’anni. Loro sono stati i primi a credere in me, infatti il primo progettino risale alla quarta superiore e al tempo lavoravo già anche con la HQ fellas. Poi c’è stato un periodo di pausa e abbiamo ricominciato con “Ossessione per la folla”.
Per quanto riguarda il processo creativo, ogni canzone è a sé. Non c’è un modus operandi che seguiamo per ogni canzone. Ti dirò di più, credo che se ci fosse un metodo che usi tutte le volte per comporre e sviluppare un brano, diventerebbe noioso, non ci sarebbe più il provare mille volte le cose in modo diverso, lo spazio per il confronto, lo sperimentare strumenti e sonorità particolari. Sarebbe tutto troppo standardizzato.
So che vieni da ore e ore di ascolti di musica jazz ma che intraprendi un percorso artistico musicale ben diverso. Da dove nasce la tua voglia di fare musica e cosa dobbiamo aspettarci dai tuoi prossimi lavori?
Non so come potrebbe essere la mia vita senza musica. Presumo triste. Mi dà modo di evadere. Mi dà modo di entrare in contatto con il mio “io” interiore, mi dà modo di entrare in empatia con chi ascolto, anche se quell’artista probabilmente non sa che lo stia ascoltando. Il fatto di poter ascoltare la musica, mi porta riflettere, cerco di trovare interpretazioni diverse del brano e lascio al mio cervello libera scelta a seconda di cosa sento quella volta che ascolto quel brano (a proposito di jazz “Kind of Blue” di Miles Davis è una di queste composizioni).
Invece, riguardo al discorso della nostra musica, per adesso usciremo ancora a singoli. Ci piacerebbe eccome pensare ad un complesso di tracce più ampio, come un EP o un album, però adesso i singoli ci danno modo di mostrare a chi ci segue, cosa siamo in grado di fare e quanto cresciamo di brano in brano. Arriverà anche il momento del disco, confermo!
Grazie per l’intervista, vi voglio bene <3!
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