A cura di Edoardo Previti e Federica Viola
Lo scorso 13 ottobre, dopo due anni di silenzio, I Segreti sono tornati sulla scena presentando il nuovo singolo "Vienimi a salvare". La band nata a Parma nel 2013 e formata da Angelo Zanoletti (voce e tastiera), Emanuele Santona (basso) e Filippo Arganini (batteria), dopo l'esordio con "Qualunque cosa sia" (2018) e "Qualcosa da risolvere" (2021, abbiamo avuto modo di parlarne qui), sceglie il decimo anno di formazione per pubblicare il nuovo, potentissimo, singolo. Per l'occasione abbiamo avuto il piacere di intervistare il trio e di parlare con loro del nuovo singolo, delle loro influenze musicali, del rapporto con la nuova etichetta sotto la quale pubblicano, Foolica, e di tante altre cose.
Il singolo ripercorre temi a noi già noti dai due precedenti album, di solitudine e realtà, di vino e paure, ma lo fa cambiando volto; infatti, stavolta I Segreti, quel qualcosa da risolvere, sembrano aver capito cos'è.
La strumentale carica da subito l'ascoltatore ad un esplosione di strumenti e parole che si traduce nella speranza generale che trasmette il brano. "Ho abbracciato le paure che sentivi dentro, le sento anch'io" è una delle tante frasi che più colpiscono, trascinandoci in questa presa di coscienza a vivere una "vita come viene" aldilà degli ostacoli che siamo costretti ad affrontare.
"È di questo che si vive, di vita come viene." (da "Vienimi a salvare" )
Questo non significa fare finta (o evitare) che ci siano drammi, paure, che il male non esista, anzi. L'obiettivo del brano sembra essere quello di far sì che ognuno possa essere in grado di accettare tutto questo, accoglierlo nella propria esistenza come parte dei momenti che ognuno è chiamato a vivere, salvando e lasciandosi salvare.
Abbiamo avuto modo di parlarne con loro, qui la nostra intervista.
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